A Milano, sabato 10 gennaio, si sono tenuti ben due presidi in memoria della strage dello Charlie Hebdo a Parigi. Il primo presidio – dalle ore 11:00 – di fronte al Consolato Francese in via Moscova è stato organizzato per esprimere solidarietà ai giornalisti del settimanale francese e alle rispettive famiglie.
Milano sta diventando una cittá «socialmente empatica», sempre più orientata a cogliere le necessitá dei cittadini, sempre piú attenta a partecipare con coscienza alle manifestazioni in piazza e questo perché i milanesi hanno finalmente compreso che in questo momento storico è importante esserci e lottare.
A Milano, sabato 10 gennaio, si sono tenuti ben due presidi in memoria della strage dello Charlie Hebdo a Parigi. Il primo presidio – dalle ore 11:00 – di fronte al Consolato Francese in via Moscova è stato organizzato per esprimere solidarietà ai giornalisti del settimanale francese e alle rispettive famiglie.
Nel pomeriggio, invece, il secondo presidio “Stare Insieme” ha preso vita grazie a Emergency al quale si è unita la comunità islamica di Milano. Cecilia Strada – Presidente di Emergency – ha voluto cosí scuotere i partecipanti della manifestazione: “Milano vuole stare insieme e dire no con forza alla violenza in ogni sua forma: no la terrorismo e di alle reazioni xenofobe e contro l’islam che abbiamo visto dopo questa strage. È il momento di “stare insieme” organizzata in piazza Duomo in segno di solidarietà ai giornalisti e vignettisti di Charlie Hebdo uccisi a Parigi. Gli ultimi 14 anni ci hanno insegnato che la violenza per rispondere a la terrorismo non è una strada altrimenti non ci troveremmo a contare i morti”.
Il console generale francese a Milano, Oliver Brochet, ha invece dichiarato di fronte al Consolato del capoluogo lombardo: «Scendendo oggi in piazza per tutta la Francia e in centinaia di città per il mondo, manifestiamo con forza la nostra condanna di questi attentati vigliacchi e il nostro rifiuto della paura che i terroristi vogliono imporci. Manifestiamo il nostro amore o amore dei valori universali che gli assassini cercano di negare: libertà, uguaglianza, fratellanza. Valori fondamentali a cui siamo ancora più legati oggi che ieri. ”
Arrivati a questo punto, che ogni matita possa compiere il miracolo di creare un reale pensiero indipendente.