L’autrice Daniela Baldassarra consiglia la lettura dei commenti giovanili al suo libro “ a tutti coloro che credono di essere dei genitori perfetti, degli insegnanti modello e soprattutto a tutti gli ‘adulti’ che si lamentano sempre di queste “pessime” nuove generazioni”.
Presentazione del libro “A piedi nudi su una nuvola di plexiglass” di Daniela Baldassarra all’ IISS Leonardo Da Vinci di Martina Franca.
Le docenti Adriana Lucarella, Cinzia Garganese, Claudia Chirulli, hanno fatto incontrare le studentesse e gli studenti di due III ed una IV classe con la Daniela Baldassarra e il comunicatore Luciano Anelli, partendo dal libro della scrittriceper parlare di paure, amori e solitudini.
Le classi avevano letto solo uno dei racconti contenuti nel libro “10 gennaio” (pluripremiato) ed avevano elaborato propri pensieri sul tema, dopo averne discusso in classe, e risposto ad una serie di domande, riassunte in istogrammi che hanno evidenziato quanto il giudizio degli altri condizioni la loro esistenza.
Dopo il vivace confronto con i ragazzi sui temi principali del libro (solitudine, amore, paure), sono state lette alcune riflessioni scritte, anonime, dagli studenti. L’autrice, dopo averle lette, ne consiglia “la lettura a tutti coloro che credono di essere dei genitori perfetti, degli insegnanti modello e soprattutto a tutti gli ‘adulti’ che si lamentano sempre di queste “pessime” nuove generazioni”.
Ecco alcune di esse:
“Sono una ragazza che ha una grande paura: quella di rimanere sola. Credo che i vuoti che sento possano essere colmati dalle persone, però bisogna pure trovarle le persone che ti vogliono bene davvero”
“Ho paura di dimenticare una persona molto importante”
“Io praticamente aspetto tutto. Ora come ora aspetto le vacanze di Natale, ma poi aspetto anche il futuro. Aspetto le persone che incontro e che incontrerò, aspetto la vita e quello che mi riserverà”
“Ho paura delle ombre riflesse sui muri, ma non so neanch’io perché. Forse perché ingrandiscono ciascuno di noi con tutte le piccole fragilità”
“Ho paura di non essere all’altezza di ciò che faccio, perché non è sempre facile reggere il confronto con la sorella maggiore che eccelle in tutto ciò che fa”
“Anche quando vorrei dire tanto…mi blocco. Esco con gli amici per poi stare in silenzio a pensare…sembra da pazzi ma è così…non penso che gli altri capirebbero o accetterebbero ciò che ho dentro. Fuori mi viene facile sorridere a forza, ma dentro di me no”
“La solitudine sembra l’unica soluzione per me quando sto a casa… Ormai sono arrivata ad amarla la mia solitudine, la ritengo l’unico modo per non soffrire. D’altronde quando cercavo aiuto per me non c’era nessuno, eppure io amo aiutare gli altri senza avere niente, nonostante tutto. E’ più forte di me ormai…mi basta la mia solitudine per stare bene…arrivi ad un punto che ci sei così dentro che smetti di alzare lo sguardo in cerca di qualcuno e lo abbassi, abbandonandoti ai tuoi pensieri”
“Ho paura di innamorarmi e che poi non sia quello giusto”
“Ho paura di rimanere sola e di sopravvivere invece che vivere, perché queste due parole sono totalmente diverse”
“Le persone che conosco ormai sono amicizie che porto avanti dalle medie…quando tutto era più semplice. Prima facevi amicizia come niente, ora invece no…quindi in nuovi contesti, preferisco tacere”
Dall’incontro ne è venuto fuori un reciproco impegno di ulteriori incontri ed approfondimenti e l’idea di far redigere agli studenti una o più storie, poi da esaminare congiuntamente alla scrittrice.
I ragazzi sono rimasti entusiasti della scrittrice sia per il suo modo di rapportarsi, sia per quello che ha detto. La Baldassarre li ha talmente galvanizzati che, quando in classe è stato annunciato loro la proposta di scrivere un racconto o una lettera e parlare delle proprie paure, hanno accolto l’idea con entusiasmo e non l’hanno considerato come uno dei tanti noiosi compiti per le vacanze.
A dopo le vacanze natalizie.