Dopo Anna Maria Tarantola arriva un’altra donna alla presidenza della Rai, Monica Maggioni.
La notizia le giunge a Teheran, nel corso di un incontro al ministero iraniano del petrolio, dove c’è in visita diplomatica anche il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, amico di Maggioni e del premier. Dopo un cda rinnovato, che vedeva al suo interno un’unica donna, Rita Borioni, con la nomina di Maggioni c’è stata una mossa in pieno stile “tocco di rosa”, che tanto piace al nostro premier.
Dopo un po’ questa politica assomiglia a un tarlo, a una sorta di panacea per accontentare un po’ tutti e mettere a tacere eventuali mugugni. Diciamo tutt’altro che un terremoto, visto che a quanto sembra è gradita anche a Silvio Berlusconi, che in lei forse non intravede la “minaccia comunista”. Non una rivoluzione, quindi, restiamo più che altro nell’ambito di una restaurazione latente, in stile pacificazione.
C’è chi continua a chiedersi il motivo della partecipazione di Monica Maggioni al meeting del gruppo dei super potenti Bilderberg. Ma a noi comuni mortali queste informazioni non spettano.
Tornando al suo nuovo incarico, posso dire che quanto meno conosce l’ambiente ed è una buona e preparata giornalista, più volte impegnata in prima linea, in Sudafrica, Israele, Medio Oriente, Iraq, USA e nel corso della seconda Guerra del Golfo.
Sintentizzando, ha lavorato in situazioni complicate, anche rischiose (come quando seguì i marines in Iraq), ma sempre nella scia, senza mai essere scomoda, magari spostando le sue preferenze politiche all’occorrenza. Son lontani i tempi della nomina di Lucia Annunziata. Recentemente performance abbastanza tiepide, vista l’atmosfera che tira a RaiNews24, sotto la direzione Maggioni, dopo l’ingresso in politica di Corradino Mineo.
Personalmente ho percepito un certo “ripiegamento” dell’all-news della Rai. In lei ho più volte riscontrato una “normalità” stilistica che impedisce di incidere veramente nella realtà dei fatti, in un tempo in cui l’informazione è appiattita e meriterebbe più coraggio. Quel coraggio di osare, di cambiare che io mi aspetto sempre da una donna, soprattutto quando raggiunge una posizione apicale.
Mi piace pensare che ci sorprenderà. Me lo auguro per un servizio pubblico che è in una condizione
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