Gli Italiani sono diventati intransigenti nei confronti di chi si trova a vivere una condizione di profugo.
Chi mi conosce sa quanto mi siano cari valori della partecipazione e della condivisione, sa quanto io sia vicina ai cittadini, sempre disponibile all’ascolto e vicina alle loro battaglie. Tuttavia questa volta non ce la faccio a solidarizzare con i residenti che stamattina si sono lasciati andare a manifestare, facendo barricate, per impedire che un centinaio di migranti richiedenti asilo potessero giungere presso la struttura di Casale di Can Nicola a Roma, scelta dal Prefetto per ospitarli momentaneamente.
Mi dispiace, ma pur comprendendo le preoccupazioni dei cittadini, non comprendo la loro intransigenza nei confronti di chi si trova a vivere una condizione di profugo, senza provare alcuna sensibilità per queste persone. Poi possiamo discutere su tutto, sulla necessita’ di potenziare i servizi, di controllare la sicurezza, di esigere il rispetto delle regole e cosi’ via, ma intanto se siamo sul serio come ci hanno spesso definiti “Italiani brava gente”, dovremmo essere in grado di mostrarci come un popolo solidale e umano.
Soltanto pochi giorni fa veniva pubblicata la notizia dell’ennesimo sbarco di profughi e la foto della bambina sopravvissuta insieme al padre (la madre non ce l’ha fatta) alle terribile condizioni della traversata con stretto l’orsacchiotto tra le mani. Guardando le immagini pubblicate della protesta di Casale di San Nicola non posso crederci che tanti Italiani siano diventati cosi’ intolleranti, pronti a fare barricate e sassaiole per impedire che le istituzioni possano ospitare persone come quelle, di fatto fuggite dalla fame e da violenze inaudite, ma che soprattutto non hanno piu’ niente se non la possibilita’ di essere aiutate a recuperare la propria vita.