L’usura é una attività antica di prevaricazione e di spoliazione di risorse oltre il lecito e ne sono vittime sia uomini che donne, specie nel settore commerciale.
Alla Feltrinelli di Bari si è parlato del male comune, insidioso, oscuro, ma che fa molte vittime, qual è l’USURA.
L’occasione è stata data dalla presetnazione del libro inchiesta della giornalista Michela Di Trani “Usura, Paura e Misericordia” edito dalla giovane casa editrice Gelsorosso, della neo Assessora al comune di Bari, Carla Palone.
Hanno dialogato con l’autrice il giornalista di RAI 3 Bari, Enzo Quarto, e don Alberto d’Urso, Presidente della Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici.
Ha letto magistralmente alcuni brani del libro l’attrice Floriana Uva.
Michela Di Trani, giornalista professionista, è iscritta all’Unione Cattolica Stampa Italiana.
Nell’ambito del “Laboratorio della Buona Notizia”, un progetto dell’UCSI Puglia rivolto a raccontare il primato della persona sulla massa, dell’essere sull’avere, quest’anno ha seguito la sperimentazione di “CarcereLab” nel penitenziario di Bari, che ha dato voce alla speranza delle persone oltre le sbarre.
Michela, racconta: “L’usura, dalla paura alla Misericordia. Quello che mi sono trovata a vivere in prima persona, nel raccogliere interviste e testimonianze che hanno dato vita a questo libro, è un percorso umano molto intenso e profondo che abbraccia la duplice polarità del fenomeno dell’usura, connesso con il male e con il Bene.”
E’ un’insidia che si impossessa dell’essere umano in tutta la sua essenza, nel coinvolgimento sentimentale della persona, così come nei meri aspetti materiali nell’insano rapporto con il denaro.
L’usurato compie un viaggio emozionale, che inizia con il contrarre un prestito, un gesto banale che presto lo porta nell’inferno del terrore, della rabbia, del dolore, in alcuni casi fino alla morte.
Dal libro si evince che a volte il giocatore incallito anche se perde continua ad indebitarsi, non tanto più per la vincita, per l’ebbrezza e la malattia del gioco.
C’è sempre però un punto del percorso in cui è possibile cambiare la rotta, ed è qui che entra in gioco la Misericordia, che apre ad una nuova vita. Una rinascita che non può prescindere dal perdonare prima di tutto se stessi, per essere caduti nell’errore dell’usura e per il dolore procurato alle persone care. È il momento cruciale della vita di una vittima dell’usura, il perdono di se stessi è ciò che segna la svolta.
La Misericordia degli altri, che si esprime con l’aiutare a rialzarsi senza
chiedere il perché della caduta, è la sua conseguenza. Pian piano quel viaggio emozionale abbandona la corsia della paura, dell’odio, della tristezza e della rabbia e prende la via dell’amore, della speranza, del coraggio e della giustizia. Si apre un mondo nuovo alla scoperta di persone nuove, di passioni e sentimenti, di cui prima di entrare nella morsa dell’usura si ignorava l’esistenza.
Rivolgersi ai centri sparsi per l’Italia della Fondazione antiusura, può essere quella svolta che fa comprendere il danno che si è fatto a se ed ai propri cari. Ci sono 28 centri della Fondazione in Italia e di questi ben 6 sono in Calabria. Questi centri posso anche aiutare a trovare sovvenzioni per la copertura del debito e ricominciare una nuova vita. Oltre 20 milioni sono già stati erogati in tal senso.