Andy Warhol a Napoli ha richiamato molti visitatori fin dal primo giorno.
13.500 visitatori nei primi quattro giorni di apertura al pubblico: la mostra di Andy Warhol al PAN di Napoli (18 aprile-20 luglio 2014), dal titolo “Vetrine”, si preannuncia come un evento imperdibile per ammirare alcune tra le più importanti opere del grande artista americano.
Lei vitale e vulcanica, tra il magma quiescente del Vesuvio e quello ribollente della sua creatività popolare. Lui eclettico e vulcanico, irrequieto esploratore di forme espressive e creativo rappresentante dell’arte popolare.
L’amore, in parte contrastato, di Napoli per Andy Warhol nasce a metà degli Anni Settanta, grazie alla passione per l’arte contemporanea di uno dei più importanti galleristi della città, Lucio Amelio, che di Warhol diventa amico, guidandolo alla scoperta della città e dei suoi personaggi. Nella galleria di Lucio Amelio in piazza dei Martiri, dove passano le opere di Robert Rauschenberg, Jannis Kounellis, Keith Haring, espone anche Joseph Beuys: sarà proprio il gallerista a presentarlo al padre della pop art americana, offrendogli lo spunto per la serie di ritratti Beuys by Warhol (1980). A Napoli, Warhol conosce anche la collezionista e mecenate Graziella Lonardi Bontempo, il designer Ernesto Esposito e molti altri rappresentanti dell’arte e della cultura locale, che lo ispirano al punto da dedicare loro ritratti, naturalmente emblematici della sua concezione seriale e consumistica dell’arte.
Nella mostra “Andy Warhol – Vetrine” (curata da Achille Bonito Oliva e organizzata da Spirale d’idee in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli) c’è, in 180 opere, il genio della pop art dalle sue origini ai suoi lavori più alti. C’è il Warhol degli esordi, grafico pubblicitario e vetrinista per i negozi di Madison Avenue, e dagli Anni Quaranta disegnatore di copertine di dischi (come quella di The Velvet Underground & Nico da lui stesso prodotto: se l’LP è al 1° posto tra i 50 che hanno cambiato la musica, la famosissima banana è la 10a migliore copertina della storia). C’è il Warhol ritrattista di celebrities sulla prima pagina della rivista “Interview” e di personaggi del mondo dell’arte, della moda, del cinema. Ma c’è anche il Warhol osservatore della realtà sociale, con il trittico bianco e nero Fate presto, i cui enormi pannelli riproducono per sempre, con la prima pagina de “Il Mattino”, il dramma delle prime ore del terremoto dell’Irpinia del 1980; o la serie di ritratti coloratissimi di ‘femminielli’, icone di una diversità accettata nella città partenopea meglio che altrove, a supporto di una continuità ideale con la New York delle drag queen. È lo stesso artista, in un’intervista a “Il Mattino” del 1° aprile 1980, a offrirci il suo paragone tra le due città: “Amo Napoli perché mi ricorda New York, specialmente per i tanti travestiti e per i rifiuti per strada. Come New York è una città che cade a pezzi, e nonostante tutto la gente è felice come a New York“.
Ma è in forma smagliante questa mostra al PAN, che offre un’occasione unica per vedere a distanza ravvicinata i ritratti di Marilyn Monroe (serie 1967 e 1985) e di Mao-Tse-Tung, le lattine della Campbell Soup, riprodotte ‘dal vivo’ e in serigrafia, e altri esempi di massificazione dell’arte attraverso la serialità dell’immagine e di artisticità dei beni di consumo di massa. Ed ecco che le bottigliette di Coca-Cola o le scatole cartonate del detersivo Brillo diventano spunto per installazioni simbolo di un’arte che più “popular” non si può; e le piccole, stinte Polaroid scattate a Napoli (le Napoliroid) assurgono a pezzo di valore per la firma del loro creatore, che si immortala anche in un selfie d’artista di molti decenni in anticipo. Si resta però stupefatti di fronte alla magnitudo di Vesuvius (1985), il pezzo più importante della mostra, che erutta lava coloratissima, annullando la potenza distruttrice della Natura con quella creatrice dell’Arte.
“Andy Warhol – Vetrine”, mostra a cura di Achille Bonito Oliva, PAN Palazzo delle Arti Napoli, Palazzo Carafa di Roccella, via dei Mille n° 60, tel. 081-3630018, e- mail: info@mostrawarholnapoli.it, visiteguidate@mostrawarholnapoli.it, pan@comune.napoli.it, web: http://www.mostrawarholnapoli.it/. Orari: dal lunedì al sabato ore 9.30-19,30, domenica ore 9.30-14.30, martedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima.