Il Microcredito non è più solo quello della Grameen Bank di Yunus inventore del Microcredito . Oggi, anche l’Italia, ospita numerose iniziative, tutte ispirate alla stessa logica: spezzare il circolo vizioso della povertà, secondo il quale chi non è in grado di offrire garanzie economiche adeguate, non accede al credito, e non può avviare attività che gli permettano di liberarsi dalle morse dell’indigenza.
Ma quali sono i progetti di microcredito in Italia?
A Bologna c’è Micro.bo, un’associazione onlus che opera nella provincia del capoluogo emiliano grazie alla partnership con Banca di Bologna. Chi si rivolge agli sportelli dell’associazione per avviare una nuova attività produttiva, può ottenere un microcredito di importo massimo pari a 10 mila euro, restituibili in rate settimanali per un periodo di un anno, ad un tasso del 6%.
Ad Imola ci pensano la Caritas Diocesana ed il Consorzio Servizi Sociali – la struttura amministrativa cui il Comune di Imola ed altri dieci comuni limitrofi hanno affidato la delega per le politiche sociali: finanziano i soggetti “non bancabili” fino ad un massimo di 7.000 euro ad un tasso del 3%, grazie alla collaborazione con Banca Popolare Etica.
Lo stesso partner finanziario è coinvolto anche in numerose altre iniziative, tra cui il Progetto Come, attivo in Piemonte e rivolto in via esclusiva ai cittadini extracomunitari desiderosi di avviare una nuova attività imprenditoriale. A raccogliere le richieste di finanziamento, fino ad un massimo di 10 mila euro per progetti individuali e 20 mila per progetti di imprese collettive (cooperative, società) – restituibili in 48 mesi ad un tasso pari all’Euribor più 3%, sono alcune realtà associative che forniscono assistenza agli immigrati: Almaterra, Sanabil, Diocesi di Torino e Cooperativa Liberitutti.
Ma Banca Popolare Etica è coinvolta in numerosi altri progetti nelle città di Torino e Pisa, ad Argenta e Adria, nelle Province di Foggia e Potenza, in Veneto e Molise.
A Genova, Napoli, Roma e nella provincia di Torino, invece, opera la Compagnia di Sanpaolo, attraverso il suo progetto di Microcredito Sociale che coinvolge Sanpaolo Imi – oggi Intesa Sanpaolo e Sanpalo Banco di Napoli. Chi vuole richiedere un microfinanziamento deve contattare uno dei quattro enti no profit che sono partner del progetto: a Torino la Fondazione don Mario Operti Onlus, a Genova la Fondazione Santa Maria del Soccorso Onlus, a Roma la Fondazione Risorsa Donna, a Napoli la Fondazione S. Giuseppe Moscati onlus. Anche in questo caso i finanziamenti sono finalizzati all’avvio di una nuova attività economica, ma cambiano sia gli importi massimi – salgono a 20.000 euro per le persone fisiche e 35 mila per le cooperative sociali o le società di persone, che il periodo massimo di ammortamento (60 mesi), con la possibilità di beneficiare di un pre-ammortamento pari a 6 mensilità. Il tasso di interesse è del 4%.
Torino ospita anche un altro progetto, fortemente voluto dal Comune in collaborazione con Finpiemonte (l’istituto finanziario regionale piemontese) ed un gruppo di 7 istituti di credito (Banca del Piemonte, BNL, Banca Sella, Cassa di Risparmio Savigliano, Intesa Sanpaolo, Unicredit Banca e Banca di Roma). La procedura per la richiesta del “micro- finanziamento” è molto semplice: l’imprenditore – possono accedere ai finanziamenti solo imprese artigiane, industriali, commerciali e di servizi, oppure cooperative di produzione e lavoro, che risultino iscritte alla Camera di Commercio almeno dalla data del 1� gennaio 2006, contatta un numero verde appositamente predisposto (Tel. 800300194) e fissa l’appuntamento con i dipendenti comunali che seguono le pratiche. Il finanziamento può andare dai mille ai 10 mila euro, restituibili in tre anni ad un tasso pari all’Euribor un mese più uno spread dell’1,25%.
