Un focus sulla galleria di Zita Vismara di cui ricorre il decennale dalla sua morte e l’arte di alcune artiste che hanno contribuito alla crescita culturale a cominciare da quegli anni.
DAL 8 AL 23 MAGGIO
SPAZIO TADINI VIA NICCOLÒ JOMMELLI, 24
INAUGURAZIONE 8 MAGGIO ORE 18.30
Spazio Tadini in collaborazione con Spazio Pestalozzi presentano, per la rassegna ideata da Francesco Tadini e Melina Scalise “Milano in arte dal 1945 al 2015” inserita all’interno di Expoincittà, una mostra sugli anni 70′ che prende in considerazione una delle galleriste di riferimento dell’epoca, Zita Vismara, di cui quest’anno ricorre il decennale della sua morte e alcune artiste che hanno dato un apporto all’arte italiana partendo da quegli anni. Un vero e proprio percorso tra arte ed emancipazione al femminile su cui riflettere e da cui oggi traggono beneficio molte donne del mondo artistico e culturale.
Gli anni ’70 furono quelli dell’emancipazione femminile iniziata con la nuova legge sulla famiglia e l’istituzione del divorzio nel 1970, proseguita poi, nel 1978 con la regolamentazione l’interruzione di gravidanza, mentre tra il 68 e i primi anni 80 furono raggiunti importanti traguardi sull’eguaglianza lavorativa. Una sequenza di conquiste che portò nell’81 ad abolire finalmente anche la legge che consentiva il delitto d’onore.
Questi cambiamenti sociali, politici e legislativi hanno dato slancio alle donne anche a operare in ambiti lavorativi prima preclusi.
Un donna che si è particolarmente distinta nel panorama milanese nel mercato dell’arte di quegli anni è certamente Zita Vismara. Nata nel 1925 a Rivolta D’Adda, dopo aver gestito una galleria con il marito Mino Pater, nel 1965 fonda una sua galleria dal nome “Vismara Arte” prima in via Brera, vicino al Giamaica e poi in via San Marco. Fu l’inizio di 40 anni di attività professionale avviata con il buon auspicio di Mario Soldati. A partire dagli anni ’70 Zita diventa un punto fermo e di indiscussa importanza nel dibattito sull’arte contemporanea milanese e internazionale. Grazie a lei sono state portate a Milano opere di Albers, Magnelli, Lohse, Arp, Graeser, Hartung e hanno avuto opportunità di visibilità vendita e promozione centinaia di artisti italiani. Sfidò il gusto del figurativo puntando sempre più la sua attenzione verso l’astrattismo geometrico ovvero un’arte “più o meno rigorosa e geometrizzante” come scrisse Gillo Dorfles nella presentazione del volume Vismara Arte 30 anni – 1965-1995. Nel 1972 fu anche insignita dell’ Ambrogino d’ oro e lavorò incessantemente fino all’ ultimo. Morì nel 2005.
Nell’esposizione a Spazio Tadini si potranno vedere alcune opere dei suoi artisti proprio con opere anni ’70: Alvaro, Italo Antico, Beppe Bonetti, Ludovico Calchi Novati, Rosanna Forino, Hans Hartung, Amilcare Rambelli, Carlo Ramous, Mauro Reggiani, Romano Rizzato, Valter Valentini, Hans Richter, Perilli.
Ma l’omaggio alla galleria Zita Vismara proseguirà poi in autunno con una mostra presso lo Spazio Pestalozzi con una collettiva con artisti rappresentativi dei suoi 40 anni di attività.
Nella sezione dedicata alle artiste degli anni ’70 sono state selezionate donne che hanno avuto un ruolo attivo nell’arte di quegli anni.
Tra queste non può mancare Edoarda Emilia Maino, in arte Dadamaino, femminista militante, Carla Accardi, anche lei femminista e parte del gruppo Rivolta femminile a cui aderiva anche la scrittrice Carla Lonzi, Maria Mulas, artista, tra le più rappresentative nel catturare uno spaccato dei personaggi dell’arte e della cultura milanese di quegli anni attraverso l’arte fotografica, Cecilia Capuana, fumettista e femminista impegnata tanto da voler distruggere, attraverso i suoi fumetti, un femminile preconfezionato ed è una delle prime donne a pubblicare sulla rinomata rivista Metal Hurlant e Anana rivista realizzata interamente da donne poi censurata per le copertine lavorando fianco a fianco con Jean-Pierre Dionnet e Moebius. Giuliana Maldini, anche lei fumettista, che nel 1978 è stata la prima donna in Italia a pubblicare un libro di vignette sulla condizione femminile, ed è tra le migliori autrici della rivista di satira Strix. Grazia Varisco, artista di rilievo che, negli anni 70 raggiunse quella maturità artistica nell’ambito dell’Arte Cinetica e programmata che oggi la porta ad ampi riconoscimenti nazionali e internazionali. Louise Nevelson scultrice americana di fama internazionale che espose a Milano in quegli anni in particolare presso lo Studio Marconi quasi nume tutelare della femminilità negli anni 70 tanto da scegliere di non portare mai i pantaloni. Rosanna Forino, artista milanese che emerge negli anni’ 70 e fu la prima artista italiana ad esporre a Mosca dopo la caduta del muro di Berlino su invito della Fondazione Culturale Sovietica di Mosca con un’importante antologica; attualmente è in mostra presso la sala Lounge Pergolesi del Club Sea presso l’aeroporto internazionale di Malpensa a cura di Spazio Tadini, Marilisa Pizzorno anche lei artista che ha avviato la sua attività a Milano negli anni ’70 e che ha avuto importanti riconoscimenti di critica con firme come Sanesi, Tadini, Seveso, Bossaglia, Meneguzzo e tanti altri ancora.