Maria Perosino consegna ai lettori l’ultimo suo contributo:” Le scelte che non hai fatto”
Lo fa con lo stile e la generosità di una gentildonna. Le pagine del romanzo pubblicato appena dopo la sua morte scorrono con leggerezza e ironia. Con la stessa leggerezza e ironia con cui
Le scelte che non hai fatto di Maria Perosino (Einaudi Editore). Storica dell’arte, curatrice di mostre e donna curiosa che amava indagare l’arte e le contaminazioni con altri saperi come scienza, design, fotografia. Parliamo del libro arrivato in libreria a metà giugno, poco dopo la sua morte per un tumore che non le ha concesso alternative.
Con l’ultimo libro Maria Perosino non filosofeggia. Prende spunto dall’influenza che tutte le scelte che non facciamo esercitano comunque sulla nostra vita e sulla piega che essa prende. Viene subito da pensare alla Gywneth Paltrow di Sliding Doors ma in realtà l’Autrice parla di altro, va oltre la porta che si chiude prima che si possa salire a bordo del treno: “Le scelte di cui parlo, però, non hanno nulla a che fare con questo, sono più subdole e arbitrarie. Decidere se avere prima o poi un figlio, scegliere tra due amori, uno felice e uno (forse) un po’ piú felice, tra una città e un’altra, fra una casa più piccola in centro e una più grande in periferia. Le vite che abbiamo scartato per un soffio continuano accanto a noi. Camminano su strade parallele alla nostra, appena qualche metro più indietro. Su altre gambe”.
Tutto parte da un assunto: quando facciamo una scelta – che si tratti di amore, lavoro, casa, figli – il più delle volte non è il 100% di noi a decidere: spesso, anzi, è un risicatissimo 51%. Una parte non piccola di noi continua a essere innamorata dell’uomo che stiamo lasciando, dell’appartamento da cui stiamo traslocando, del mondo che stiamo abbandonando. Ciò a cui rinunciamo non scompare come avviene in certi film, dove il protagonista si sposa, divorzia, emigra, butta all’aria la carriera, diventa un ladro o un assassino – lasciandosi irrimediabilmente il passato alle spalle.
Certo la riluttanza dell’essere umano al cambiamento ha il suo peso. Poi personalmente ritengo ci siano sentimenti ed emozioni da mettere in ordine o da metabolizzare. Spesso sbagliamo perché non ci diamo il giusto tempo, tutto e subito, apro e chiudo. E comunque nonostante queste fasi fisiologiche che caratterizzano la nostra crescita, tutte le scelte non fatte rimangono intorno a noi. Sono lì, come qualcosa di non fatto e che avremmo potuto fare o che qualcun altro ha fatto al posto nostro. Maria Perosino ci mette benevolmente in guardia, come potrebbe fare una cara amica davanti ad un caffè fumante: non occorre arrivare a provare rimpianto per volere un po’ di bene a quelle vite scartate per un soffio. Sono lì, a portata di mano, e può capitare persino di andare a cercarle – come succede appunto in questo libro – nelle facce e nelle storie delle persone che hanno scelto di fare proprio le cose a cui noi abbiamo rinunciato.
Non ho mai amato i revisionismi. Ho sempre ritenuto che rivedere certi momenti con il senno del poi può rappresentare un vero errore. Si fa sul momento ciò che si sente o ciò che si crede essere giusto per se stessi, per le persone accanto. Da questi momenti si può ricavare un insegnamento, ogni giorno si può imparare qualcosa. Ho amato questo libro perché positivo: indugia sulla vita con sapore e pienezza, in modo vero senza ipocrisie.
“Ognuno di noi, nel bene e nel male, è la sua storia. Anzi, le sue storie. Comprese quelle non vissute e solo immaginate e sognate”. Grazie Maria per le vite che ci hai regalato o fatto immaginare ma anche per quelle che ci hai fatto recuperare dalla soffitta. E grazie alle quali apprezziamo ancor di più quella che stiamo vivendo.
Questa settimana IO DONNA ha dedicato un articolo all’Autrice e al libro. Lo scrive Candida Morvillo che ci racconta che Maria scriveva in blu. Rifuggiva il nero in ogni sua forma. Ci riferisce di una chiamata tutta allegra: «So il nome della mia malattia. Ora te lo dico e poi me lo dimentico». Google dava tutte diagnosi senza speranza. Ma lei considerava inelegante vivisezionare il male. A lei, interessava vivisezionare la vita. Maria scriveva in “Futura”. Avrei potuto scrivervi solo questo per esprimervi il senso di queste duecento pagine.
#buonalettura
di Francesca Maria Montemagno da Wisteria
Maria Perosino
Le scelte che non hai fatto
2014 – Einaudi, I coralli
pp. 200 € 16,50
P.S. Potremmo anche segnalare qui “Io viaggio da sola” del 2012. E se non l’avete ancora letto, potrete recuperare quest’estate magari durante una vacanza “on the road”! Dopo la morte del suo compagno nel 1998 Maria Perosino ha iniziato a viaggiare in giro per il mondo. Dai suoi viaggi e dalle sue esperienze nasce il romanzo del 2012 che ho amato particolarmente e che molte donne hanno utilizzato per amarsi di più, soprattutto nella loro singolitudine: un kit di sopravvivenza per viaggiatrici solitarie, innanzitutto; sono molti i consigli, a partire da cosa mettere in valigia a come trovare un albergo confortevole ma non troppo caro, a come selezionare un ristorante.