La sostenibilità del Pianeta passa attraverso una nuova alleanza tra cibo e cultura e che le artefici di questo nuovo sguardo e nuovo patto per il futuro sono le donne
Da sempre le donne hanno avuto il ruolo di nutrici, nel pieno senso etimologico : non solo si occupavano di cucina e servivano il cibo ai familiari, ma sopratutto si sono dedicate all’educazione dal punto di vista nutritivo
Chi era a tavola che insisteva sul valore del cibo e sulle proprietà che esso arreca in se? La donna, la mamma. Oggi, a causa della vita frenetica, abbiamo perso la tradizione della tavola imbandita, specie a colazione, che è il momento più importante della giornata. Quasi un “salutarsi” allegramente ed a pancia piena, pronti ad affrontare la giornata con un sorriso. Ed invece un caffè frettoloso, spesso preso in solitudine, ci attende una volta scesi dal letto. È la figura femminile che, quindi, ha lo scettro della buona e sana educazione alimentare, a parte dalla primissima infanzia, l’età della formazione.
Formazione che parte anche (oserei dire sopratutto) dal riprendere in mano antiche abitudini quali: andare per campagna a raccogliere frutti e verdure, insegnare ai figli il valore della natura e dei prodotti che essa regala, se rispettata. Fare la spesa in modo consapevole, trasmettere alla famiglia la consapevolezza di ciò che mangiamo, a differenza di ciò che vorrebbero mangiassimo.
Tornare a piatti semplici, dotati di prodotti naturali e di stagione, cucinati senza tanti fronzoli ma con la fantasia che le nostre ave sapevano mettere in ogni cosa. Riappropriamoci del tempo, quel tempo prezioso che spesso dimentichiamo, sopraffatti dalle corse e dagli affanni( per andare dove?) e fermiamoci , ogni tanto, a fare qualcosa per noi e per la nostra famiglia.
Insieme, tutti, possiamo migliorare e migliorarci, possiamo regalarci spensieratezza e serenità , anche attraverso il cibo ( sopratutto direi) si possono donare momenti di affetto e di cura.
Il cibo è un elemento primordiale, da sempre simbolo di convivialita’, non solo relegato al ruolo di soluzione alla fame, ma molto di più. I detti ne sono l’esempio : “. A Tavola prese moglie un frate” , oppure ” a tavola non si invecchia mai”. Tutti a significare quanto sia importante la convivialita’ ed il buon cibo. Da sempre scrivo che la tavola ha un ruolo “chiave” , rappresenta il circolo nel quale le persone si ritrovano, si parlano, si ascoltano, si dedicano attenzioni l’un l’altro, ed è la donna, principalmente, ad avere il ruolo primario: quello della cura, dell’amore per la famiglia. Cura ed attenzione , trasmissione di saperi e cultura. C’è una “cultura del nutrimento” e passa attraverso le donne. Sui temi della sostenibilità e della nutrizione, il tema maggiore viene rappresentato dall’accesso alle risorse economiche,al diritto all’istruzione, alla parità ed al potere politico.
“WE-Women for Expo parla”, infatti, “di nutrimento e sostenibilità e lo fa per la prima volta mettendo al centro di un’Esposizione Universale la cultura femminile. Ogni donna è depositaria di pratiche, conoscenze, tradizioni legate al cibo, alla capacità di nutrire e nutrirsi, di “prendersi cura”. Non solo di se stessi, ma anche degli altri.” Così si legge dal sito Expo 2015.
*”Grazie a WE-Women for Expo le donne dei Paesi Partecipanti a Expo Milano 2015 verranno invitate a esprimersi su nutrimento del corpo e nutrimento della libertà e dell’intelligenza, con la convinzione che la sostenibilità del Pianeta passa attraverso una nuova alleanza tra cibo e cultura e che le artefici di questo nuovo sguardo e nuovo patto per il futuro debbano essere le donne. Saranno artiste, scrittrici, grandi personalità, ma anche donne comuni. Perché tutte possono essere parte di WE, che significa “noi”. Una rete di idee, un network a cui partecipano le donne di tutto il mondo. Tra le iniziative di WE-Women for Expo un invito semplice e simbolico: condividere la ricetta per la vita, cioè il racconto di un piatto di particolare valore emotivo, che è soprattutto il racconto di una storia… perché si nutre di memoria, suggestioni e vissuto personale.”
( * dal sito Expo 2015)