Diversi i temi trattati quali nuove proposte e progetti per una democrazia paritaria, lavoro, innovazione, processi di integrazione, educazione, leadership e iniziative di integrazione, progetti europei per il care giving; per l’accesso al credito e l’imprenditoria femminile.
Lo scorso 5 dicembre, Gli Stati Generali delle donne si sono riuniti a Roma, nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio alla presenza delle rappresentanti delle Regioni: oltre 200 donne tra imprenditrici, artigiane, docenti universitarie, libere professioniste, politiche, cittadine, Il percorso iniziato, mette al centro della riflessione comune i temi del lavoro femminile, dell’impegno istituzionale e i gravissimi dati del femminicidio in Italia. Il traguardo è di realizzare un documento comune in vista della Conferenza mondiale delle donne che si svolgerà dal 26 al 28 settembre all’Expo di Milano, a venti anni esatti dalla piattaforma di Pechino.
Non più conciliazione, ma affermazione dei propri diritti. Le donne, nella crisi, possono dare il loro contributo per rialzare il destino della nostra Italia e si sono unite trasversalmente in modo spontaneo ed apolitico per offrire soluzioni e presentare progetti utili, alcuni già avviati altri da sviluppare assieme.
Sono state delegate le Consigliere di Parità regionali a raccogliere le esperienze, le istanze, i progetti, le considerazioni delle donne e degli uomini sensibili, in ogni regione, utilizzando la formula condivisa e sperimentata a livello nazionale, per portarli poi all’incontro preparatorio dell’evento di settembre.
In Puglia, sotto il coordianmento della Consigliera regionale di Parità, la data è fissata per il 23 maggio a Bari. Ma prima di allora sono iniziati incontri a livello provinciale di preparazione, in collaborazione all’Ufficio della Consigliera regionale, Serenella Molendini, e la sua supplente, Teresa Zaccaria, con le associazioni e Movimenti del territorio, oltre che con le istituzioni femminili della Regione (Comitato e Consulta). I gruppi di lavoro avranno la possibilità di ampliarsi e di approfondire la discussione avviata a Roma e costruire, di regione in regione, il documento finale che ci porterà allanionferenza Mondiale delle donne.
PRIMO appuntamento degli Stati Regionali delle Donne di Puglia si è tenuto a Lecce al Kick off, il 25 marzo con le donne delle province di Lecce e Brindisi. Serenella Molendini e Claudia Sunna (padrona di casa in Università) hanno introdotto l’incontro riprendendo il significato degli Stati Generali delle donne, della metodologia adottata e, soprattutto, sottolineando la necessità di mettere al centro il lavoro in tutte le sue declinazioni.
Il successivo incontro si è tenuto a Bari nella sede della Regione Puglia in via Gentile 52.
Serenella Molendini: Ma a cosa serve che poche sfondino il vetro mentre la maggior parte delle donne lavora in condizioni precarie e l’austerity sferra gli ultimi colpi al sistema di welfare?
Un clima sereno, un dibattito interessante, tante proposte, molte giovani donne, le amiche di sempre e tante volti nuovi. C’è desiderio di confronto aperto e sincero.
Annamaria Ferretti eccellente moderatrice, Ketty Caterina Nardulli ha verbalizzato gli interventi e le proposte, Tiziana Corti è stata una brava “padrona di casa”.
Serenella Molendini ha aperto questa sessione ricordando le tante cose belle realizzate in questi 10 anni in Regione Puglia, ma anche le ferite e i problemi che ancora ci sono e che saranno i punti focali degli stati regionali delle donne di Puglia il 23 maggio. Dall’incontro devono scaturire gruppi tematici per avanzare proposte, oltre quelle emerse dal dibattito.
Annamaria Ferretti, aprendo i lavori, ha sollecitato l’uditorio “Bisogna ragionare su una nuova politica delle donne: quella dello scambio, del dono, del reagire. Cambiamo il linguaggio, rompiamo gli schemi, capovolgiamo i paradigmi, ma non affanniamoci nella conquista di un potere patriarcale. Cerchiamo una rappresentanza e parliamo di sorellanza senza escludere gli uomini. Smontiamo gli stereotipi e prestiamo attenzione al ruolo che per la nostra società riveste il linguaggio. Basta cultura del lamento. Non dobbiamo essere lo specchio dei nostri dolori ma delle nostre ambizioni, come Donne del Mediterraneo”.
Serenella Molendini ha ricordato che Il senso di essere qui oggi non è casuale e non nasce oggi, in quanto è una pratica che si è sviluppata nell’arco di questi ultimi 10 anni ed ha caratterizzato fortemente le attività di Governo regionale. Tuttavia, essa non può non tener conto della ferita ancora aperta oggi rinveniente dall’esperienza negativa della legge elettorale regionale. Ha ricordato le varie leggi emanate , grazie alla lungimiranza anche dell’allora Assessora al welfare, Elena Gentile. Ha poi avanzato le proposte: costituzione di un tavolo permanente sull’occupazione femminile ed una conferenza nazionale, annuale, sull’occupazione femminile, ed un lavoro di follow up sull’impatto delle misure di welfare e lavoro varate sull’occupazione femminile.
