Questa è la storia di Rosaria Greco di Acireale (CT) che ha deciso di scrivere la propria esperienza di donna che ”ha aperto le ali” perchè possa essere d’aiuto anche alle altre.
Ci racconti la tua vita di moglie, madre e lavoratrice?
Posso dire che come moglie non saprei giudicarmi ma di sicuro ero stata educata secondo dei principi di rispetto nei confronti del marito e della famiglia anche se nel mio libro non parlo di lui ma del mio passato precedente sbagliando continuamente partner perchè ero assetata d’amore e di un maledetto bisogno d’affetto.
Durante gli undici anni di matrimonio ho vissuto come tutte le donne, madre perfetta e moglie devota, i primi problemi sono iniziati dopo la nascita del primo maschio. Mio marito credo vivesse in un mondo tutto suo, tipo peter pan sulla terra che non c’è, mentre io avevo responsabilità su tutto e di tutto e persino nelle discussioni con i condomini, nati dal fatto che i miei bambini erano piccoli e infastidivano in un condominio di persone tutte adulte, lui dava sempre ragione agli altri e mai sosteneva ciò che avevo da dire.
La prima vera violenza dal mio ex marito ( mio marito sapeva che in passato avevo subìto violenze da altri uomini quando ero più giovane, ma di ciò nel parlo nel mio libro) avvenne subito dopo la nascita del maschio…rientrai dall’ospedale dopo un parto facile ma che, forse a causa di mancata disinfezione degli attrezzi, si rivelò subito dopo una vera e propria infezione interna. Stetti male per moltissimi giorni, costretta a letto senza poter allattare mio figlio, avevo la febbre altissima e non riuscivo neanche ad aprire gli occhi o a sentire quasi niente, tanto ero in stato d’incoscienza. Quando mi ripresi, grazie ad un ulteriore tentativo che si rivelò azzeccato da parte di un medico, rientrai a casa e la stessa sera, mio marito volle avere rapporti sessuali….ancora ricordo il dolore e la sofferenza di quella notte. Desideravo coccole, un abbraccio, una carezza e invece si consumò tutto con un rapporto sessuale a suo soddisfacimento.
Come sei uscita fuori dal tunnel di disamore e violenza?
Domanda tanto difficile da superare…come ne sono uscita. In realtà ci sono voluti anni per uscirne e se devo dirla tutta, ne sono davvero uscita quando ho conosciuto il mio attuale compagno. Il mio ex marito, negli ultimi anni, mi ripeteva spesso che ero buona solo con una lampadina da 100watt, cioè come le prostitute a Catania che lavorano mettendo davanti la porta di casa una lampadina. Se è accesa vuol dire che stanno lavorando altrimenti è spenta e la porta e aperta quindi il cliente può entrare. Il mio ex marito mi ripeteva sempre questa parole qualsiasi cosa facessi o dicessi e sono certissima che lo faceva perchè, dopo la dolorosa e difficile decisione presa di separarmi, l’unico modo per riavvicinarmi era farmi sentire in colpa. Mi manipolava a suo piacimento e se rifiutavo di essere disponibile, mi toglieva la mensilità destinata ai ragazzi. A me non ha mai voluto dar niente, nonostante avessi rinunciato a tutto pur di far la moglie e la mamma, come desiderava lui. Ricordo ancora che, dopo il secondo diploma, mi fece un discorso del tipo: “Amore, ma ci sono io che lavoro, stai a casa con i bambini…sai quanti miei colleghi e colleghe vedo lamentarsi perchè non hanno tempo per curare i figli e stanno crescendo completamente sballati? Chi fuma, chi si droga, che è depresso…almeno tu crescili, seguili, sei una buona madre, mi fido di te” e fu così che lasciai tutto per dedicarmi solo ed esclusivamente alla famiglia. Non dò colpa a lui di questo…la dò a me stessa, perchè ero talmente fiduciosa in lui che non ho valutato nulla. Quando decisi di separarmi, avevo tutti contro, tutti…persino i miei genitori non mi parlarono per mesi e mesi e di questo ne soffrivo tantissimo. Ero da sempre la pecora nera nella mia famiglia, perchè mi ribellavo alle imposizioni, alla famiglia tipo Mulino Bianco, alle falsità. Non nego che tutti gli anni di matrimonio siano stati così, ho trascorso anni di felicità e di amore ma…non sapevo, nè avevo mai avuto idea di cosa volesse dire provare piacere, provare l’orgasmo, sentire davvero i sensi sballati. Oggi, lo sò, oggi dico a me stessa: “Ma come ho fatto a stare sposata per tanti anni con uno che non sapeva neanche dove mettere le mani e che mi obbligava al DOVERE CONIUGALE invece che all’amore e all’unione di due persone?”
