Kibra di origine eritrea, è il prodotto dela forza e della speranza di italiani e italiane immigrati in Italia.
Genere e generazioni: è durante questo convegno che ho conosciuto Kibra e le sue parole ed il suo tono mi hanno suggerito di approfondire la conoscenza.
Ci siamo incontrate in un bar che mia figlia avrebbe definito ”hipster”, molto casual, giovanile, molto anglosassone, ma ho capito di aver fatto bene. Kibra appartiene proprio alla nuova generazione, un mondo senza frontiere, diverso da quello che hanno coltivato i loro genitori. Un mondo nel quale tutto è possibile, nel bene e nel male. Basta perseguirlo con volontà.
E Kibra è il prodotto di quanto sopra affermato. Di origine eritrea, 28 anni, è sfuggita dalle maglie dell’immigrazione e oggi si batte per essa.
Come sei arrivata qui in Italia? Sono italiana, nata a Rovigo anche se poi mi sono trasferita con i miei a Milano che considero la mia città. I miei genitori sono emigrati in Italia negli anni ’70 e vi sono rimasti. Io sono della seconda generazione. Ho due fratelli, uno nato qui ed uno in Eritrea ed approdato qui da piccolo, non godendo poi dei privilegi di chi vi è nato come me.
A Milano sto studiando, lavoro e lotto per i miei diritti di giovane di seconda generazione.
Cioè?
I ragazzi di seconda generazione sono bambine e bambini nati in Italia da genitori stranieri, oppure arrivati da piccoli nel nostro paese. La loro vita dovrebbe essere come quella dei compagni di scuola, invece al compimento della maggiore età si ritrovano a googlare cosa sia un’espulsione, la clandestinità e il diritto di cittadinanza.
Il principio dello ius sanguinis, il “diritto di sangue” che vige in Italia, permette ai figli di italiani di ottenere la cittadinanza direttamente dai propri genitori, “ereditandolo” da loro.
Il principio dello ius soli invece concede lo stesso diritto anche a chi nasce in un determinato paese. Le due possibilità coesistono nei più importanti paesi europei e negli Stati Uniti, ma non in Italia.
Cosa hai studiato Kibra?
Sto studiando Scienze Politiche all’ università degli Studi di Milano al corso di studio ”Scienze internazionali ed Istituzioni europee” con Tesi sulla Protezione e promozione del patrimonio culturale africano attraverso il web: il caso di WikiAfrica
Che lavori hai fatto e fai?
Al momento mi occupo del controllo dei contenuti editoriali alla 27esima Ora del Corriere e curo i Social Network. Ho partecipato all’ organizzazione degli eventi targati il Tempo delle Donne Precedentemente ho lavorato Alfemminile.com nel settore web per il quale ho collaborato come responsabile al progetto Nivea Beiersdorf Vicino a te: all’interno del sito alfemminile.com, un mini sito indipendente con notizie, articoli, live forum, sondaggi ed una guida nazionale, a proposito di tutto quello che in Italia si può definire Woman&Mother friendly.
Inoltre sono membro operativo della ReteG2 Seconde Generazioni che promuove i diritti dei giovani immigrati in Italia o arrivati nei primi anni della loro vita per i quali la legge italiana rende difficile ottenere la cittadinanza fino alla maggiore età, costringendoli a vivere come semplici immigrati, anche se di fatto vivono sul territorio. La rete G2 si8 batte per far cambiare la situazione.
Mi ha colpito una tua frase durante il convegno: ”nessuno ci sta rubando il futuro, ma sento che ci tolgono il senso di responsabilità” ritieni che i giovani d’oggi siano deresponsabilizzati nella costruzione del loro futuro?
Sì, credo che generazioni precedenti abbiano pensato di lasciare ai loro figli un mondo migliore, sollevandoli dalla responsabilità di partecipare alla costruzione. Ma il realtà il mondo da loro creato non è migliore.