Doña Tiziana Corti, partendo dai dati dei risultati ottenuti, dichiara che occorre fare una netta distinzione fra le donne che lavorano e che sono maggiormente garantite, anche grazie a questi strumenti e quelle che vorrebbero entrare nel mercato del lavoro e che non riescono nonostante gli interventi attuati. Il persistente basso tasso di occupazione femminile obbliga la Puglia a prevedere interventi ad hoc, confluiti nella nuova programmazione (2014-2020) nella priorità 8.IV del POR dedicata completamente alla promozione dell’occupazione femminile: il supporto all’autoimpresa, gli incentivi all’assunzione, il miglioramento dell’occupabilità femminile attraverso la formazione specifica in settori innovativi e a forte sviluppo, con work experience, tirocini.
Francesca la Forgia – Avvocata
La parità nella rappresentanza di genere è sicuramente un vulnus nella storia di questa Regione, soprattutto se lo leggiamo in termine di critica al potere in un’ottica di genere.
Rosanna Nicastri – Architetta e rappresentante ADIA (associaz. donne ingegnere e architette)
La programmazione e la progettazione di strutture di base , per esempio quelle realizzate per i minori e per gli anziani, deve essere fatta in modo partecipato con le addette ai lavori (architette, ingegnere) pena l’infrastrutturazione di “cattedrali nel deserto”.
Annamaria Carbonelli – Presidente della Consulta regionale femminile
Il documento della consulta in relazione alle necessità da colmare rispetto ad asili nido e scuole per l’infanzia, ha proposto: Intensificazione di politiche per i minori; Miglioramento delle misure per la conciliazione vita-lavoro, per es. prolungamento orario asili e scuole materne; Fornire risposte urgenti a problemi emergenziali come le mense scolastiche; Incrementare gli investimenti in edilizia scolastica.
Elvira Tarsitano – Consulta dell’Ambiente del Comune di Bari
Propone di prestare attenzione alle tematiche sulla sostenibilità ambientale e di verificare i risultati raggiunti in questi ultimi 5 anni rispetto a tali questioni. Propone anche la creazione di impresa in alcuni settori innovativi (x es. la biocosmesi) in cui le donne potrebbero distinguersi
Antonella Morga – CGIL Puglia
Mette in luce le seguenti questioni:
Nonostante i grandi passi avanti , il gap resta rispetto all’occupazione: molte delle strutture aperte per infanzia sono sotto frequentate perché se le donne non lavorano queste non vengono utilizzate. Quindi è importare veicolare il messaggio che porterebbe ad un cambiamento culturale secondo cui gli asili nido sono luoghi educativi e non “parcheggi” solo per mamme lavoratrici; inoltre, tante donne lavorano nel sommerso e dunque il lavoro femminile non è solo quello rilevato dai dati istat. Anche su questo fronte è importante un lavoro di tipo culturale che porti a far emergere il sommerso che c’è.
Giovanna Indiretto – Ricercatrice ISFOL in distacco presso la Regione Puglia
L’attenzione verso l’occupazione femminile è calata in questi ultimi anni anche da parte dell’Europa che non ha previsto incentivi per l’inserimento lavorativo delle donne in maniera specifica per cui questo target è dovuto rientrare tra le categorie di svantaggio generiche; nessun intervento ad hoc verso le aziende è stato realmente fatto; la problematica del lavoro è fortemente legata alla formazione scolastica: forti sono gli stereotipi legati alla scelta formativa rispetto al genere.
Alma Sinibaldi – Giornalista professionista, Progettista/Formatrice
Importante è il programma di “cantieri di cittadinanza” della Regione Puglia perché offre opportunità di lavoro per le donne.
Roberta Caragnano – Giuslavorista
Avanza le seguenti proposte:Creare una rete per far rispettare i limiti di età nelle programmazioni regionali e locali; Nel Piano del Mezzogiorno prevedere politiche per le donne attraverso forme di sgravio fiscale in caso di assunzione di donne; Istituire distretti dell’occupazione femminile
Maira Casulli – Avvocata penalista – Legale CAV Safya di Polignano a Mare (BA)
Propone che le politiche delle donne siano maggiormente esplicite rispetto alla questione della violenza di genere; venga offerto spazio alle lavoratrici autonome/libere professioni in quanto non “coperte” dagli stessi diritti di altre categorie professionali.
Roberta De Siati – Avvocata – Consigliera ed ex presidente del CPO Ordine Avvocati di Bari
Propone di sostenere con più vigore le giovani avvocate e le lavoratrici autonome nella gestione dei tempi di vita-lavoro.
Rossella Mesto – Educatrice e referente di associazione di promozione sociale che offre servizi all’infanzia
Chiede che si faccia un focus sulla violenza ospedaliera alla nascita anche per limitare la pratica diffusa del parto cesareo. Un maggior collegamento tra istituzioni sarebbe ottimale in modo da poter monitorare il settore “salute donna” con la costruzione di indicatori specifici.