Quando iniziai a capire che ero una persona con delle capacità, con un cervello e con tantissimo amore dentro da riempire persino il cuore di chi non conosce l’amore, io che avevo sofferto così tanto e per tanti anni l’allontanamento dai miei, le violenze e persino la bruttissima sensazione di non valere nulla, mi misi alla ricerca di un avvocato donna che aveva curato anni prima la causa di riconoscimento contro il padre di mia figlia, la grande. Ero stata una ragazza madre e con il matrimonio, mia figlia era diventata figlia anche di mio marito (Oggi il padre naturale ha un buon rapporto con mia figlia Emy).
Ti sei rivolta ad un avvocato/a?
Sì, ad una avvocata. Inizialmente mi aiutò ma non potendola pagare e non conoscendo tutte le cose in materia di separazione che conosco oggi, dovetti cambiare vari avvocati. Alla fine, ne trovai uno che mi aiutò e che pagavo ogni volta che potevo e riuscii a separarmi. Non fu così facile…per tanti anni, ogni giorno, ogni momento mio marito era là a farmi sentire colpevole e inutile, a tenermi in pugno con i suoi maledetti ricatti e per tanti anni, molto spesso con rassegnazione e a volte anche nella speranza che cambiassero le cose e che potessimo riconciliarci, accettai tutto e tutte le sue richieste sessuali. Ho così tanta rabbia dentro di me, certe volte, perchè sono stata costretta a cambiare vita, a portare via i miei figli dalla loro terra per vivere e non per sopravvivere e soffrire. Se ero gentile e buona lui mi dava tutti i soldi che volevo, spesso anche più del normale, se mi rifiutavo, non avevo nessuna lira e così non pagavo affitto e bollette e abbiamo sofferto la fame, la vera fame. Spesso, mangiavamo pasta e burro per giorni e la sera solo uova e pane…ancora dentro di me sento le voci dei miei figli che mi dicevano di avere fame ma io non sapevo come fare a saziarli.
Hai un lavoro ora, ti sei assestata ?
Faccio fatica a trovare lavoro, anche se diplomata all’Istituto Magistrale di Acireale e di seguito altri diplomi e attestati che vanno dall’insegnamento all’assistenza anziani.
Ho trovato vari impieghi e in uno di questi ho trovato anche la mia famiglia nuova, due persone stupende con un figlio che tutt’oggi, mi vogliono bene e da loro mi sento davvero tanto amata. Il problema è che con quattro figli (due maschi e due femmine) , da sola non puoi farcela e anche quando ti arriva aiuto, sei così in arretrato che i soldi spariscono subito e allora devi darti delle priorità. Ho iniziato un lavoro di pulizie del casello autostradale di Castel San Pietro Terme, il paese dove abito. Purtroppo mi danno solo questo genere di lavori…diplomi, attestati, esperienze vanno a farsi friggere ma intanto provo perché ho necessita e spero solo che la mia ernia non torni a farsi sentire.
Ora ho lasciato Londra dove mi sono rifugiata per fuggire dal mio ex marito e risiedo a Bologna, con un compagno conosciuto via web, un uomo rude, ma con un cuore grande, che mi ha insegnato anche a fare l’amore, quello vero, senza dolore o sudditanza.
Riassumendo tutto posso dirti che la forza ogni donna la trova dentro se stessa ma solo se vuole davvero. Per anni non ho ascoltato la mia voce interiore e quando mi sono decisa, è stato l’inizio della mia salvezza. Molte donne non accettano né vogliono accettare la realtà ed è molto difficile lavorare su questo.
Ho aperto una pagina su Facebook https://www.facebook.com/IoMadreDonnaHoApertoLeAli?fref=photo