Il nostro viaggio attraverso l’Italia del microcredito prosegue e fa tappa in Toscana, dove si incontra il progetto Smoat – Sistema Microcredito Orientato Assistito Toscano, dedicato alle piccole-medie imprese che operano all’interno del territorio regionale. Il tetto di ogni finanziamento è di 15 mila euro, erogati da Fidi Toscana ad un tasso massimo pari all’Euribor + 1,55%, rimborsabili in 60 mesi. Ma c’è anche l’opzione del pre-ammortamente, fino a 6 mesi. Circa 40 giorni, invece, il tempo necessario per ottenere il finanziamento, a decorrere dal momento della richiesta presentata presso le filiali di una delle banche convenzionate (oppure direttamente allo sportello Smoat, che è operativo dal 15 gennaio).
Nelle province di Siena e Grosseto il referente per chi vuole accedere ad un microcredito e sa che in banca non otterrebbe mai una risposta affermativa, è Microcredito di Solidarietà S.p.a – la società partecipata al 40% da Banca Monte dei Paschi di Siena, al 15% ciascuno dal Comune di Siena e dalla Provincia, e per il restante 30% da altre amministrazioni comunali del senese, enti religiosi e associazioni di volontariato. A chi si reca nei “centri di ascolto” predisposti dalla società senese per raccogliere sul territorio le richieste di finanziamento, i volontari spiegano che l’importo massimo dei prestiti non supera i 10.000 euro, restituibili in un periodo massimo di cinque anni ad un tasso del 4,50%.
Mi fido di te: eloquente il nome del nuovo progetto partito a fine dicembre a Pistoia grazie ad un protocollo firmato da Banca di Pistoia, Fondazione onlus Un Raggio di Luce e Arciconfraternita della Misericordia, che raccoglie le richieste di finanziamento ed istruisce le pratiche. L’importo massimo dei prestiti è di 5 mila euro nel caso delle persone fisiche, e di 25 mila per associazioni di volontariato e micro-imprese.
A Prato il progetto di microcredito si chiama Microattiva e ha da poco compiuto un anno di vita. Nata dalla collaborazione tra Caritas, Cittadinanzattiva, Sanvicenzo de’Paoli, Cariprato (che funge da partner bancario) e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, l’iniziativa si propone di finanziare i soggetti non bancabili con micro-prestiti di 5.000 euro, restituibili in cinque anni ad un tasso del 5% che, tuttavia, dovrebbe presto scendere al 4. A tutti coloro che ricevono il finanziamento, è chiesto un piccolo contributo simbolico, pari all’1% dell’importo finanziato, che va ad alimentare il fondo di garanzia, istituto dalla Fondazione.
Ma è Firenze la capitale italiana del microcredito: Per ottenere un finanziamento massimo di 2.600 euro (per le necessità della vita domestica) o 7.000 euro (per l’avvio di una piccola impresa) chi si rivolge al Fondo Etico e Sociale Le Piagge di Firenze deve aspettare qualche settimana, il tempo necessario affinché l’ Assemblea dei soci, che dà l’eventuale ok all’erogazione del credito, si riunisca (il che accade, in genere, ogni uno o due mesi). Ai finanziamenti è applicato dalla Mag 6 di Reggio Emilia, partner finanziario del progetto di microcredito, un interesse pari al tasso d’inflazione più uno spread dell’1,50%, che serve a coprire le varie spese.
Sempre nel capoluogo toscano, troviamo il progetto frutto della collaborazione tra il Fondo Essere del Qartiere 4 di Firenze e la Banca del Chianti Fiorentino, che finanzia ad un tasso del 3% prestiti fino a 5.000 euro nel caso di persone fisiche, e fino a 10.000 euro per le piccole e medie imprese del territorio.
Tra i pochi progetti avviati nel Sud Italia, si fa spazio il Progetto Senapa, rivolto inizialmente a famiglie e piccole attività imprenditoriali residenti nelle due comunità molisane duramente colpite da sisma e alluvioni nel biennio 2002-2003: Colletorto e San Giuliano di Puglia. Dal primo gennaio 2006 è partita la “fase due” del Progetto, che vede l’estensione delle opportunità di finanziamento a 17 paesi della Diocesi di Termoli – Larino, grazie al prezioso contributo dei volontari che operano presso gli uffici parrocchiali o i centri di ascolto Diocesano dei comuni di Larino, Colletorto, San Croce di Magliano, Termoli, Bonefro e Portocannone.
