Aiuto….è già estate !!!! Non è smettendo di mangiare che si cambia morfologia nè il proprio peso.
Arriva l’estate e si corre ai ripari. Ed ecco che si sale nella bilancia, ci si rende conto di aver un po esagerato durante l’inverno e così si corre ai ripari. Spesso illudendosi che smettere di mangiare possa far perdere peso ed in tempi brevi. Non è così.
Non finirò mai di dirlo, anche durante i convegni a cui partecipo : non è smettendo di mangiare che si cambia morfologia nè il proprio peso. E farlo procura molti danni, più di quanto si possa immaginare. Credere che le persone affette da obesità possano perdere peso esclusivamente mangiando meno e muovendosi di più significa non comprendere la vera natura della loro condizione e non risolverà mai il problema dell’obesità, oggi ancora dilagante.
Il nostro cervello è come un computer e mette in atto meccanismi di difesa del peso corporeo e della mente ingannevole. In risposta a coloro che ritengono gli obesi “colpevoli” della propria condizione fisica, asserendo che per dimagrire dovrebbero “semplicemente” ( come fosse facile ) mettersi a dieta e fare movimento, un gruppo di studiosi ha scoperto che, anche se perdono peso, una serie di meccanismi biologici entra in gioco rendendo molto difficile per le persone che sono state obese mantenere il proprio peso forma.
Questo perché il nostro cervello ha una memoria. Ed è questa la causa della facilità con cui alcune persone tendono a riprendere facilmente i chili di troppo. Tutto ciò sarebbe riconducibile ad alcuni meccanismi biologici interni che risalgono a un remoto passato, in cui gli esseri umani spesso affrontavano periodi di scarsità di cibo a cui era difficile sopravvivere; oggi non è più così, il cibo non solo è facilmente reperibile ma anche altamente calorico, e diciamolo, non più molto naturale, e questi meccanismi che agiscono sul cervello e sul metabolismo rendono più difficile mantenere il peso forma per le persone affette da obesità.
Alla luce di ciò occorre, più che altro, capire le ragioni profonde per cui la fame diventa insaziabile. I motivi, per non dire le cause, sono di varia natura ma legate profondamente alla psiche. I cosiddetti disturbi alimentari sono da considerare vere e proprie patologie che spesso derivano da conflitti intrapsichici rilevanti, spesso di natura conflittuale con il rapporto genitore- figlio/a, in parte, e di natura genetica, dall’altra.
Una famiglia di obesi ” può” generare figli obesi, sia perché trasmettere loro i geni sia perché trasmette, altresì, cattive abitudini alimentari. Malattia sociale ? Diciamo di si, tranquillamente. Pare, appunto, che il peso corporeo venga biologicamente impresso e difeso dall’organismo, proprio a tutela dei periodi di magra. Una sorta di riserva energetica che si accumula, con memoria, per quando potrà servire. Nei casi gravi occorre affidarsi con fiducia e pazienza agli esperti che faranno da guida costante, sia a livello Sociologico, Psicologico-Psicoterapeutico e sul piano nutrizionale. Mantenere un certo peso è molto più difficile per chi ci arriva partendo da una situazione di grave obesità, perché per il loro organismo il peso forma da raggiungere è proprio quello che stanno cercando di non raggiungere mai più. Detta così sembra impossibile da comprendere, ma il meccanismo psicologico umano arriva a compiere percorsi, a volte, incomprensibili a tutti noi, ma non a chi studia da sempre queste patologie.
Piccoli passi consistono nel prendersi cura di noi stessi , volersi bene ed accettare che le grandi conquiste avvengono per gradi e non di corsa. E sono quelle durature nel tempo. Buona estate a tutti !