Nessuno si sente in obbligo di avvantaggiare una mamma
Basta frequentare gli uffici pubblici, come anche i supermercati per assistere spesso e volentieri a situazioni imbarazzanti di donne in evidente stato interessante, cioe’ con il pancione di una gravidanza alquanto avanzata che sostengono file interminabili senza che nessuno si senta in obbligo di avvantaggiarle, cedendo loro il posto. E questo vale anche per le donne con figli piccoli al seguito, spesso in evidente difficolta’ gestionale di pargoli annoiati dal fatto di dover stare appresso alla mamma e quindi particolarmente irrequieti.
Insomma la gravidanza e la gestione delle piccole pesti e’ percipita come un evento principalmente ed esclusivamente privato e a volte non viene manifestata alcuna solidariata’ nei confronti della gestante. Le cose si complicano quando, soprattutto nelle aree urbane. la futura mamma decide di utilizzare l’automobile per recarsi a qualche ufficio pubblico o semplicemente in zone centrali dove e’ impossibile trovare parcheggio. Le donne seppure al nono mese di gravidanza , come gli altri, prendono allora parte a quel girone dantesco che alla fine le obbliga quasi sempre a parcheggiare la propria auto lontanissimo rispetto alla meta. Per ovviare a cio’ sono stati ideati i parcheggi Rosa, ossia stalli di sosta riservati alle donne in gravidanza o con neonati al seguito in prossimita’ di uffici pubblici, strutture sanitarie o esercizi commerciali. Molti Comuni hanno deciso di istituire i parcheggi Rosa e li hanno anche regolamentati. Ma purtroppo i “Parcheggi Rosa” non sono contemplati dal vigente Codice della Strada e quindi non potendo sanzionare le occupazioni indebite, l’iniziativa si fonda esclusivamente sulla responsabilità dei cittadini, che vengono in questo modo sensibilizzati ed invitati a rispettare i soggetti beneficiari dei parcheggi riservati principalmente per senso civico e non per il timore di essere sanzionati. Non resta quindi che continuare a sperimentare i “Parcheggi Rosa” ovunque nel territorio nazionale, quantomeno per comprendere se poi la gente e’ disposta a cedere il posto e a praticare un gesto di cortesia alle donne che con la loro gravidanza contribuiscono all’aumento demografico, alla nascita di un futuro contribuente, a procreare un nuovo cittadino, riconoscendo finalmente che oggi decidere di mettere al mondo una bambina o una bambina significa contribuire in ogni caso a dare ulteriore speranza anche di futuro e di sviluppo al nostro Paese e che non si tratta di una questione soltanto privata, ma che si tratta di una decisione che incide sul nostro futuro di popolo e andrebbe sempre sostenuta da parte di un governo con evidenti sostegni economici, ma da tutti almeno con gesti di cortesia.