Per valorizzare il patrimonio storico-archeologico-culturale della Sibaritide ci vuole un Festival (www.festivalsibaritide.org)
Negli ultimi anni stiamo assistendo all’organizzazione sempre più frequente di festival direttamente legati al territorio utili a far conoscere il non noto e a creare attenzione su aree preziose culturalmente ma finora non valorizzate. Eventi ricchi di socialità, che attirano un pubblico sempre più nomade e disposto ad affrontare anche lunghi spostamenti pur di sentirsi parte di un evento che spalanca le porte alla fantasia, immaginazione e conoscenza,
Anche in Calabria è stato organizzato un festival che celebra i fasti di Sybaris, importante polis della Magna Grecia. Ad idearlo ed organizzarlo sono stati Claudia Oriolo ed Leonardo Filardi.
Claudia Oriolo, cosentina, classe ’82, dopo aver studiato Giurisprudenza all’Università di Bologna, ha seguito un Master in Relazioni Internazionali presso la School of Advanced International Studies (SAIS) – Johns Hopkins University a Washington DC, USA. Attalmente frequenta l’Executive Master in Social Entrepreneurship – MHUSE presso Altis – Università Cattolica di Milano.
Che lavori hai fatto e dove? Ed ora?
Ho esperienza nel campo della cooperazione internazionale, diritti umani e impresa sociale. Ho lavorato presso organizzazioni internazionali, tra cui la World Bank ed in diverse non profit in Italia e all’estero. Al momento collaboro con la Fondazione ACRA-CCS di Milano.
Ci parli della tua idea di Sibaritide?
Nel 2014 ho ideato e sviluppato insieme ad un’amico restauratore, il progetto del Festival Internazionale della Sibaritide, di cui sono Direttore Esecutivo. La I Edizione del Festival, intitolata Città di Lagaria ha avuto luogo il 22, 23, 24 Agosto 2014, presso il Parco Archeologico Timpone della Motta – Macchiabate di Francavilla Marittima, piccolo borgo della Provincia di Cosenza. Il territorio di riferimento è la cosiddetta Sibaritide, corrispondente all’area della Piana di Sibari, situata sul versante ionico settentrionale della Regione Calabria tra il massiccio del Pollino e quello della Sila.
Come è nata come l’hai sviluppata?
Il Festival è nato dall’idea di valorizzare il patrimonio storico-archeologico-culturale della Sibaritide, nel tentativo di creare opportunità di crescita e sviluppo per il territorio. Abbiamo cercato di attrarre attenzione e interesse verso queste aree tramite la rievocazione dell’antico splendore di Sybaris, importante polis (città-stato) della Magna Grecia, decantata dagli storici per la sua potenza e la sua ricchezza.
Nel corso delle tre giornate del Festival è stato proposto un affascinante “viaggio nella storia”, che ha consentito di esplorare gli aspetti più significativi dell’incontro tra la popolazione indigena locale, gli Enotri e gli Antichi Greci, i quali approdarono sulle coste dell’Italia Meridionale e fondarono Sybaris nel 720 a.C. Il ricco programma del Festival si è articolato in una serie di eventi: la rievocazione degli antichi rituali sacri dedicati alla dea Atena, l’esposizione di arti e mestieri nell’agorà, un reading teatrale, incontri accademici, cene d’epoca con menù magnogreco, una sfilata di di gioielli appositamenti creata da un maestro orafo sulla base di reperti del Parco Archeologico Timpone della Motta – Macchiabate, la parata rievocativa della celebre cavalleria Sibarita ed, infine, il “Palio della Sibaritide”, una gara simulata di atleti con bighe e cavalli. Inoltre, il Festival ha compreso la proiezione di due video di arte contemporanea sui temi simbolici dell’acqua e della tessitura, elementi caratteristici della tradizione religiosa della civiltà antica locale.
Il Festival è stato il risultato di un intenso percorso, che ha visto studi approfonditi e il coinvolgimento di esperti ed archeologi italiani e stranieri che da circa 50 anni si recano nei siti archeologici della Sibaritide per condurre ricerche e campagne di scavo. Questo lavoro è stato necessario per la realizzazione della collezione dei costumi d’epoca, i gioielli, le bighe, e scenografie e le coreografie, nonchè la scelta di testi e musiche.
Avete avuto finanziamenti o solo patrocini?
Abbiamo ricevuto supporto economico dal Consorzio di Bonifica dei Bacini dell’Alto Jonio Cosentino, da piccole attività commerciali locali e solo una cifra simbolica dall’Amministrazione Comunale di Francavilla Marittima, location del Festival. Ci sono stati riconosciuti numerosi patrocini, tra cui l’Ambasciata di Grecia in Italia, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Soprintendenza dei Beni Archeologici della Calabria, il Parco Nazionale del Pollino.
Pensate di rifarla? Di cosa avreste bisogno?
L’obiettivo è certamente quello di portare avanti l’iniziativa, in quanto cultura e turismo potrebbero costituire il motore della rinascita economica della Calabria. Tuttavia, abbiamo con dipsiacere riscontrato poco interesse e sensibilità su questi fronti, specialmente da parte delle istituzioni locali. Parchi e siti archeologici di inestimabile valore restano pressochè abbandonati e in degrado e non esiste una strategia turistica integrata e sostenibile a livello regionale. Inoltre, collaborazione e lavoro di squadra appaiono concetti quasi del tutto alieni alla mentalità locale. Per le prossime edizioni del Festival, oltre ai finanziamenti, avremmo in primis bisogno della cooperazione e del sostegno dei diversi attori del territorio.