Occorre rimettere, noi adulti per primi, gli orologi a posto, iniziando a rinunciare a quei modelli e quelli stili di vita che ci impongono di procedere sempre ad alta velocita
Un vero e proprio bollettino di guerra e’ quello che ci arriva da qualche giorno dalle localita’ balneari, sia da quelle conosciute per le enormi e famose discoteche, che da spiagge poco note, ma evidentemente ugualmente frequentate da giovani o giovanissimi.
La cronaca ci consegna purtroppo un copione sempre uguale di serate iniziate all’insegna del divertimento, ma all’alba finite tragicamente con la perdita della vita, forse per eccessi nell’utilizzo di sostanze o di alcolici o forse semplicemente per malori derivanti da un “eccesso di velocita’” imposto al proprio organismo.
Sul perchè per “divertirsi” i ragazzi sentano il bisogno di spingere il piede sull’acceleratore probabilmente e’ stato detto tutto, sui loro comportamenti non necessariamente deviati nel quotidiano, ma che diventano trasgressivi soltanto nel fine settimana, sulla loro difficoltà di riconoscere la pericolosità dell’assunzione occasionale delle droghe.
Da genitori e da adulti li controlliamo in ogni loro passo, organizzando la loro vita, scegliendo e decidendo il loro presente ed il loro futuro, credendo cosi’ di renderli felici, ma forse abbiamo dimenticato di dare ai giovani l’informazione piu’ importante: a quale velocita’ debba essere percorsa la vita per essere goduta e non persa.
O meglio è proprio da noi adulti che i ragazzi stanno imparando ad ottimizzare i tempi, accorciandoli, quindi anche in quella che molti chiamano “la cultura dello sballo”.
E allora ecco che si e’ rapidamente affermata la pratica dello “shottino”, cioe’ dell’assunzione di alcolici ad altissima gradazione allo scopo di perdere coscienza e inibizioni nel piu’ breve tempo possibile, che si sta diffondendo tra i giovanissimi, anche con varianti sul web.
Occorre rimettere, noi per primi, gli orologi a posto, iniziando a rinunciare a quei modelli e quelli stili di vita che ci impongono di procedere sempre ad alta velocita’. Bisogna fermarsi a riflettere e iniziare a rinunciare al fast come valore positivo, arrivare primi, cioe’ eccellere non sempre coincide con il fatto di arrivare per primi se non si conosce la direzione verso la quale si sta andando.