L’attacco terribile, ingiustificabile e indifendibile alla redazione di Charlie Hebdo non può essere visto solo come l’azione di una cellula musulmana impazzita che, contrariata da alcune vignette satiriche, ha deciso di mostrare la propria insoddisfazione con un AK-47.
di Enrico Andreoli
La rete di processi ed eventi che culmina con l’episodio sanguinoso ha radici profonde nella scena politica francese.
La destra propaga da decenni l’idea di una presunta “questione musulmana” da risolvere con il divieto di diffusione di usi e costumi religiosi in Francia.
Il combustibile principale è la repulsione per i popoli arabi e stranieri poveri, impreziosita da un nazionalismo conservatore. Metterebbe in pericolo la cultura e il modo di vita di una ipotetica “Francia profonda”. Tali tendenze tendono ad accentuarsi in contesti economici difficili.
Il Brutto, lo Sporco e il Male da combattere non sono più gli ebrei, i comunisti o quello che era conosciuto come vagamente
“orientale”. L’obiettivo di questi tempi sono in genere gli arabi e musulmani di tutte le bande, i nuovi barbari. La propaganda anti-musulmana della destra in Francia è una forma larvata i razzismo.
In un paese di poco più di 60 milioni di persone – per lo più cattolici – la comunità musulmana raggiunge il 10% della popolazione. E ‘la seconda religione per numero di seguaci. E’ il risultato di una immigrazione proveniente dalle ex colonie in cerca di una vita migliore: Algeria, Marocco, Tunisia e Gibuti tra gli altri.
In questi ex possedimenti francesi i musulmani rappresentano oltre il 95% della popolazione totale. Questi paesi sono stati invasi e sfruttati per secoli dalla metropoli. I loro processi di indipendenza nella fase di decolonizzazione del dopoguerra, sono stati drammatici e sanguinosi.
Anche se è inaccettabile qualsiasi restrizione alla libertà di espressione e di opinione, è chiaro che le vignette e testi di Charlie
Hebdo, con i suoi attacchi contro Muhammad, sono stati inseriti in una controversia più ampia, intarsiata anche una buona dose di intolleranza, anche senza l’intenzione degli autori.
Eppure, l’attacco deve essere condannato senza mediazioni.
Ci sono altri modi per esprimere il dissenso.
La stupidità degli assassini offrirà argomenti agli apostoli di pregiudizi e alimenterà la xenofobia aumentando a dismisura quelli che vedono all’estero la matrice dei mali della Francia e dell’Europa.
L’attacco non è stato solo contro Charlie Hebdo. E ‘stato anche contro tutta la popolazione musulmana del pianeta