Gli italiani sono davvero poi così interessati alla cucina?oppure i programmi stanno avendo questo grande successo perché in fondo nella tv contemporanea mancano nuove idee e in definitiva non è rimasto molto da dire…
Se persino il grande Gabriele Salvatores ha preferito a messaggi più impegnati l’assoluto silenzio dell’osservazione di una nonnina italiana con il mattarello ripresa nell’atto sacro della preparazione della sfoglia di pasta fresca finita direttamente in alcuni frame del social film “Italy in a day” è perché dietro quelle immagini si nasconde un messaggio importante, oppure peggio perché il dibattito culturale si è appiattito? perché forse i temi impegnati non interessano molto al pubblico? oppure perché gli autori tv e registi non hanno più niente di nuovo da dire?
Quel che è certo che in tv per tenere alto lo share che si parli di pomodoro, vino e pasta tutto è ammesso, del resto sono loro i pilastri portanti del made in Italy nel mondo ed ecco quindi il proliferare di programmi come Masterchef, la Prova del Cuoco, i Menu di Benedetta e Cuochi e fiamme e da una settimana su Corriere.it si sono aggiunte anche le nonne, con “Nonne d’Italia (in cucina)“ format che istruirà il pubblico sulle ricette di 20 simpatiche nonnine cuciniere per 20 regioni italiane :
http://video.corriere.it/domani-parte-nonne-d-italia/2ae0a630-68ed-11e4-aa33-bc752730e772
il successo di questo genere sarà frutto del caso o studiato con la testa? perché l’attenzione degli spettatori si è spostata sul binomio donne e fornelli?
Prima ipotesi: il successo è legato al fatto che questi programmi dipingono una donna del passato oppure la donna che vorremmo essere e non riusciamo più ad essere
Chi è la donna che vediamo ai fornelli dei programmi tv? la mamma 2.0 dei sogni? una donna che a dire il vero non è mai esistita o che è in progressiva via di estinzione? Penso ad esempio a Benedetta: ogni sera allegramente pronta ad aspettare il capofamiglia dopo essere tornata dal lavoro (non ben identificato e sicuramente di concetto), con tacco 12 e scollatura mozzafiato, candele accese e un gustoso piatto perfetto preparato in 5 minuti…..? Mi piacerebbe vedere quello che accade veramente in tv un po di verità, ossia che succede nelle mura domestiche delle famiglie italiane in cui la moglie lavora veramente, i soldi per la tata non sempre ci sono, le pulizie chi le fa? e i figli hanno le loro richieste più disparate dal concerto dei One Direction al viaggio a Londra e il marito reale del mondo reale torna a casa dopo aver ricevuto un’altra cartella esattoriale e una giornata di lavoro, se è tra quelli che il lavoro ce l’hanno ancora….che succede quando bisogna lavare i piatti? chi ha fatto la spesa?
Seconda ipotesi: perchè ci piace più guardare che fare
questi format sul fornello a volte importati dall’estero ci piacciono tanto, forse perché nell’era della cucina facilitata (piatti pronti in pochi minuti) abbiamo smesso di fare e siamo più portati geneticamente a guardare? forse perché stiamo diventando come gli americani, un popolo sedentario e tendente al sovrappeso?
Terza ipotesi: perché non ci sono contenuti migliori di cui parlare
perché questi programmi aggregano la famiglia? perché si è alla ricerca di argomenti meno impegnativi di cui parlare? Meglio la tagliatella a Floris e a Chi l’ha visto? forse alcuni programmi noir o troppo aggressivi hanno veramente stancato? che siano cronache nere che scavano nei meandri della psiche malata dell’assassino o dibattiti politici, che finiscono in scontri sull’arena televisiva e insulti diretti o velati, il telecomando motu proprio dirotta su un bel piatto di fettuccine al tartufo cucinato dalla Parodi o su un bel paninazzo di Ale, o perchè no sulle scollature della nazional popolare conduttrice della Prova del Cuoco? In particolare la Prova del cuoco ha fatto da apripista e potrebbe definirsi oramai un evergreen: in onda da oltre 10 anni La Prova del Cuoco porta a casa un pubblico ancora oggi molto elevato, al giorno parliamo di oltre 1.987.000 spettatori (16.48%). Sarà anche per via di ripetuti doppisensi e di quell’atmosfera intima ricostruita da “Antonellina” in uno studio televisivo, che anche il pubblico maschile segue con grande attenzione alcuni di questi programmi?
Quarta ipotesi: perchè vogliamo programmi di pancia
Prendo spunto da un articolo del 31 Ottobre scorso sul Corriere della Sera Aldo Grasso per spiegare il successo di trasmissioni come Amici, che toccano gli istinti e consentono di esprimere i sentimenti del proletariato italiano illustrava la differenza tra programmi di testa e di pancia.
Queste trasmissioni del fornello sono “trasmissioni di pancia”, che rilassano e rallegrano l’italiano medio sull’istinto primario di tutti? in un momento di crisi spostare l’attenzione sulla pancia è più facile che pensare? perché forse pensare è difficile e a volte scomodo, data la diffusa stanchezza del Paese e la resistenza al cambiamento.