A.I.D.E è la prima Associazione di genere Nazionale nata al Sud per interpretare i bisogni e le attese delle donne del Sud. Ce ne parla la sua presidentessa.
Anna Selvaggi Tamburrino, Presidente Nazionale AIDE e presidente Regionale Basilicata FEDERANZIANI, è nata 63 anni fa a Matera ma ha vissuto la mia prima infanzia in un ameno Comune della sua provincia; Pomarico, del quale ricorda le colline ammantate di ulivi, di vigneti e di mandorli.
Dall’adolescenza al mondo del lavoro il passo è stato breve. A 17 anni già lavorava per conto di una Azienda della grande distribuzione. Rapita dai colli di Pomarico da quella che per lei era una grande metropoli: Bari. Successivamente a seguito di un trasferimento, ha raggiunto Matera.
Erano gli anni della subordinazione femminile nel mondo che lavora. Si avvertivano i primi sussulti che l’ avevano favorevolmente contaminata nell’impegno dei riconoscimenti e nei diritti delle donne, scevri da posizioni fondamentaliste ma intrisi della volontà dell’ascolto e della interlocuzione. Questa sensibilità l’ ha portata ad avere un ruolo in una rappresentanza sindacale delle lavoratrici. Occasione utilizzata per discernere le battaglie vere da quelle strumentali.
Le dopo le battaglie, amore e figli?
A 21 anni l’amore e a 26 il matrimonio e i figli, 4 in 6 anni, per i quali unitamente a mio marito decidemmo di dedicare tutto il mio tempo perché fossero educati e preparati a vivere in un mondo sempre più complesso e difficile dove le insidie per perdere la strada maestra erano frequenti. Devo riconoscere, grazie a Dio, che questo impegno è stato ampiamente ripagato.
Ma poi i figli vanno via…
La partenza dei figli per l’Università , e la sindrome del nido vuoto , avevano maturato i tempi. Le problematiche che avevo, se pur superficialmente trattato durante il periodo della vita lavorativa e sindacale, avevano comunque lasciato in me un segno indelebile, il disagio sociale, i problemi del welfare, erano argomenti che sentivo e che turbavano la mia coscienza, spingendomi a cercare delle soluzioni. Ritenni dunque di accettare la chiamata subordinandola al perfezionamento dello stato dell’anima. Per questa ragione terminai il percorso di studi che da adolescente avevo interrotto per lavorare , mi diplomai in ragioneria, e successivamente conseguii la laurea in Scienze delle Religioni che è stata fondamentale per me per avvicinare i problemi della persona alle possibilità divine.
Ci parli dela tua Associazione A.I.D.E e di come e perché l’ha fondata?
In questo solco ho fondato e promosso un’Associazione Nazionale di genere e familiare di promozione sociale denominata A.I.D.E che si propone la promozione e la tutela delle donne in ogni ambito della vita civile. La prima Associazione di genere Nazionale nata al Sud per interpretare i bisogni e le attese delle donne del Sud, non in contrapposizione con quelle del nord, ma con la voglia di istaurare forti azioni sinergiche. Siamo presenti oggi con l’Associazione in molte regioni Italiane. Un bagno di consensi dovuti, penso, oltre che all’ azione incisiva che abbiamo saputo materializzare sui territori, anche alla nostra dichiarata voglia di indipendenza, senza la quale non è possibile alcuna forma di dialettica costruttiva con le Istituzioni pubbliche che, quasi sempre sembra non hanno la percezione della realtà dello stato sociale. Il periodo che stiamo attraversando ha acuito l’ importanza del ruolo della nostra Associazione. Da noi vengono tutti: donne sole, separate, senza lavoro, extracomunitarie e comunitarie, bambini ai quali bisogna garantire generi di prima necessità, anziani, persone alle quali forse è necessario mostrare anche un semplice sorriso. La nostra attività è certamente e principalmente rivolta alle fasce deboli, ma non trascuriamo l’attività culturale attraverso la pubblicazione di libercoli, opuscoli, racconti , indagini sulla violenza alle donne ed iniziative mirate ad esaltare il ruolo della donna e della famiglia.
Sono pervenuta alla determinazione di promuovere A.I.D.E per due fondamentali motivi:
• Il primo è stato quello di verificare la possibilità di un’Associazionismo collocato in una posizione critica rispetto ai partiti , che funga da pungolo nell’azione di politica di questi , che sappia essere una vera cinghia di trasmissione tra il variegato mondo della base associativa e i luoghi del governo della cosa pubblica.
• Il secondo è costituito dalla percezione della necessità di una Associazione a carattere nazionale che nasce al sud non per rivendicare localismi, ma per interpretare bisogni che, diciamolo francamente sono diversi da quelli delle altre aree geografiche del nostro Paese.
Di cosa si occupa l’Associazione, hai dei progetti? Programmi?
