Le attrici Edda Albertini e Anna Proclemer
Di Luciana Grillo e Betti Postal
Proseguiamo il nostro viaggio nella memoria trentina, salendo stavolta sul palcoscenico, per renderci conto che non ci sono strade dedicate alle due più grandi attrici nate a Trento. Se in un caso si tratta probabilmente di attendere la decorrenza decennale dalla morte prevista dalla normativa vigente, nell’altro non ci si spiega l’oblio odonomastico protrattosi per oltre un quarto di secolo.
Amica sincera di Nedda Falzolgher, ricordata nel precedente articolo, fu Edda Albertini, nata nel 1926. Aveva tredici anni quando incontrò la poetessa ammalata e ne diventò una “sorella” minore. Quando poi, nel dopoguerra, divenne famosa per la sua interpretazione nel “Cirano” in compagnia con Gino Cervi, invitò a Roma l’amica, che rimase a casa sua per qualche tempo. A sedici anni, nel 1943, Edda Albertini si allontanò da Trento per frequentare l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica a Roma, dalla quale uscì, con il massimo dei voti, tre anni dopo: aveva avuto come insegnante la grande Wanda Capodaglio. Fu apprezzata dal Direttore Silvio D’Amico ed ebbe come colleghi quegli attori che sarebbero diventati poi dei mostri sacri come Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Luciano Salce. Recitò in teatro, ma lavorò anche per il cinema e la televisione con registi importanti come Luchino Visconti con il quale, una prima volta, si era rifiutata di recitare un dramma di Sartre. Passeranno dieci anni prima che la richiamasse a recitare ne “Il Crogiolo” di Miller. Il fallimento del matrimonio e la malattia del suo unico figlio la portarono a rinunciare alla carriera e a vivere modestamente impartendo lezioni di recitazione. Seppe riprendersi in età ormai matura e tornò a recitare. Nel 1987 si esibì persino in Cina, nel “Campiello” di Goldoni con Ave Ninchi.
La sua sensibilità la portò poi a impegnarsi nel sociale avvicinandosi al Movimento dei Focolarini che era stato fondato da un’altra trentina, Chiara Lubich.
Imprevista e prematura la morte nel 1988. L’associazione trentina “Pro Cultura”, in occasione del centenario della propria fondazione, volle ricordarla riversando su un cd diverse poesie dell’amica Nedda, che Edda aveva inciso per pochi amici poco dopo la sua morte: “un’interpretazione unica e indimenticabile”.
Un’altra donna trentina importante, nel campo dello spettacolo, è stata Anna Proclemer, attrice nota al grande pubblico, impegnata sia nel teatro sia nel cinema e nella televisione.
Nata a Trento nel 1923 aveva sposato, poco più che ventenne, l’affermato scrittore siciliano Vitaliano Brancati, noto sceneggiatore e commediografo. Lo aveva conosciuto a Roma nel teatro dell’Università, accettando di sposarlo sebbene gelosissimo e di circa quindici anni più grande. L’unione non durò che sette anni. Ebbero un’unica figlia, Antonia, nata nel 1947. Anna rimase vedova nel 1954, solo un anno dopo la separazione da Brancati. Era un’ottima attrice dalle grandi possibilità espressive, alla quale non mancarono le scritture. Negli anni Cinquanta fece parte di varie compagnie, come il Teatro d’Arte diretto da Luigi Squarzina e Vittorio Gassman, fu anche nella compagnia di Renzo Ricci, grande attore formatosi presso l’Accademia dei Fidenti a Firenze, uno dei più sensibili anticipatori del teatro moderno. A Milano presso il Piccolo Teatro, fu diretta da Giorgio Strehler. Di carattere piuttosto volubile, in apparenza anche un tantino scontroso, visse talvolta un po’ isolata, ma sempre apprezzata per la finezza della sua recitazione e per una forte presenza scenica. Dopo la morte di Brancati, ha fatto coppia per molti anni con Giorgio Albertazzi e assieme a lui ha rappresentato un vasto repertorio di autori moderni e contemporanei, dando vita a personaggi femminili assai complessi e di grande sensibilità.
Nel 1968, al Teatro Sociale di Trento, andò in scena “Come tu mi vuoi” di Pirandello: un’apoteosi per lei e Albertazzi.
E’ stata protagonista di una quindicina di film, diventerà una ricercata doppiatrice di film famosi.
Finalmente si ferma a Roma per riposare e comincia a rivedere la figlia Antonia, che prima non aveva mai avuto tempo di frequentare. Nel 2010 riceve, per il teatro, il Premio Gassman alla carriera e l’anno successivo il Premio Alabarda d’oro “Città di Trieste” Festival del cinema, teatro e letteratura.
È morta a Roma il 25 aprile 2013. Il 30 maggio avrebbe compiuto novant’anni.
Il 9 dicembre 2013 Anna Proclemer e Vitaliano Brancati sono stati ricordati a Trento, Teatro Sociale, in una serata di gala curata dall’Inner Wheel Trento Castello con il patrocinio e la collaborazione del Comune. Un omaggio a due grandi protagonisti del Novecento, che notissimi attori presenti alla serata, come la loro stessa figlia Antonia, Andrea e Luchino Giordana, Simona Celi e il trentino Giancarlo Zanetti, hanno contribuito a celebrare alternandosi nel racconto di aneddoti pubblici e privati, nella recitazione o lettura di brani tratti dalle opere più conosciute dello scrittore siciliano.