La bassa percentuale di donne che contribuiscono a Wikipedia comporta un basso numero di voci su personaggi e tematiche femminili.
Ne parliamo con Saveria Rito, trentaquattrenne di Vibo Valentia, vive a Roma ormai da 11 anni ed è redattrice di Wikipedia
Dopo una laurea in conservazione di manoscritti a Roma presso la SSAB, Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari, dell’Università La Sapienza, ed alcune esperienze lavorative, è impiegata dal 2010 in una biblioteca pubblica statale a Roma.
Le sue esperienze culturali l’hanno portata a far parte dei redattori della famosa enciclopedia online Wikipedia a cui molti, se non tutti gli utenti di Internet, fanno riferimento nelle loro ricerche.
Wikipedia è un’enciclopedia online, collaborativa multilingue e gratuita, nata nel gennaio del 2001, supportata dalla Wikimedia Foundation, una organizzazione non a scopo di lucro statunitense. Etimologicamente Wikipedia significa cultura veloce, dal termine hawaiano wiki (veloce), con l’aggiunta del suffisso -pedia (dal greco antico -παιδεία, “formazione”).
Da quando sei entrata a far parte dei redattori di Wikipedia? E come lo hai fatto?
Tutto ha preso il via dalla collaborazione con il gruppo di Toponomastica femminile. A Maria Pia Ercolini era stato rivolto un appello da Susanna Giaccai, bibliotecaria e wikipediana, per invitare nuove donne a scrivere in Wikipedia e provare a colmare il gender gap: la bassa percentuale di donne che contribuiscono a Wikipedia comporta un basso numero di voci su personaggi e tematiche femminili, dunque sono nati in tutto il mondo dei progetti specifici, come Laboratorio Femminismi, per sensibilizzarle. Maria Pia ha condiviso l’appello con alcune toponomaste qui a Roma e ho aderito con molto interesse e curiosità. A gennaio 2014 un wikipediano, Luca Martinelli, ci ha seguite nella formazione e nei primi passi. Wikipedia ha delle regole precise su cosa e come scrivere, si insiste sulla neutralità e la necessità di citare fonti attendibili perché tutto sia costantemente verificabile.
Di quali settori ti occupi in wikipedia?
L’idea del gruppo di Toponomastica femminile è stata di utilizzare i profili biografici di donne, spesso poco note, ricostruiti attraverso le ricerche sul territorio e inseriti nella sezione Memorie sul sito ufficile, www.toponomasticafemminile.com, come base per costruire nuove voci nell’enciclopedia Wikipedia. Questo poteva essere il nostro contributo: condividere i risultati delle ricerche toponomastiche con un progetto di respiro molto più ampio.
Le donne recensite sono molte? A quali settori appartengono? E le donne partigiane, della resistenza?
Ad oggi ho inserito 11 voci nuove e ne ho approfondite 3: si passa da religiose eroine a patriote risorgimentali, a donne di scienza distintesi in astronomia, medicina, architettura. C’è un lavoro preparatorio di squadra, io sono solo la punta dell’iceberg: con le altre toponomaste si ricercano nomi di donne presenti o assenti nelle intitolazioni locali, si individuano le fonti e si ricostruiscono le loro storie. Inoltre, spunti interessanti provengono dai concorsi nazionali che Toponomastica femminile rivolge a scuole di vario grado capaci di rispolverare figure a volte dimenticate. In una fase successiva, io approfondisco la storia di un personaggio e, laddove manca, inserisco la voce in Wikipedia. Lavoriamo su donne di tutte le epoche e categorie che si siano distinte in ambito politico, scientifico, culturale.
Alma Sabatini, la nota linguista?
Ci siamo accorte che mancava in Wikipedia. Qualche anno fa avevo studiato le carte del suo fondo archivistico conservato a Roma presso Archivia (Archivi, Biblioteca e Centro di Documentazione delle donne nella Casa Internazionale delle donne) e avevo curato il suo profilo biografico per il sito di Toponomastica femminile, quindi ho inserito la voce in Wikipedia. È stata una femminista e una fine linguista, sono di grande attualità i suoi studi sul sessismo nella lingua italiana e personalmemte l’ammiro per l’impegno civile. Toponomastica femminile si richiama alle Raccomandazioni di Alma Sabatini e pone tra i suoi obiettivi la diffusione di un linguaggio che non discrimini il genere.
Quali nominativi mancano?
Il lavoro è tutto in salita, sono davvero tante le storie dimenticate che stanno venendo fuori dalle ricerche delle toponomaste italiane. Purtroppo spesso è difficile trovare fonti e documenti sufficienti e attendibili e si deve rinunciare a scrivere su una certa persona: chi si occupa di storia delle donne conosce bene questi ostacoli! Ritengo che progetti come il nostro e altri che si sono sviluppati di recente (uno per tutti L’Enciclopedia delle donne) siano utilissimi a fare il punto sulle fonti bibliografiche disponibili riguardo un personaggio e arginare la perdita di memorie.
Come fare appello alle lettrici perchè diventino redattrici?
Bisogna vincere le resistenze iniziali, anche di tipo tecnico, seguire le raccomandazioni e le linee guida, studiare i modelli di qualità delle cosiddette “voci vetrina”, esercitarsi e iniziare, inoltre vengono organizzati periodicamente incontri e seminari per aiutare a scrivere. È un enorme arricchimento per chi scrive e chi legge.
C’è un direttore/direttrice sull’Italia? O il lavoro procede anarchicamente?
Chi controlla?
La parola chiave è collaborazione, ognuno è scrittore/trice e redattore/trice e tutti/e possono entrare a farne parte. È un’enciclopedia libera e tutto è affidato alla comunità di volontari che puntano ad un continuo miglioramento. Si capisce bene consultando questo link:
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Non_esiste_una_redazione
Invito a leggere su internet come è nato il progetto Wikipedia, uno dei tanti di Wikimedia Foundation, e le numerose iniziative di promozione culturale dell’associazione Wikimedia Italia per trarre nuovi spunti.