Un’arena per Giusy Devinu, soprano di fama nei teatri nazionali e internazionali, scomparsa nel 2007 all’età di 47 anni.
di Agnese Onnis
A Cagliari, nel solstizio d’Estate, la musica la fa da padrona grazie all’intenso programma cittadino offerto dalla Festa Europea della Musica: l’Assessorato alla Cultura dedica la manifestazione a Giusy Devinu, soprano di fama nei teatri nazionali e internazionali, scomparsa nel 2007 all’età di 47 anni.
Il Sindaco Massimo Zedda, alla presenza della Sovrintendente del Teatro e della presidente del Comitato Giusy Devinu, dell’Assessora alla Cultura, insieme alle/ai presidenti consigliere/i di Commissioni Cultura, Pari opportunità, Toponomastica, alla rappresentante di Toponomastica femminile, ai parenti dell’artista e a tantissimi cittadini e abbonati del teatro, scopre la targa “ARENA GIUSY DEVINU.”
“Dal 2007, anno di inizio dei lavori del Parco della musica, il mio pensiero di poterlo intitolare a lei, compagna di studi musicali, è stato ricorrente, – così racconta Alessandra Atzori presidente del Comitato Giusy Devinu – ed ecco che grazie anche alla Commissione per le Pari opportunità, il Comune ha deciso di intitolare al soprano Giusy Devinu una bella parte del parco e cioè l’Arena.”
Giusy Devinu nasce a Cagliari nel 1960, si diploma al Conservatorio Pierluigi da Palestrina di Cagliari in pianoforte e canto, con il massimo dei voti, inizia giovanissima la sua carriera di cantante soprano e occupa ben presto un ruolo importante nel panorama lirico internazionale. Sposata col basso Francesco Musinu, condivide con lui anche il palcoscenico dei teatri del mondo.
Alessandra Atzori ricorda gli anni degli studi musicali trascorsi insieme al Conservatorio di Musica:
“Quella volta a Giusy l’insegnante assegnò l’aria della Principessa Turandot. Lei però, forse era poco convinta ed è per questo motivo che mi chiese un parere essendo io esterna alla sua classe, per convincersi che era ancora troppo presto lo studio vocale di quella romanza. Ci rinchiudemmo in un’auletta e lei mi fece sentire l’aria. L’ampiezza della sua voce in quell’aria venne fuori come un fiume in piena. Come vibrava il piccolo vetro della porta! Nonostante fosse una prova d’ascolto lei la interpretò come se la stesse cantando in scena…”
All’inaugurazione del Teatro lirico, nel 1993, due furono le cantanti affermate che si esibirono nella Messa di Gloria di Rossini: Giusy Devinu soprano e Bernardette Manca di Nissa contralto, dirette dal maestro Thomas Sanderling.
A ricordo di una grande voce femminile nel panorama musicale, il baritono Paolo Coni, direttore artistico del Teatro Guardassoni di Bologna, qualche giorno dopo la scomparsa di Giusy Devinu, ha istituito un Premio alla sua memoria per un finalista del Concorso lirico internazionale Città di Bologna. Il concorso ha visto più di cento iscritti appartenenti a diciotto diverse nazioni.
La presenza di Giusy nelle scene, dopo la cerimonia nel Parco della Musica, è stata ricordata negli spazi interni del Teatro con una mostra omaggio alla carriera che sarà aperta per tutto il mese di giugno. L’esposizione, sobriamente articolata nell’ampio foyer, propone grandi canvas e fotografie su tela che la ritraggono sul palcoscenico e infine un suggestivo spazio dedicato ai suoi preziosi abiti di scena; a conclusione, un breve concerto per violino suonato dalla nipote e alcuni brani eseguiti dal coro giovanile del Teatro diretto dalla sorella Franca Devinu.
“La bella voce non basta, non basta la tecnica. Ci vogliono le emozioni”, un bell’aforisma di Giusy, il giusto valore attribuito all’estensione della voce purché unito alla passione per il canto e per la musica, vero nutrimento dell’anima.