Protagoniste assolute nel contesto selle cronache di questi giorni sono due donne molto diverse tra loro, per vocazione e per cultura : Angela Merkel e Petra Lazlo.
La cancelliera tedesca Angela Merkel e Petra Lazlo non hanno nulla in comune. Ai vertici del governo di Berlino l’una, ex reporter magiara l’altra hanno calamitato l’attenzione generale per le posizioni diametralmente opposte assunte in merito all’accoglienza dei profughi in fuga dai conflitti che stanno destabilizzando il Vicino e Medio Oriente.
A una Germania improvvisamente sensibile al dramma dei migranti, l‘Ungheria contrappone muraglie ideologiche ed effettive. E fedele alla politica xenofoba che contraddistingue l’esecutivo di Victor Orban, Lazlo è stata ripresa da un collega mentre – anziche svolgere la sua mansione di teleoperatrice – cercava di sfogare la propria rabbia repressa sui disperati in marcia verso il confine serbo.
Un atteggiamento che stride con il proverbiale sentimento altruistico per anni ritenuto tipico del genere femminile e che apre le porte a più ampi interrogativi circa la decadenza che sta caratterizzando il mondo occidentale. Perdita di valori umani, trionfo dell’individualismo ed egemonia dell’egoismo: un processo irreversibile, che condurrà alla sconfitta etica della civiltà umana.