Cosa è il Cancro? Da che ha origine, come avviene la formazione? Si puo’ guarire?
Quante domande, ancora oggi in attesa di risposta. O, almeno, di risposta ufficiale. Esistono, a tutt’oggi, più di 100.000 tra pubblicazioni e saggi ,oltre ad articoli scientifici, che parlano dell’eziologia psicosomatica del Cancro. Ma niente di tutto questo viene preso seriamente in esame. Non è ben chiaro il motivo per cui la scienza “ufficiale” non tenga conto di queste ricerche empiriche. L’aspetto sociologico e psico-sociologico di una patologia mortale come il cancro trova scarso o nessun consenso nell’universo scientifico ufficiale. Eppure la ricerca sta andando avanti e sta approdando a nuove frontiere che riguardano proprio la persona nella sua interezza, nel suo insieme. Non la persona vista solo come organi staccati dal resto, cioè mente e psiche.Oltre al fattore sociale, ovvio, da non sottintendere . Esiste, quindi, in base a ricerche in essere , una personalità predisposta al cancro? esiste un “fenotipo a rischio”? Ormai viene riconosciuto ampiamente che i fattori predisponenti alle neoplasie sono numerosi e tutti connessi tra loro fino a creare un mosaico nel quale la mancanza anche di una sola tessera risulterebbe invalidare tutto l’insieme.
La ricerca scientifica parte dal fatto che in “determinate” persone si ha una aumentata predisposizione “all’anarchia cellulare”, definizione che trova spazio nella psico-sociologia. Molti uomini fumano, ad esempio, ma perché solo il 10% di essi sviluppa un tumore, o per meglio dire una forma neoplastica ai polmoni? Quante volte viene fatta la riflessione ” Non ha mai bevuto ” oppure ” Si e’ sempre controllata?”. Perché alcuni si ammalano a differenza di altri , visti molto più a rischio date le cattive abitudini sia alimentari che di vita ? In essi, evidentemente , c’è qualcosa “sotto pelle”, un qualcosa in più di altre persone. Possiamo, quindi, affermare che se ci limitiamo a osservare la “malattia” cancro, ma non solo quella, con occhio tecnico e razionale, non si riesce a comprenderla in toto.
Il cancro è una degenerazione cellulare, per un qualche motivo può essere ricondotto a malattie della personalità complessa e solo un mutamento (esso per altro è già in corso) nel riguardare l’universo UOMO nel suo complesso potrà aprire nuovi orizzonti per ottenere la vittoria sulla malattia. Si evidenzia sempre più che l’insorgere della malattia cancerosa abbia origine psicosomatica.
Nel 1984 presso la U.S.L n 19 di Chiaravalle C. ( prov. di Catanzaro) un piccolo gruppi di ricercatori , tra cui il sociologo ricercatore Dr. Giovanni Cozzolino ( autore di numerosi articoli e libri ) condusse, per la preparazione di una tesi di laurea, uno studio empirico su un totale di 77 pazienti ammalati di cancro. Era una tesi di ricerca, lo scopo era di evidenziare se le teorie nate dalle ricerche statistiche fossero confermate anche su piccoli campioni di persone ammalate. La raccolta delle “storie di vita” dei pazienti misero in luce, attraverso le loro dirette testimonianze, un percorso di vissuto che nel 100% dei casi evidenziava quella che, secondo una terminologia psicologica uniformemente accettata, si potevano definire come personalità Alexitimiche. Soggetti che avevano improntato il loro stile di vita sul timore di essere in qualche modo di “disturbo” agli altri, in sintesi con il concetto “…Scusate se esisto!!”, costituivano il campione in esame. Questo continuo approccio alla vita sociale si esprimeva un po’ a tutti i livelli ed in tutte le manifestazioni ovviamente anche nella sensualità specialmente nel settore femminile.
Tra le patologie più ricorrenti due in particolare : Carcinoma mammario e C. dell’utero.
