Come l’acciaio, come la plastica: la resilienza è la capacità di resistere agli urti della vita senza spezzarsi
Un mix straordinario di durezza e flessibilità. In poche parole si tratta della capacità umana di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rinforzati o, addirittura, trasformati.
Cos’è – Gli urti della vita sono quei piccoli grandi terremoti che ci si trova sul cammino: dai più tragici, come la guerra, la morte precoce dei genitori o del partner o una loro malattia, ma anche la perdita del lavoro, un cambiamento forzato di casa e città, ecc. Può essere paragonata all’azione del nostro sistema immunitario, con cui il nostro organismo risponde alle aggressioni dei batteri. Solo c’è una dinamica in più: la capacità di far fronte, di ricostruire.
Come si riconosce – Agire invece di subire, ribellarsi invece di sopportare: ma “dentro quest’elasticità ci sono moltissimi elementi. C’è ovviamente una solida autostima. L’adattamento rapido. Fondamentale l’ottimismo, soprattutto come tolleranza nei confronti dell’incertezza: i resilienti si aspettano che le cose funzionino. Fin qui niente di nuovo: si tratta degli elementi base per un’attitudine positiva alla vita. Solo che bisogna aggiungere la curiosità, l’attitudine giocosa: i resilienti, infatti, si divertono, si informano, pongono domande. Vogliono sapere come funzionano le cose, gli ambienti, le situazioni. Hanno la capacità di imparare dalle esperienze. Sanno difendersi: bloccano gli attacchi, rispondono in modo efficace; smascherano i giochi e le manipolazioni degli altri. Sanno usare l’empatia, cioè riescono a vedere le situazioni attraverso gli occhi degli altri capendo così la loro prospettiva. Sanno ascoltarsi, seguire l’istinto. Infine possono contare su una rete di amicizie e di affetti. Purtroppo non si può imparare. La resilienza e, nella maggior parte dei casi, innata. È un’attitudine “naturale nel non farsi sconfiggere.
E voi, dove vi collocate?– subire o agire. Sopportare o ribellarsi? Dalle frasi che pronunciamo più spesso emerge un quadro preciso. Quali tra queste frasi siete soliti pronunciare?
A:
§ Non posso farci niente
§ Non si può mai avere ciò che si vuole
§ Non si è padroni del proprio destino
§ Sono nato sfortunato
§ Gli altri non mi capiscono
§ Non serve darsi da fare
§ Non sono capace di …
§ Non poteva durare, era troppo bello per essere vero
§ Il mondo è marcio, è inutile impegnarsi, tanto….
§ I meriti non vengono mai riconosciuti
B:
§ Problemi si possono risolvere
§ La vita non è necessariamente perfetta e come tale va presa
§ Non sempre si può avere tutto
§ Non sempre si può fare ciò che si vuole
§ Ognuno è artefice del proprio destino
§ Bisogna saper accettare le conseguenze delle proprie scelte
§ Nella vita bisogna sapere quello che si vuole
§ Bisogna saper osare
Dalle frasi che si pronunciano più spesso emerge il quadro preciso della nostra resilienza. La seziona “A favorisce un’attitudine retroattiva; la sezione “B un’attitudine proattiva. E possiamo parlare di resilienza.
1 commento
VERISSIMO ….la curiosità, l’attitudine giocosa: i resilienti, infatti, si divertono, si informano, pongono domande. Vogliono sapere come funzionano le cose, gli ambienti, le situazioni.