Marcella Loporchio – Consulente del Lavoro e Gestione delle Risorse Umane
Propone la costituzione di laboratori permanenti sulla cultura di genere e misure di sostegno per le donne che vanno via per studio/lavoro volti all’integrazione di tutte.
Antonella Masi – Centro Documentazione Donne
Afferma che quello che va indagato non è solo quello che manca, ma anche quello che non si riesce a rilevare attraverso i dati, perché mancano dati disaggregati per genere. Il riferimento è in particolare a tutte le attività femminili che pongono al centro la capacità di innovazione e la creatività delle donne stesse.
Luciano Anelli – Ingegnere e attento osservatore e studiose delle Pari Opportunità, in qualità di Operatore P.O.riconosciuto dal Ministero del lavoro.
Propone, vista la dilagante connivenza con la mafia degli uomini di potere,e la conclamata minore corruttibilità delle donne, per stimolare una maggiore presenza di donne nei posti di comando, come in altri paesi Europei, l’introduzione del “bollino rosa” per le aziende che funzionerà come bonus per ottenere punteggio nelle gare di appalto; la Regione Puglia, nella legge di riordino dei CAV (Centri Antiviolenza) ha proposto previsto l’istituzione deiCAM (Centri ascolto degli uomini) che non saranno mai attuati, propone l’istituzione di programmi obbligatori di corsi di consapevolezza e ravvedimento per uomini maltrattanti nelle carceri; progetti educativi per la decostruzione degli stereotipi di genere nelle scuole per infanzia, con giochi di genere, paretendo dai risultati dell’indagine regionale a suo tempo, stilata da Maria Pasanisi e Magda Terrevoli.
Teresa Loiacono – Sindacalista CGIL
Propone di intervenire nel chiedere una diversa definizione delle regole del settore formativo se si intende realmente attivare le politiche di genere: la Regione stanzia risorse finanziarie per la formazione, ma la domanda e la costruzione dei percorsi formativi devono partire dalla cittadinanza e dai territori, non più e a prescindere dagli interessi degli enti di formazione professionale, com’è stato invece sino ad oggi.
Magda Terrevoli – Referente Comitato 50&50 per la legge elettorale pugliese
Propone la Puglia come laboratorio interregionale per una nuova legge elettorale. Tale laboratorio lavorerà all’ideazione di una legge elettorale ex novo e si farà propulsore per l’attuazione di tale proposta di legge in tutta il territorio nazionale, per tutte le altre regioni.
Tiziana Russo – Confartigianato e CIF Bari
In rappresentanza del Comitato per l’imprenditoria femminile (CIF) di Confartigianato, sottolinea la mancanza del riconoscimento dei diritti soprattutto alla maternità delle donne imprenditrici. E le difficoltà aumentano se consideriamo che spesso esse sono titolari di microimprese e quindi sono costrette a dover scegliere tra lavoro o famiglia.
Terry Marinuzzi – presidente della coop shahrazad, impresa di servizi culturali ed al turismo e responsabile del progetto “bari dei bimbi” di www.cittadeibimbi.it
Propone di portare a Bari il progetto “scuola aperta” realizzato in altre città come Roma, Milano e Bologna e che trasformerebbe le scuole in “officine culturali, aperte anche in orario pomeridiano e tutto l’anno e fruibili da tutte/i. Per poi esportarlo in tutta la Regione.
Teresa Zaccaria – Consigliera di Parità supplente Puglia
E’ importante chiedersi cosa fa la politica per le donne e soprattutto la politica va fatta nei luoghi deputati a far politica. Incita a fare ricorso contro la bocciatura del disegno di legge elettorale regionale
Stefana Lacriola – Imprenditrice e unica componente donna del CDA Camera di Commercio di Bari
Propone la presenza obbligatoria delle donne in tutti i consigli di amministrazione delle imprese baresi.
Flora Benincaso – Formatrice professionale nel settore sportivo
Legge un documento, messo agli atti, che prevede: modificare la legge n.91 del 1981; abolizione definitiva del trasferimento del contributo annuale ordinario destinato dallo Stato al CONI e la quota PREU e destinare tali cifre alla promozione dello Sport nella scuola pubblica statale e all’assunzione di laureati in scienze motorie con cattedre definitive; inserimento nell’organigramma della FIGC Nazionale di donne con incarichi dirigenziali strategici; la FIGC in Italia deve rendere obbligatoria la sezione femminile a tutte le Società iscritte.
Antonietta Colasanto, Consigliera di Parità di Foggia era presente ed organizzerà l’incontro a Foggia insieme alla Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità Rosa Cicolella.
Serenella Molendini si aspetta anche proposte sul patto di condivisione donna/uomo.
Interessante e innovativo anche il lavoro svolto in questi mesi dalla Presidente degli Stati Generali dell’Innovazione Flavia Marzano. Educazione formazione per genitori e insegnanti sull’universo del cyberbullismo, dello stalgking sul web e delle molestie che possono essere perpetrate sui social network.“Consapevolezza” è la parola chiave che la Marzano indica per riuscire a supportare i più giovani e soprattutto le più giovani nel loro rapporto con la tecnologia.