La donna vive più a lungo dell’uomo, ma si ammala di più, consuma più farmaci e utilizza maggiormente il SSN. Ne parliamo con Francesca Merzagora presidentessa di O.n.d.a che si occupa di Salute di genere.
Francesca, milanese, classe ’58, 3 figli. Un curriculum da far spavento. Si è laureata a Bocconi dove ha insegnato Economia aziendale subito dopo la laurea, E’ stata successivamente per 10 anni Segretario generale alla Fondazione E. Balzan , poi, a seguito di un lutto famigliare, ha iniziato a occuparsi di salute. Prima con Umberto Veronesi fondando in Italia il Movimento di opinione europeo Europa Donna per la lotta al tumore al seno e presiedendolo per 10 anni, poi come membro del Comitato Etico dell’Istituto Europeo di Oncologia. Ha cofondato Sottovoce, associazione di volontari presso l’IEO e fatto parte del Comitato promotore della Fondazione Umberto Veronesi.
Si occupa di Donne e salute da anni. …?
Dopo un’esperienza pluriennale nel campo della salute in generale e dell’oncologia, ho deciso con Alberto Costa e Gilberto Corbellini, di concentrarmi sulla salute femminile promuovendo un’attenzione più specifica nei confronti della medicina di genere.
Come è’ nato l’osservatorio O.N.D.A? Quali sono gli obiettivi?
Onda nasce nel 2006 con l’obbiettivo di affiancare le Istituzioni, le società scientifiche, gli ospedali italiani e la società civile nella tutela e nella promozione della salute della donna che vive più a lungo dell’uomo, ma si ammala di più, consuma più farmaci e utilizza maggiormente il SSN.
Esiste una malattia di genere?
La donna è sempre stata oggetto di attenzione in termini di salute prevalentemente nei suoi aspetti riproduttivi. Stiamo tentando anche in Italia di far emergere l’importanza di osservare in maniera particolare la donna, facendo attenzione alle sue specificità. Anni di ricerche, sperimentazioni e trattamenti medici a misura di uomo hanno avuto, e continuano ad avere, delle gravi ripercussioni sulla salute femminile, si pensi a titolo di esempio all’infarto che nelle donne è sottostimato e la diagnosi e l’ospedalizzazione sono tardive. L’obiettivo della medicina di genere è quello di giungere a garantire a ogni individuo, maschio o femmina, l’appropriatezza terapeutica.
Quali malattie sono più frequenti nelle donne e quali le meno curate?
Salute mentale, tumori, cardiovascolare, malattie reumatiche, malattie neurodegenerative, osteoporosi e poi il tema dolore che è trasversale. Il problema in molti casi è la mancanza di informazioni corrette e di consapevolezza per mettere in atto strategie preventive.
Cosa fa l’Osservatorio per loro?
Le nostre attività spaziano da progetti di ricerca e indagini per fotografare il problema, a pubblicazioni scientifiche e divulgative nonché campagne di comunicazione per informare, a una grande attività con i Bollini rosa per facilitare la scelta del luogo di cura, a una forte azione di lobbying con un gruppo trasversale di Parlamentari per portare i temi di salute femminili all’attenzione dei policy maker. Il nostro portale www.ondaosservatorio.it che a fine anno sarà interamente rinnovato è denso di informazioni su chi siamo e cosa facciamo.
Quali sono sono le prossime iniziative?
In questo momento siamo concentrati in particolare sulla Sclerosi multipla, una patologia altamente invalidante che colpisce le donne giovani: abbiamo appena lanciato una campagna di comunicazione e un sito dedicato www.iononsclero.it. Uscirà a breve un volume sul tema Donne e tumori. Aspetti clinici, psicopatologici e terapeutici assistenziali. Nei mesi di ottobre e novembre nell’ambito dei Bollini rosa sono previsti 3 Open day dedicati alla salute mentale, all’osteoporosi e alla nascita prematura: giornate in cui i nostri ospedali apriranno le porte alla popolazione offrendo servizi gratuiti. Il nostro sguardo è però già su EXPO 2015 dove avremo uno Sportello informativo a Cascina Triulza e un progetto articolato sul tema dell’alimentazione al femminile.
E come va l’iniziativa del bollino rosa?
I Bollini rosa sono un network molto importante, sono ospedali attenti in particolare alla salute della donna che in talune giornate dedicate a particolari patologie diventano un punto di rifermento per la popolazione. Esiste un sito www.bollinirosa.it dove le utenti possono anche lasciare commenti sui servizi ricevuti e una linea telefonica dedicata per avere informazioni specifiche.