L’ approvazione di progetti da parte del Ministero del lavoro e della Regione ci consentono di proporre piccole opportunità di lavoro per le donne.
Nelle nostri sedi sparse in gran parte della nostra Italia si organizzano iniziative finalizzate ad esaltare il ruolo della donna e della famiglia in ogni ambito della società civile, l’organizzazione di eventi culturali, presentazione di libri, stampa di opuscoli sulla violenza, sulla emigrazione, sulle donne, sui bambini , corsi di cucito, di computer , mostre di manufatti realizzati dalle sapienti mani delle socie, corsi di cucina tant’è che alcuni organismi ci chiamano per organizzari buffet ma anche la possibilità di creare impresa, un importante progetto presentato da AIDE al Ministero del Lavoro ci ha viste arrivare al primo posto in graduatoria con la formazione di 10 donne per la realizzazione di tappeti ed arazzi, insomma un impegno a 360 gradi .
Da circa un anno sono impegnata come Presidente Regionale di Federanziani, un organismo nazionale molto importante che si occupa della salute e del benessere degli anziani e dal 21 al 23 novembre ci vedrà impegnate al Congresso Nazionale della Corte di Giustizia Popolare per il diritto alla salute che si terrà a Rimini.
Questo il mio impegno coadiuvato da altre socie, e questa è la motivazione per la quale forse indegnamente la Regione Basilicata nel 2008 mi ha insignita del Premio “ ESTER SCARDACCIONE” in memoria di una donna che tanto e più di me si è spesa per le problematiche sociali e per le quali la nostra Associazione trova la sua naturale vitalità. A Roma nel 2012 sono stata candidata a ricevere il Premio Canova Club nel 2013 sempre a Roma ho ricevuto il Premio EUDONNA e quest’anno a settembre a Ostia nel bel Teatro dedicato a Nino Manfredi L’Accademia Internazionale “ La Sponda” mi ha conferito il Premio “MEET THE ARTIST” per l’ impegno che profondo nella cultura e nella solidarietà. Il mio non è un impegno che mi ha consentito di avere successo in una attività imprenditoriale, ma l’impegno di gestire la mia piccola azienda familiare che produce ricchezza umana, e che mi sta consentendo ormai da diversi anni di comprendere e cercare di contribuire a risolvere i piccoli problemi che attanagliano le famiglie.
Che difficoltà hai incontrato
La passione e la determinazione mi hanno portata a non mollare mai, le difficoltà al Sud ci sono, Le Istituzioni che spesso e volentieri vogliono rappresentare la parte di tutto non aiutano le libere Associazioni, e non sono propensi ad accogliere proposte, idee, suggerimenti. Difficile anche il sostegno da parte delle imprese , nella nostra piccola regione fatta di piccolissime imprese le richieste di contributi da parte di Associazioni sono tante e le imprese non possono soddisfarle tutte. Per fortuna c’è il 5×1000 che sopperisce in qualche modo ad organizzare iniziative.
Che speranze riponete nella designazione di Matera Capitale Europea della Cultura?
Questa è una domanda molto difficile, nell’apprendere la notizia c’è stata una esplosione di gioia, anche perchè siamo riusciti ad avere la meglio su altre città altrettanto blasonate e meritevoli. Passata l’euforia ci siamo ripiegati a riflettere sulle cose da fare, ed il pensiero non è potuto non andare al modo con il quale viene amministrata la città, auspicando che chi è preposto alla gestione della cosa pubblica sappia permeare le proprie azioni che siano concrete con il riconoscimento ricevuto mostrando una elevata sensibilità oltre alla conservazione dei beni monumentali e architettonici alla attuazione di programmi che utilizzando questi enormi valori possano essere fattore di sviluppo economico e sociale , economico perché una città come Matera , la terza città più antica del mondo, deve saper confermare il suo sviluppo al corretto utilizzo dei suoi giacimenti culturali ricavandone vantaggi economici, anche per arrestare la grande emorragia dell’emigrazione di tanti giovani lucani, ma anche perché una società civile possa dare risposte concrete alla domanda di welfare che sempre più prepotentemente si manifesta nelle nostre regioni del Sud e quindi della Basilicata e quindi di Matera.
D- Avete dei progetti in proposito?
R. I progetti debbano essere articolati e facenti parte di un progetto piu ampio,ci aspettiamo dunque la collaborazione degli Enti Istituzionali se avranno bisogno del nostro contributo.
Noi continueremo sulle iniziative culturali e sociali che abbiamo sempre fatto, il nostro ultimo lavoro è la pubblicazione di un delizioso opuscolo che abbiamo denominato “LA BASILICATA CHE SI MUOVE” 40 racconti di giovani lucani emigrati in tutto il mondo che ci scrivono la loro esperienza di emigrati e la voglia di tornare nella terra che li ha generati.
Questa la nostra vera speranza.
Anna Selvaggi
Presidente Nazionale AIDE
Presidente Regionale Basilicata FEDERANZIANI