Il libro con tanti pensieri di Madri che non piangono o si disperano ma gioiscono per il dono ricevuto: una vita, al contrario di Madri sempre insoddisfatte del non vedersi specchiate nei propri figli.
Alessandra Strafile ha presentato con tenerezza e orgoglio il libro,piccolo piccolo di Antonia Chiara Scardicchio “MADRI….voglio vederti danzare” presso Bacio Di Latte House in Via sparano, Bari.
Dal libro:…..
“Scrivo perché, scrivendomi, conosco un’altra me stessa. Scrivo perché, sebbene da anni io mi scruti e mi interroghi, è solo nel rileggermi che mi conosco davvero. Scrivo perché mi sbroglia: perché, a pensarli soltanto, certi pensieri finiscono come le collane nel mio cassetto, aggrovigliate e mescolate in un groppo che non sempre si scioglie”.
Il libro con tanti pensieri di Madri che non piangono o si disperano ma gioiscono per il dono ricevuto: una vita, al contrario di Madri sempre insoddisfatte del non vedersi specchiate nei propri figli.
La Madonna addolorata non deve essere raffigurata piangente e trafitta da pugnali, ma danzante per la resurrezione di suo figlio.
Alla sua resurrezione, Antonia Chiara Scardicchio, ha dedicato questo libro. Lei che spiazzata dal dolore aveva smesso di scrivere. Lei che si riteneva un’esperta “dell’arte della lamentazione”, che mai avrebbe pensato di farcela. Madri. Voglio vederti danzare è rivolto alle mamme come lei, custodi del dono di un bimbo malato. La sua storia inizia oltre dieci anni fa, quando scopre, a pochi mesi dalla nascita, che la figlia Serena è affetta da disabilità con tratti autistici. Una bambina il cui futuro è seriamente compromesso, alla quale è difficile destinare sogni e progetti.“Mi sono ritrovata al cospetto di una scelta molto importante – racconta Chiara – dovevo decidere cosa fare della mia vita, se essere felice o infelice, e tutto cospirava perché io fossi assolutamente infelice”. Non sapeva, sei anni e mezzo fa, che non serve scegliere, che si può essere felici e basta. Nessuno glielo aveva insegnato. Piuttosto aveva imparato a lamentarsi, ad aspettarsi cose dalla vita. E se le cose non arrivavano, aveva imparato che poteva sentirsi legittimata ad essere arrabbiata.
“E’ un testo breve, pochissime pagine. Ma, in verità, devo ammettere che ci sono romanzi di 500 pagine da cui se ne traggono solo due che toccano veramente… Mentre questo, così apparentemente esile, lo considero una enciclopedia: perché c’è tutta la vita dentro”.
Così lo introdusse la prof.ssa Castoro, stimatissima docente dell’università della III Età di Bari, quando – nel dicembre 2013 – il volume fu presentato ufficialmente presso la Sala Consiliare della Provincia di Bari.
Anche il prof. Laforgia, primario di Neonatologia al Policlinico barese, invitava tutti, non solo le madri, non solo le donne, a passare un po’ di tempo confrontandosi con questa storia così forte e, contemporaneamente, così lieve.
Perché il libro ha proprio questo di paradossale: c’è la tragedia e c’è la bellezza. Il dolore insieme all’allegria, la maledizione e la sua sconfitta.
Piccolo breviario di felicità possibile, è un canto coraggioso, nudo, col potere di lasciare una traccia.
Piero D’Argento, consulente del Welfare della Regione Puglia, così lo ha definito:
“Madri è un piccolo gioiello. Semplice, delicato, intenso, profondo ed eccentrico. Proprio come la sua autrice“.