.Un fattore interveniente non trascurabile era sicuramente costituito dalla cultura del Sud che era, ed è tuttora, condotta a stigmatizzare certi comportamenti sociali e sessuali. Solo analizzando i casi di sesso femminile vi erano sempre e comunque presenti due aspetti predominanti : la colpevolizzazione per certe scelte di vita (come la separazione), una profonda inibizione verso il sesso e una quasi demonizzazione dello stesso. Da un punto di vista maschile più che la colpevolizzazione vi era, in moltissimi casi, una palese inibizione del sesso o una sublimazione canalizzata verso altri interessi come il lavoro agricolo, o altro. L’aspetto culturale si è evidenziato essere importante riguardo lo scatenamento della patologia, esso si nota variare anche in funzione del territorio , per cui se nel Sud sono prevalenti le inibizioni o le colpevolizzazioni, di cui l’individuo si fa carico perchè etichettato in un certo modo, si può affermare che nel Nord la prevalenza è data dalla eccessiva responsabilizzazione di situazioni di vissuto che pongono a loro volta in essere, in personalità definite , appunto, Alexitimiche. Molto spesso sono gli stati ansiogeni costanti e depressivi che hanno sul lungo periodo un esito distruttivo. Come precedentemente affermato l’eziologia del cancro è un mosaico complesso per cui sono molteplici i fattori intervenienti che arrivano a causare la malattia.
La ricerca è sicuramente in salita e colma di difficoltà, ricerca che , spesso, si ferma a causa di mancanza di fondi perché, magari, non riguarda la sfera farmacologica o di medicina, intesa come unica scienza ufficiale.Quindi prevale , come sempre, il centro di potere economico. Nihl novi sub soli. L’Uomo è una dimensione complessa, fatta di corpo, mente e anima. E qui si entra dentro un universo, grande e complesso, dove tutto interagisce. Se lo si vuole davvero comprendere bisogna staccarsi dalla vecchia abitudine di dare responsabilità uniche al gene. Lo”studiare”, in questo caso è di una complessità estrema trattandosi dell’Universo Uomo e del suo modo di rappresentare la sua realtà. Realtà che è composta dal binomio Uomo /Energia. In completo movimento ed interazione.
La più recente ricerca in campo epigenetico ha evidenziato che l’espressione dei geni è condizionata dai comportamenti e quindi innanzitutto dalla gestione delle emozioni.”L’epigenetica viene definita come “la branca della biologia che studia le interazioni causali fra i geni e il loro prodotto e pone in essere il fenotipo”, apre la strada a nuovi percorsi in tal senso. Viene osservato che i cambiamenti epigenetici possono anche verificarsi in risposta ad esposizioni ambientali; ad esempio topi trattati con alcuni integratori alimentari mostrano cambiamenti epigenetici che interessano l’espressione del gene Agouti, riguardante il colore della pelliccia, il peso e la propensione a sviluppare il cancro. Il cancro non rappresenta una sola malattia dovuta ad un’ unica causa. Il nostro corpo è formato da miliardi di cellule, ognuna sede di una moltitudine di attività biochimiche strettamente regolate. Ci sono dunque numerosi punti dove un controllo può venir meno e questo, appunto da origine al formarsi del “male “.
Il punto fondamentale è la crescita incontrollata di un gruppo di cellule senza alcun rispetto per le cellule circostanti con conseguenze fatali se non si arresta. La caccia alle terapie è ora incentrata sullo studio dell’epigenoma che orchestra l’attività del genoma, per allargare l’orizzonte delle terapie contro il cancro. Ma a tutto questo c’è da aggiungere l’ ingerenza della mente, della psiche, quindi delle emozioni. Appunto, parliamo di emozioni. Cosa generano? La nuova finestra , appena aperta sulla psiconeuroimmunulogia ci da aria diversa e ci fornisce una nuova chiave di accesso all’insorgenza della malattia. Tramite studi condotti in tale direzione si ” scopre” l’importanza dell’affetto, dell’amore. Quindi, cosa e’ se non emozione?”Attraverso questi studi viene dimostrato, ad esempio, che bambini non amati, non accettati dalla mamma hanno vita breve.Tanto per citarne uno ma c’è ne sono di molteplici” afferma Sabrina Ulivi , psicoterapeuta, psiconeuroimmunologa, e continua ” Anche nel mondo animale , un cucciolo abbandonato finisce per morire di dolore. Quindi, se è l’amore a fare in modo che si possa vivere bene e’ anche vero che la mancanza di esso può produrre la morte. Come? Con la trasformazione che avviene dentro noi, attraverso l’energia .Perché tutto è energia. Noi siamo energia. E se l’energia può modificare oggetti ed elementi può modificare pure le cellule, le nostre. Quindi? Come possono modificarsi? In base agli input che noi, e solo noi, inviamo. La voglia di vivere può sconfiggere veramente la malattia. Da qui parte un mondo, un modo nuovo di vedere la nostra vita e soprattutto la qualità di essa.”