…a Catania modifica del regolamento cittadino
di Pina Arena La modifica di un Regolamento Toponomastico in ottica di genere è una conquista civile, e può essere, come è accaduto a Catania, il risultato di anni di battaglie e di azioni di cittadinanza civica. Anche per questo, è forte l’emozione e grande la gioia quando il traguardo si raggiunge. Succede a Catania, dove la modifica del testo che regolamenta la toponomastica urbana è il frutto del lavoro pluriennale della scuola di Toponomastica femminile: un traguardo raggiunto attraverso un attento lavoro di ricerca storica, osservazione della città e della sua toponomastica, costruzione di relazioni e azioni condivise con gli uomini e le donne di due amministrazioni di differente orientamento politico. Nel comunicato-stampa ufficiale del Comune si legge : “Il consiglio comunale, presieduto da Francesca Raciti, ha approvato all’unanimità, con 28 voti, la modifica del regolamento per la Toponomastica cittadina a favore della parità di genere. Si tratta di una delibera di iniziativa consiliare, presentata da Sebastiano Arcidiacono e Maria Ausilia Mastrandrea sul solco dell’odg proposto dagli stessi consiglieri, e fatto proprio dall’aula, il 25 novembre scorso in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. Secondo il nuovo regolamento, votato insieme a un emendamento, la Commissione Toponomastica sceglierà le nuove denominazioni in base a criteri di pari opportunità di genere”.
Esultano le donne e la città, esulta la scuola di Toponomastica femminile che sa bene che si deve andare oltre la lettura del testo burocratico del comunicato. C’è un passato denso di movimenti avviati e interrotti, ripresi, nuovamente interrotti e poi condotti a compimento: un concorso per le scuole del 2012, con il patrocinio del Comune, propone i nomi di tre donne a cui intitolare tre strade; poi un’opera condivisa, un libro che raccoglie biografie di 50 donne di valore, pubblicato insieme e destinato, secondo la proposta di Carmencita Santagati, assessora dell’amministrazione Stancanelli, a costituire la fonte a cui attingere per nuove intitolazioni toponomastiche. Già allora il gruppo Toponomastica femminile aveva proposto la modifica del regolamento, sostenuta con entusiasmo e lungimiranza dall’assessora e accolta informalmente dal sindaco, ma rinviata in seguito al cambio di amministrazione. La nuova amministrazione, con il sindaco Bianco, non coglie subito la portata innovativa e la forza civica della richiesta di Toponomastica femminile. E’ l’incontro tra la referente di Toponomastica femminile e l’assessora Ausilia Mastrandrea a riaprire il discorso, fatto poi proprio da un consigliere illuminato, Sebastiano Arcidiacono. L’alleanza con il mondo dell’associazionismo catanese, che chiede un’intitolazione a Goliarda Sapienza, offre poi nuova energia alla tenacia del gruppo Toponomastica femminile, che incalza e, con il sostegno dei Consiglieri vede giungere in aula la richiesta di modifica. 25 Novembre e 8 marzo: due giornate simboliche segnano l’iter della proposta di revisione del regolamento toponomastico di Catania. Oggi, l’amministrazione catanese, con il sindaco Enzo Bianco, dà alle nostre e ai nostri giovani ascolto e l’atteso segnale di sensibilità e illuminata intelligenza politica. È “un atto dovuto” non solo a noi donne, ma a tutti gli esseri umani, un atto di grande valore simbolico, un riconoscimento necessario che contribuirà a scardinare la sottocultura che produce discriminazione e violenze di genere, sollecitando una nuova percezione del ruolo e della condizione delle donne e delle relazioni uomo-donna. Così, il raggiungimento di un traguardo diventa un punto da cui ripartire. Anche per un’altra ragione: nella proposta di modifica si chiedeva che una socia di Toponomastica femminile partecipasse ai lavori del Comitato Toponomastico, senza diritto di voto, ma la richiesta non ha avuto risposta. Da qui, dunque, riprende il nostro cammino.