Nella Regione Veneto è il circuito delle Caritas il più attivo sul fronte del microcredito: a Pordenone l’associazione Nuovi Vicini Onlus, il braccio operativo della Caritas diocesana, ha messo in piedi Compro Casa, un progetto che si propone di anticipare il versamento del deposito cauzionale a persone in difficoltà che hanno bisogno di stipulare un contratto di locazione. Due le categorie di persone cui il progetto Compro Casa si rivolge: da una parte immigrati a tempo determinato di medio-lungo termine o indeterminato, dall’altra lavoratori precari. Peculiarità assoluta del progetto, è il tasso dei finanziamento, che è pari a zero: violando la logia stessa del credito, in questo caso non viene applicato alcun interesse sulle somme prestate.
A Vicenza, da poco più di un anno, sono operativi i sette sportelli per il microcredito nati dalla collaborazione tra la Caritas Vicentina e le Banche di Credito Cooperativo/Casse Rurali ed Artigiane della Provincia di Vicenza. I micro-prestiti raggiungono un importo massimo di tre mila euro, per un tasso del 3%, e nella maggior parte dei casi sono serviti ad aiutare famiglie in difficoltà con la gestione domestica dei flussi di cassa, pagamento delle bollette e canone di affitto in primis.
Anche le città di Padova e Rovigo hanno il loro microcredito: lo scorso aprile, è partito un nuovo progetto realizzato grazie alla partnership tra le Caritas diocesane di Padova e Adria-Rovigo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e l’omonima Cassa di Risparmio. Anche in questo caso è la Caritas ad organizzare presso le sue sedi i colloqui preliminari con i potenziali beneficiari, che possono ottenere, entro un periodo di due-tre settimane (nella migliore delle ipotesi), un finanziamento massimo di 5.000 euro per le persone fisiche e di 10.000 euro per le nuove società di persone o cooperative sociali costituite per l’avvio di nuove attività economiche. Il tasso applicato è pari all’Eurirs più uno spread di mezzo punto percentuale e i tempi per la restituzione del prestito vanno da un minimo di 12 ad un massimo di 60 mesi, più un eventuale pre-ammortamento di tre mesi.
Resta poi l’esperienza delle Mag, le Mutue Autogestite, vere pioniere del microcredito made in Italy, che, a partire dalla fine degli anni ’70, hanno iniziato ad erogare microcrediti a persone escluse dai tradizionali circuiti bancari del credito. Anche oggi le Mag di Verona, Milano, Torino, Venezia, Reggio Emilia e Roma finanziano con il microcredito numerose iniziative in giro per l’Italia.
La mag di Verona è impegnata, ad esempio, nel progetto Ec.Co.Mi – Economia di Condivisione e Microcredito, sostenuto dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Veneto. La rete di Verona, che vede impegnata a fianco della Mag anche Acli, Arci, Ronda della Carità e Servizi Sociali del Comune, eroga prestiti attraverso la Banca di Credito Cooperativo della Valpolicella e la Banca Popolare di Verona, fino ad un importo massimo di 2.500 euro per le persone fisiche e 20 mila per l’avvio o la riqualificazione di un’attività lavorativa. Il tasso applicato va dal 5,9% al 7,9%, mentre la durata del finanziamento può raggiungere i cinque anni, più un massimo di sei mesi durante i quali il beneficiario paga solamente gli interessi e non la quota capitale.
Anche un’altra Mag, quella di Venezia, è coinvolta nel progetto Ec.Co.Mi: in questo caso il tasso d’interesse applicato alle somem prestate è del 5%.
Poi, c’è la Mag 2 Finance di Milano, che opera soprattutto in Lombardia, ma non solo. Il microcredito viene erogato ad un tasso di interesse che varia dall’ 8 al 3 %, sulla base delle convenzioni che la Mag ha sottoscritto con singole Associazioni, Istituzioni o Enti. I singoli individui possono accedere ad un finanziamento massimo che non supera i 5.000 euro, e, mediamente, è inferiore ai 3.000, mentre per i microcrediti di impresa si va da un minimo di 5.000 ad un massimo di 25.000 euro.