Un giorno, a riprova del fatto che nessuno di noi ne è immune, conversando su FB con un’amica feci un apprezzamento su una donna ministro. Un apprezzamento sul fatto che fosse decisamente brutta. La mia amica, che è donna molto intelligente, mi disse che da me non se lo aspettava. Che era un’osservazione sessista. Non provai a difendermi. Riflettei. Presi atto e feci pubblica ammenda. Da allora non mi sono mai più permessa, neanche di pensarlo.
Un altro giorno mi incontro a Roma con un amico. Uomo al di sopra di ogni sospetto sessista. Uomo sensibile, come ce ne sono pochi. Io indossavo delle ballerine sportive, oggettivamente “oribbili”. Lui mi guarda e fa: “Certo quelle scarpe sono antistupro”. Ci sono rimasta talmente male da non aver osato ribattere. Perché dire che un certo modo di vestire è antistupro, rimarcarlo, significa sottintendere che una donna ben vestita, elegante e sensuale, cerca lo stupro. Io SO che lui non lo pensa, ma la battuta sessista gli è scappata lo stesso.
Altro giorno, altro giro. Non potrei mai avere una storia con un maschilista. Il mio compagno è un uomo al di sopra di ogni sospetto. Poi mi racconta una barzelletta becera, volgare e sessista. Non ve la racconto ma il succo è sempre lo stesso: la donna cerca il membro maschile come un cane il tartufo, per cui non esiste la violenza, lei, la donna, sarà ben felice di essere sollazzata dal membro di cui sopra. Ecco, col mio compagno non sono stata affatto tenera.
Sessismo, sì, si chiama sessismo.
E’ sessismo usare i termini “troia”, “puttana”, “mignotta”, “cagna” quando si intende giudicare una donna in un contesto che con le sue eventuali preferenze sessuali (che NON sono soggette a giudizio per nessun motivo al mondo) non ha niente a che vedere.
Non mi puoi chiamare troia perché non ti fermi allo stop, pezzo di imbecille.
Non mi puoi chiamare troia perché sono più brava di te nel lavoro.
Non mi puoi chiamare troia perché non accetto le tue profferte.
Non mi puoi chiamare troia se mi innamoro di un altro.
Ficcatelo in testa (uomo o donna che tu sia perché, sì, ci sono un sacco di donne più sessiste dei maschi): non te lo devi permettere.
Perché se tu lo fai, io vengo a dirtelo che sei sessista. Sempre.
Finché non la smetti.
O finché non mi costringi a tacere perché non tolleri che io abbia una mia opinione.
E qui si aprirebbe un altro capitolo, alla voce “femminicidio“, altro termine che manda in ebollizione quell’unico neurone presente in molte teste. Ma ne parliamo un’altra volta. —
1 commento
Certo se uno/a è brutto/a, il farlo notare potrà essere poco carino, ma il vederci un commento sessista e roba da ‘sessismofobici’.
Ragionevolmente, il senso della battuta sulle scarpe antistupro è, che sei il tuo aspetto non è gradevole (magari scherzando su delle scarpe di dubbio gusto), lo stupratore non sarà interessato a te.
Attribuirgli il senso che una donna elegante cerchi uno stupro, è una forzatura, la libera interpretazione di una persona che vede sessismo pure dove non c’è!
Oltretutto, chissà perché, ci si preoccupa sempre dei commenti sessiti nei confronti delle femmine e mai di quelli fatti nei confronti degli uomini… Alla faccia della parità di trattamento!