- Parliamoci chiaro, anche se sono in molti a ritenere di averne uno o piu’ in casa, i bambini plus dotati sono veramente rari per fortuna sia loro, che delle famiglie.
Nonostante ciò molti genitori ritengono i loro figli assolutamente pronti per iniziare prima la scuola. Ecco perche’ la proposta del ministro Giannini di anticipare l’eta’ di ingresso alla scuola primaria a cinque anni va certamente considerata, ma a partire dal definire almeno un valido test di ingresso che possa valutare quali bambini sono effettivamente pronti e quali no, soprattutto per quanto riguarda la maturita’ di alcuni comportamenti.
E’ ovvio che gia’ da tempo la generazione dei nativi digitali, alle prese con i tablet fin da piccolissimi e con innumerevoli stimoli ambientali e famigliari possa arrivare a sapere “leggere, scrivere e fare di conto” gia’ all’eta’ di tre o quattro anni, ma e’ anche vero che sviluppare un buon livello di concentrazione e di apprendimento possano essere richiesti anche alcune competenze non ancora del tutto consolidate a quell’eta’, come ad esempio la capacita’ di rimanere seduti per molte ore, la rinuncia alle ore dedicate al gioco, cosi’ come del riposo pomeridiano, il rispetto di molte regole comportamentali. Insomma i nostri bambini sono si intelligenti, abili, tecnologici, ma saranno anche consapevoli di dovere rispettare le regole che comporterebbe il loro ingresso anticipato a scuola ?
La cosa migliore e’ avviare quindi un confronto con le famiglie e con gli insegnanti in maniera da elaborare una proposta puntuale che tenga conto di tutti questi aspetti e che possa arrivare ad una soluzione che non sia l’applicazione del semplice cut-off anagrafico, ma valuti l’idoneita’ volta per volta.