Il calcio non è solo passione incondizionata, tifo irrefrenabile oppure business e televisioni a pagamento.E’ essenzialmente uno sport che dovrebbe insegnare, soprattutto ai più piccoli, la disciplina, la cultura dello stare insieme e del confrontarsi con lealtà e correttezza.
E Flora Benincaso, referente nazionale degli stati generali delle Donne, di Bari, ha deciso di partire da sud, per portare l’educazione sportiva del calcio con il progetto ”college”, un corso professionale di studi con offerta formativa nel settore sportivo calcistico con la sua Scuola Pubblica Statale Gorjux-Tridente unico progetto di calcio nelle scuole.
Come mai hai deciso di occuparti del calcio maschile?
In Italia come all’estero se vuoi imparare bene devi rivolgerti sicuramente a quelli che possono insegnarti qualcosa.
Il calcio è assolutamente, quello maschile il modello da cui imparare bene, presto, e velocemente. non puoi imparare da quello femminile perchè è un modello che in Italia non insegna nulla.
Sul mercato estero il calcio al femminile è già in una condizione migliore ma non è il TOP da cui imparare. Io sono fermamente convinta che la donna deve allenare gli uomini se vuole imparare e gli uomini devono allenare le donne per portare le donne a un calcio come professione riconosciuta con contenuti veri e non solo sul sentito dire………….io ho giocato qua, sono stata calciatrice e via via roba di questo genere. Questa è la vera parità di genere.
Quando la donna si è arruolata nell’esercito sembrava una cosa eccezionale oggi non ci fai più caso nessuno, ma il ministero non ha fatto l’esercito delle donne e quello degli uomini? giusto?
Quello femminile è ‘’bloccato’’ ?
Il calcio femminile è bloccato perché non è interessante come investimento per nessuno. In Italia non esiste neanche come idea di investimento perchè sia come tecnica che come contenuti il calcio femminile è indietro di 20 anni e non si investe nulla. Non si può rischiare su qualcosa che non convince.
Poche garanzie per le calciatrici donne?
Le donne in Italia si avvicinano con la mentalità della “famosa passione” ma questo non basta o è un vero lavoro e quindi hai la mentalità del lavoro altrimenti il sistema calcio maschile ti risucchia come una palla.
Solo in Italia settentrionale esistono alcune squadre strutturate. Molto poche, hanno saputo inculcare questa mentalità nel meridione i luoghi comuni e i perditempo sono tanti tutti lavorano gratis, come volontari e questo è il danno più grosso, perchè si avvicina gente al calcio femminile che non conosce neanche ti quante pezze è fatto un pallone di calcio, e poi li vedi dirigenti, allenatori, ecc. ecc. Tutti fissati che sulla panchina di calcio femminile deve stare per forza una donna, mentre il vero interscambio culturale è la donna sulla panchina ad allenare gli uomini e gli uomini sulla panchina ad allenare le donne.
Il calcio in Italia si seve di grandi nomi da acquistare e si pensa poco alle nuove leve da coltivare?
Per risolvere i problemi in Italia del Calcio bisogna fare poche proposte e giuste. Come coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle donne ho fatto queste proposte concrete
1) Modificare la Legge 23 marzo 1981 n.91 Il calcio femminile è esempio di diseguaglianza di genere. In Italia nessuna disciplina sportiva femminile è qualificata come professionistica.
Con conseguenti ricadute in termini di assenza di tutele sanitarie,assicurative, previdenziali, nonché, di trattamenti salariali adeguati all’effettiva attività svolta.
2) Abolizione definitiva del trasferimento del contributo annuale ordinario destinato dallo Stato Italiano Ministero dell’Economia e Finanze al CONI
(per il 2014 si prevede il budget di 407 milioni di euro)
e la quota PREU
(derivante dai giochi pubblici previsti sempre per il 2014 7.400 milioni di euro)
per destinare queste somme al Ministro dello Sport in Parlamento per la promozione dello Sport nella Scuola Pubblica Statale e l’assunzione dei Laureati in Scienze Motorie con cattedre definitive e non a progetto in collaborazione con il CONI.
Il Ministero dello Sport deve essere indipendente da tutto e non come oggi dove lo Sport in Italia è una delega.
3) Inserimento nell’Organigramma della FIGC Nazionale di Donne con incarichi Dirigenziali Strategici con competenze specifiche e decisive nelle strategie del cambiamento in particolare nel Settore Giovanile Scolastico della FIGC e a Coverciano.
(no a incarichi immagine)
4) La FIGC in Italia deve rendere obbligatoria sia nella LEGA Nazionale Dilettanti che nei professionisti la sezione femminile a tutte le Società iscritte.
Sezione Femminile che deve partire dai Settori Giovanili
(dilettanti e professionisti) in tutte le categorie ed arrivare alle Prime Squadre .
Il calcio può essere salvato dalla scuola?
Il Calcio deve partire dalla scuola come avviene in Europa. Infatti a Bari io ho creato insieme a alla Scuola Pubblica Statale Gorjux-Tridente l’unico progetto e il primo in Italia che ha avuto subito il riconoscimento del Presidente della Repubblica Italiana
Il calcio non è solo passione incondizionata, tifo irrefrenabile oppure business e televisioni a pagamento.
E’ essenzialmente uno sport che dovrebbe insegnare, soprattutto ai più piccoli, la disciplina, la cultura dello stare insieme e del confrontarsi con lealtà e correttezza.
Tutto ciò che gravita attorno al mondo del pallone può però anche essere oggetto di istruzione molto seria e di preparazione meticolosa rivolta a chi voglia affacciarsi con professionalità ed estrema serietà a questa realtà che tutti conosciamo, ma che pochi comprendono fino in fondo.
Questi concetti dovevano essere certamente molto chiari nella testa di chi ha creato e promosso il “Progetto college”, un corso professionale di studi con offerta formativa nel settore sportivo calcistico al quale hanno aderito con entusiasmo la ASD Quartieri Uniti Bari e l’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore Tecnico-professionela Gorjux-Tridente del capoluogo pugliese.
Per la prima volta in Italia, gli alunni che frequenteranno un apposito corso di studi presso una Scuola Pubblica Statale potranno conciliare, sul modello dei college americani, lo sport e l’attività fisica con una preparazione formativa adeguata che permetterà loro di essere tesserati alla fine (con anno di nascita omogeneo) per una stessa società calcistica dilettante.
L’obiettivo del progetto è organizzare corsi ad hoc (del tutto gratuiti) finalizzati alla formazione di tutte le figure professionali che operano nel settore del calcio: Dirigente Sportivo, Preparatore Atletico, Nutrizionista, Arbitro, Intermediazione Calcistica, Motivatore, Psicologo, Giornalista, Allenatore e Direttore Sportivo.
Il metodo di studi che verrà applicato prende il nome di “Classe Capovolta in Ambiente Dinamico di Apprendimento” e sarà insegnato ai ragazzi anche attraverso l’uso di tablet e testi solo digitali.
La formazione acquisita permetterà inoltre di proseguire con successo gli studi nei corsi di laurea di settore e in quelli a indirizzo paramedico e scientifico.
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