Napoli è una città che abbina il sacro e il profano
A Napoli sono possibili tanti itinerari alternativi: una passeggiata per i vicoli di Spaccanapoli ci porta al Museo Cappella Sansevero dove è conservato il Cristo Velato, opera eseguita da Giuseppe Sanmartino nel 1753 su commissione di Raimondo di Sangro.
Ci si troverà di fronte ad una statua di rara bellezza. L’autore interpreta il velo con sentire tardo barocco e gli imprime movimento, palpiti e sentimenti. Il corpo del Cristo appare scarnificato e il velo ne evidenzia ancora di più la sofferenza.
Attraverso le pieghe si percepisce la vita che abbandona il corpo e la sofferenza che si fa spazio. Finita la nostra visita possiamo riprendere andando verso Piazza del Gesù.
Al sacro si può unire il profano puntando alla Piazzetta Nilo per visitare la galleria del designer Francesco Della Femina. Lì potrete vedere il Pulcinella Velato, opera del collettivo Scu8: un pulcinella che anche da morto ammicca con ironia e cinismo richiamando la famosa livella di Totò.
Ritornando su Via Benedetto Croce passeremo davanti alla bottega storica Gay Odin dove vale la pena fermarsi ad acquistare del cioccolato foresta (adesso disponibile anche nella variante fondente) e della miscela Passalacqua.
Finiti gli acquisti ci ritroveremo davanti al rinomato Monastero di Santa Chiara con il suo grande portale gotico, la sua torre campanaria del ‘300 restaurata in stile barocco ed i suoi tre chiostri. Tra questi tre chiostri c’è quello maiolicato delle Clarisse con le sue riggiole e il suo giardino rustico. Una sosta è sempre consigliata, anche se si conosce già la struttura.
Nel pomeriggio la luce è unica. Offre un emozione che solo una città di mare sa regalare al tramontare del sole…
1 commento
Very nice description of a part of neapolis, the greek part