L’11 maggio 2015 si sono tenuti a Milano gli stati generali delle donne Lombardia presso il museo di storia naturale.
Una sede prestigiosa e centralissima gentilmente concessa dal Comune di Milano che in un momento di superaffollamento causato dagli eventi per l’Expo ha voluto dare rilievo all’iniziativa alla quale hanno partecipato sia il Comune (nella persona di Francesca Zajczyk (delegata alle pari opportunità del sindaco di Milano, che la Regione Lombardia con Loredana Bracchitta (consigliera del cpo regione Lombardia) e Carolina Pellegrini (consigliera regionale di parità).
Partiti da un’idea di Isa Maggi coordinatrice degli stati Generali, questi si sono svolti già in molte città italiane Il loro scopo è di raccogliere le idee delle donne che si confrontano su tutto il territorio nazionale che discutendone e partendo dalla propria esperienza di vita e professionale elaborano una proposta concreta attraverso uno scritto e uno speech di 4 minuti. Gli interventi sono stati tanti ed è per questo motivo che questa si può ritenere una modalità innovativa che, anche se non tutte le relatrici sono riuscite a rispettare, consente di mettere in luce idee e progetti delle tante donne che affollano il mondo italiano e che spesso non hanno voce.
Ci si è confrontate su tematiche che aiutano ad inquadrare il ruolo della donna nella società, nell’economia e nella politica. Il lavoro svolto, insieme a quello delle altre regioni che hanno già effettuato l’operazione contribuirà nell’ambito dell’evento Conferenza Mondiale delle donne “Pechino vent’anni dopo” che si svolgerà a Milano nei giorni 26 – 27- 28 settembre 2015.
I temi toccati a Milano sono innovazione e cambiamento, lavoro e impresa, democrazia paritaria, comunicazione, leadership., non dimenticando le donne dell’Est.
L’iniziativa è stata coordinata da Daniela Bandera (formatrice) e Anna Maria Gandolfi (responsabile P.O di Brescia) che hanno raccolto e reso possibile la tempistica degli interventi.
Mi limiterò a illustrare ciò che è stato detto nel tavolo cambiamento ed innovazione del quale sono stata la referente e che quindi conosco più approfonditamente. Si è cercato di dare voce sia alla tecnologia che all’innovazione.
Ha preso la parola per prima Roberta Cocco di Microsoft, direttore Corporate Social Responsibility e National Development Lead per l’Italia, che ha avviato progetti ambiziosi in particolare sul fronte della formazione e della creazione di opportunità di lavoro per i giovani grazie alla tecnologia.
Ha ricordato infatti futuro@lfemminile, il progetto di responsabilità sociale che si propone di promuovere la tecnologia come grande alleata delle donne e La Nuvola Rosa, una grande kermesse giunta alla terza edizione nel 2015 e che prossimamente presenterà il nuovo evento al quale sono invitate tutte le nuove generazioni interessate alla tecnologia. Ha ricordato che esistono molti posti vacanti nelle tecnologie e quindi molte opportunità di lavoro.
Dopo di lei è intervenuta Alice Palumbo di babyintaly che ha sottolineato quanto le mamme ed i genitori utilizzino internet, per ricercare informazioni e dialogare. La filosofia di BabyInItaly si ispira a un principio base fondamentale: “caring is sharing”, in cui il significato di condivisione va oltre a quello della semplice spartizione di qualcosa (situazioni, emozioni, eventi, spazi etc), per abbracciare un valore più profondo, quello della cura e dell’attenzione per le persone.
L’ obiettivo è la costruzione di un portale nazionale che abbia come mission l’integrazione, dove la condivisione supera il concetto di “conciliazione”. Concretamente, l’innovazione del portale consiste nel non avere una redazione fissa, ma nel dare voce a chiunque voglia esprimere la propria opinione, raccontare la propria esperienza, condividere una situazione.
