Il sessismo può manifestarsi anche sulle scritte offensive di magliette vendute in luoghi pubblici come autogrill e mercati.
E non dite che fanno ridere!
Ho ricevuto da pochi giorni la segnalazione della vendita, nella rete degli autogrill autostradali, di magliette con scritte offensive nei confronti delle donne. Su fondo nero (ma probabilmente esisteranno versioni nei vari colori) risaltano frasi che difficilmente potremmo dire “spiritose”:
1) Donna = lavatrice, danno il meglio a 50°
2) Ho cambiato la macchina e la donna: una succhia troppo e l’altra troppo poco
3) La mia auto: euro 4, una mia amica: euro 60 (1 ora)
4) Amo le donne IKEA. Le paghi poco, le porti a casa e le monti subito.
Pare che da alcuni giorni siano presenti anche in alcuni mercati, la “simpatia” si sta diffondendo.
Dalla rete è stato lanciato il suggerimento di scrivere alla società di gestione degli autogrill per chiederne la rimozione dai banchi vendita.
Il caso mi permette di esprimere tutte le difficoltà esistenti nel contrastare immagini e prodotti lesivi per l’immagine femminile che non rientrano nelle categorie tradizionali della produzione pubblicitaria, ambito in cui tramite lo IAP (Istituto Autodisciplina Pubblicitaria) svolge un ruolo importante.
La prima riflessione è nata a fronte della serranda di chiusura di una macelleria, sulla quale era riprodotto un sedere femminile in tanga e la scritta: “siamo in ferie, ma qui solo carne fresca italiana”. L’azione di segnalazione ha coinvolto immediatamente il Comune, che però deve esser dotato di strumenti di intervento in materia: regolamenti comunali, ad esempio.
Ma di fronte alle magliette, quali azioni possono essere messe in campo? Provo ad elencarne qualcuna:
– Scrivere a Autostrade per l’Italia SpA, Via A. Bergamini 50, 00159 Roma, e-mail: info@autostrade.it
– Una delle magliette riporta il simbolo di IKEA, perché non coinvolgere la multinazionale del mobile a “salvare la propria reputazione” a fronte di un utilizzo improprio del marchio aziendale per offendere le donne (che sono grandi acquirenti di IKEA)
– A seconda del rivenditore delle famigerate magliette, segnalare alle autorità che possono intervenire nella regolamentazione della vendita.
Accanto a queste azioni più tradizionali e formali, perché non aggiungere una efficace azione diretta all’utilizzatore finale della maglietta? Come ad esempio: invitare la persona ad uscire dal bar, dal negozio, dall’ambiente pubblico o privato. E se lo conosci bene, avvicinarsi ed esprimere il proprio dissenso dicendogli: “con quella maglietta sei proprio un cretino!”.
2 commenti
oggi ho inviato questa mail all’indirizzo da voi fornito:
scrivo in merito ad alcune magliette vendute presso i vostri Autogrill che recano scritte offensive nei confronti delle donne.
Chiedo, in quanto donna e in quanto cittadina italiana sensibile alle tematiche relative alla discriminazione femminile in ogni sua forma, di provvedere a rimuovere dai vostri shopping center tali merci, affinchè il percorso faticoso che le donne tutte affrontano quotidianamente per ottenere un rispetto pieno del proprio corpo e della propria dignità di persona non venga osteggiato, rallentato o in qualche modo sminuito, in maniera diretta o indiretta, dagli Enti statali quali voi siete.
di seguito allego un link che può rendere l’idea meglio delle mie parole
https://www.dols.it/2014/09/10/magliette-sessiste/?fb_action_ids=10204645436245597&fb_action_types=og.likes
sentiti ringraziamenti
questa è la risposta che hanno inviato:
Gentile Flavia,
comprendiamo e condividiamo il suo disappunto per il contenuto volgare ed
offensivo delle magliette da Lei segnalate. Esprimiamo il nostro rammarico
per quanto è accaduto e sottolineiamo la nostra totale condanna verso ogni
forma di discriminazione e di violenza, qualunque essa sia. Le assicuriamo
pertanto che il materiale e ogni riferimento al contenuto, ribadiamo,
offensivo e volgare delle magliette è stato immediatamente rimosso dal
punto vendita a seguito di nostro intervento sul sub-concessionario Esso
Italiana Srl che è a sua volta intervenuta sul proprio gestore responsabile
del punto vendita.
Abbiamo attivato tutte le misure possibili per scongiurare, nella maniera
più assoluta, il ripetersi di un episodio di questo genere, che riteniamo
inaccettabile sotto tutti i punti di vista.
Ci permetta, per concludere, di porgere a lei e a tutte le persone che si
sono sentite offese le nostre scuse, con estrema sincerità.
Un cordiale saluto.
Autostrade per l’Italia
In merito alla questione delle magliette sessiste, offensive per le donne, ho contattato IKEA Italia, che mi ha prontamente risposto quanto segue:
Gentile Dott.ssa Amorevole,
la ringraziamo per la sua mail .
Siamo purtroppo a conoscenza della distribuzione di queste magliette e ci siamo attivati, attraverso il nostro ufficio legale, per prendere le opportune misure per la salvaguardia del nostro brand. IKEA si dissocia inoltre dal contenuto del messaggio stampato sulle magliette.
Mi farò portavoce anche della sua segnalazione a supporto della azioni già intraprese da IKEA.
Cordiali saluti,
(omississ)
IKEA Italia Retail srl