Il terremoto che sta accadendo negli ambienti politici romani porta ad una domanda: da quanto tempo in politica ci stiamo tenendo i peggiori, avendo fatto scappare via probabilmente i migliori ?
Lo abbiamo fatto in tutti i settori, pensiamo soltanto a quanti giovani talenti, giovani professionisti o giovani ricercatori, ai quali non sono state offerte opportunita’, sono adesso a lavorare e a produrre ricchezza altrove e purtroppo questo e’ accaduto probabilmente da tempo anche nei Partiti politici. Certamente io che ho iniziato ad occuparmi di politica soltanto dal 2012 sono l’ultima a potere aver titolo per parlare, ma in due anni ne ho viste delle belle.
Attratta dalla buona politica della cara amica Laura Puppato mi sono gettata nella mischia della campagna elettorale delle Amministrative 2013 del Comune di Roma per entrare come Consigliera del Municipio romano dove risiedo. Non sono stata eletta (e forse oggi ne comprendo anche il motivo), ma essendo restata comunque in lista sono subentrata ad un consigliere eletto che dopo qualche mese si era dimesso.
Ora, senza con questo volere urtare la suscettibilita’ di nessuno, in questi mesi mi sono chiesta quali fossero i criteri di selezione dei dirigenti, dei candidati, delle figure poi diventate riferimento dei partiti che stanno al governo della Capitale.
In questa mia limitata esperienza ho notato che alcuni eletti e dirigenti di partito sono dotati di grande esperienza politica e disponibili a perseguire gli interessi della collettivita’, ma molti francamente mi sono sembrati interessati ad altro, per lo piu’, come si dice a Roma o a “svoltare la giornata” o impegnati prima di tutto a difendere o accrescere rendite e potere personale, alcuni poi ossessivamente e sempre impegnati in una sorta di perenne campagna elettorale.
Mi sono spesso chiesta se in queste condizioni ci fosse poi il tempo anche per dare un progetto politico per Roma, anche per capire come potere contribuire al meglio con le mie idee e possibilita’ e come me sono certa che se lo sono chiesto in molti, rimanendo in varie occasioni con diversi dubbi e perplessita’. E allora perche’ ora ci meravigliamo di quanto succede a Roma ?
Dobbiamo ripartire dalle motivazioni che sono alla base di chi decide di fare politica, con la capacita’ e la volonta’ precisa di alienare coloro che concepiscono la politica come una sorta di bancomat per ottenere qualcosa di piu’, di meglio, per loro stessi o per il loro giro e quindi piu’ di altri rischiano di mettere in atto comportamenti scellerati.
Oggi parliamo di cose gravi, di ipotesi di reato, ma dobbiamo anche chiederci se la politica sia ancora capace di discussione, di condivisione, di programmi pensati per la collettivita’ e non soltanto per fini puramente “marchettistici”, tutto sommato tollerati da molti. Ovvio, quindi, che il Sindaco Marino potesse dare fastidio a tutto cio’, nella sua liberta’ di scegliersi i propri collaboratori, nel suo modo di fare politica, voleva rimettere la palla al centro per una visione e la costruzione di una Citta’ civile, sostenibile e finalmente normale.
E allora se sul serio Roma deve diventare un Bene Comune di tutti i cittadini Romani e non personale di capibastone, ras, delinquenti e chi piu’ ne ha ne metta, innanzitutto chi ora ha titolo di ricostruire il PD Roma deve finalmente il coraggio non solo di azzerare tutto, essere anche essere capace di fare ritornare ad interessarsi di politica prima di tutto i migliori, chi ha idee, visione e progettualita’ , proprio come era stato fatto con Ignazio Marino.
Vai al forum…