Ogni anno il Fuorisalone di Milano accresce la sua capacità di richiamo a livello internazionale; e chi viene in visita può trovare proprio di tutto…
di Clara Arosio
…Installazioni di qualsiasi dimensione, oggettistica di grande originalità, arredamento, ultimamente molte proposte per un modo di vivere e abitare più sostenibile. E in questo panorama l’apporto e la creatività femminile hanno sempre più spazio. Da Via Santa Marta all’Università Statale, dal nuovissimo Mudec alla Fabbrica del Vapore, le donne appaiono impegnate nelle più diverse declinazioni del mondo del design. Innovativa è l’idea delle due socie di “Picta Wallpaper”, che dipingono artigianalmente le decorazioni scelte dai clienti su grandi pannelli da applicare come carta da parati; ecco poi delle fondatrici di importanti case di moda brasiliane come Vanessa Da Silva e Mabel Magalhaes che incantano con i colori vivaci dei loro tessuti; al Mudec è presente la spagnola Patricia Urquiola, affermatissima designer di arredi per la casa e ancora la milanese Carla Milesi, che applica una delle sue silhouette in cemento colorato alla indovinatissima panchina “Ricciolina” che diverte e invita al relax in un angolo del cortile d’onore della Statale.
A livello italiano abbiamo però qualcosa di più strutturato nell’ambito della creatività femminile: alla Fabbrica del Vapore “Nuovo catalogo artigiano” è l’esposizione 2015 di “DI donne & friends”, un movimento che nasce all’interno di Confartigianato (provincie di Milano e Monza-Brianza) per sostenere l’imprenditoria femminile.
Si sono messe infatti in rete 16 artigiane e 6 designer. Per la prima volta quest’anno “Di donne” apre anche a qualche uomo che già lavorava con alcune delle aderenti al progetto: gli uomini sono appunto i “friends” che si sono aggiunti alle artigiane.
I prototipi in esposizione esplorano diversi materiali, hanno diverse funzioni, veicolano significati diversi: c’è un graziosissimo cappello in lino grezzo e rame, lussuose cuccette per cani e gatti, tre proposte di testate da letto in tessuto, metallo e legno che riprendono la forma del Duomo di Milano, un uovo di struzzo fessurato e poi ricomposto che simboleggia le ferite subite da edifici storici italiani che sono stati poi ricostruiti.
Parlo in prima persona con Angela Brivio e Valentina Cappelletti, presenti all’esposizione.
Angela Brivio è specializzata in carte naturali; mi mostra una carta fatta a mano con semi di insalate incorporati nel tessuto stesso della carta; da qui è nata l’idea di abbinare a ogni insalata una ricetta in cui utilizzarla: biologica la carta, biologiche le ricette! Questo tipo di carta può anche essere stampata a getto d’inchiostro e quindi essere utilizzata per biglietti augurali, partecipazioni, album…un seme è sempre simbolo di rinascita e di buon auspicio per qualsiasi ricorrenza.
Valentina Cappelletti, dopo la laurea in ingegneria gestionale, ha deciso di cercare di vivacizzare la produzione della ditta di plastica e cartone di famiglia; da qui nasce un’idea che può rispondere alle esigenze di tutti coloro che organizzano eventi di qualsiasi tipo: dei tavolini in cartone con stampa plastificata che vengono venduti e consegnati smontati in bancali e si assemblano con facilità sul luogo dell’evento. Dunque addio serie di camioncini pieni di tavoli da trasportare! I tavolini sono leggeri, funzionali e lavabili se vi cade qualche goccia di bevanda.
Valentina Cappelletti sottolinea l’importanza del confronto fra artigiana e designer; – Bisogna mettere insieme due teste – dice -, il che è anche divertente e stimolante; il designer può avere bellissime idee che ispirano l’artigiana, ma al tempo stesso l’idea deve farsi prodotto fruibile e vendibile e qui interviene la pragmaticità dell’artigiana che sta più “con i piedi per terra”.
I “friends”, gli uomini nuovi arrivati, sono tre designer; che si aggiungono alle tre designer donne che quest’anno hanno collaborato con le artigiane. Data la solidità del successo di un’iniziativa originariamente pionieristica, si è pensato che potesse essere proficua una collaborazione e un confronto fra il femminile e il maschile, pur non snaturando le origini e gli scopi dell’associazione.
E dunque in questa settimana abbiamo visto convergere qui a Milano professioniste straniere già affermate sulla scena internazionale, artiste e designer italiane che si stanno facendo spazio, artigiane della nostra area geografica che si sono messe insieme credendo nelle loro idee e nella loro attuabilità; e sta funzionando! I semi (non solo quelli dell’insalata) sono per certo stati piantati e sono in forte crescita.
Clara Arosio nasce nel 1981 a Milano e dopo il Liceo Classico frequenta l’Università degli Studi di Milano dove si laurea in letteratura italiana contemporanea. Insegna lettere nelle scuole superiori e italiano agli stranieri. Ha grandissimo interesse per le tematiche editoriali, ha collaborato con alcune case editrici ed è un’appassionata di cinema, argomento di cui si è occupata per una webzine scrivendo recensioni. La sua tesi magistrale sul genere giallo è stata pubblicata nell’Ottobre del 2014.