Laura Cavagnini di EWMD ha invece parlato di Smart city al femminile
Una città può essere definita smart quando gli investimenti in capitale umano e sociale e nelle infrastrutture tradizionali (trasporti) e moderne (ICT) alimentano uno sviluppo economico sostenibile ed una elevata qualità della vita, con una gestione saggia delle risorse naturali, attraverso un metodo di governo partecipativo
Le città devono diventare intelligenti con un approccio sistemico nell’affrontare i problemi, e non episodico; una regia superiore che deve essere delegata agli organi di governo della città ma che non deve esaurirsi in un ruolo politico: la politica deve mettere insieme le forze migliori della città. In questo senso, il ruolo delle donne è fondamentale e deve essere valorizzato e ben capitalizzato.
Una città davvero “smart”, che ha a cuore la qualità della vita dei suoi cittadini, non può prescindere da una presa in carico e da un corretto soddisfacimento dei bisogni di conciliazione, che riguardano anche gli uomini, ma che continuano a gravare soprattutto sulle donne.
E’ intervenuta anche Silvia Bedodi di Ragazze digitali che è stata invitata a parlare a nome di EWMD (European Women’s Management Development) del progetto “Ragazze Digitali”, un Summer Camp gratuito di un mese presso la facoltà di Ingegneria Informatica di Modena, tutto al femminile, per contrastare il cosiddetto divario digitale di genere. Un aiuto alle ragazze delle terze e quarte classi delle scuole superiori ad una scelta consapevole del ramo universitario, al di fuori degli sterotipi di genere. Anche le donne devono prepararsi per essere protagoniste delle nuove opportunità professionali che il mondo digitale offrirà nel prossimo futuro
Dal dìgitale si è poi passati all’innovazione nelll’orientamento con Maria Serra di Onclaude che ha proposto un’esperienza formativa “bottom-up” che integri percorsi di coaching e mentorship, incentrati sull’esplorazione dei punti di forza della persona e sulla sua individualità, da progettare con i moderni strumenti di service design e attraverso l’uso di tool digitali. L’ intervento è nato da un proficuo scambio di idee con Linda Serra di Work Wide Women, la prima piattaforma di social Learning leader nella formazione femminile, sulle nuove professioni legate al web e alle nuove tecnologie.
Renata Pelati di EWMD invece ha illustrato la rete internazionale creata dalle donne per donne che hanno posizioni di responsabilità o intendono assumerne o metersi in gioco nel mondo del lavoro. EWMD è presente in ben 14 Stati tra Europa e resto del mondo. Il network fornisce una piattaforma per lo scambio consapevole di esperienze e progressi professionali in chiave pratica o su piattaforma didattica online. EWMD è una “palestra” per le donne, uno spazio “segregato” dove sperimentare e far crescere la proprie potenzialità eliminando le forme di competizione/giochi/dinamiche con il mondo maschile. Le donne nel network sono soggetti attivi, costruiscono una propria opinione su tematiche i genere e su altre tematiche per misurarsi all’esterno anche con il mondo maschile
Presentati alcuni esempi di format innovativi:
• Agorà
• Open forum
• Live & work in the future (che ha coinvolto a livello internazionale i chapter di 4 paesi)
• Smart business per rispondere al bisogno concreto di reinventarsi
• Donna vota donna: per supportare le donne candidate ma anche per monitorare quello che fanno in nome delle donne che le hanno delegate
• Da donna a Donna: mentoring sui ruoli apicali. Ogni donna che entra nel ruolo apicale si assume l’impegno di far crescere un’altra donna con un patto chiaro di generatività
Da ricerche fatte è emerso che, nei periodi difficili, le donne creano lavoro e combattono in modo propositivo con idee che possono rivoluzionare la gestione del territorio. Una nuova visione di leadership sta emergendo negli Stati generali delle donne per un potere e per il saper fare che sia spirito di servizio a favore della società in tutti i settori dalla gestione dei beni culturali, all’Ict, alle politiche di immigrazione, alle soluzioni per la logistica, i trasporti, il turismo sostenibile, con nuove soluzioni partecipative.