Passeggiando nel “souk dell’oro” di Dubai, uno dei sette Emirati Arabi Uniti, troviamo con piacevole sorpresa il “Museo delle donne”.
Questa struttura è stata voluta e realizzata a proprie spese dalla professoressa Rafia Ghubash che così ha dichiarato in un’intervista: “Sebbene la maggior parte delle mie energie e dei mie sforzi siano stati investiti in questo progetto, la sua realizzazione dipende in buona parte dall’incredibile sostegno ricevuto da molti”.
Appena entrati all’interno l’attenzione del visitatore viene catturata da una serie di immagini scattate nei quartieri antichi di Dubai: i costumi, le abitudini, le poesie degli abitanti. I loro volti, ora sorridenti ora tristi, sembrano invitare alla riflessione sulla nostra vita attuale.
Inizia poi un percorso che ci permette di conoscere la storia, lo stile di vita e l’identità delle donne degli Emirati nel corso dei secoli. L’esposizione diventa documento che attesta come in quella porzione di mondo le donne abbiano rivestito un ruolo fondamentale in tutti i settori. Ci sono dei pannelli sulle prime donne pioniere nei campi della letteratura, dell’arte, della scienza, dell’economia, dello sport, dell’istruzione, dell’informazione, della politica e del volontariato.
Continuando il percorso, in una sala sono esposti i lavori delle artiste di tutti gli Emirati ed in un’altra i lavori delle artiste di altre parti del mondo.
Fulcro centrale del museo è il “Centro Studi delle donne”, che costituisce uno spazio di ricerca fornito di un archivio di documenti per gli studi sulle donne del mondo arabo. Alle pareti di alcune sale sono riprodotti i versi di una poetessa del luogo che purtroppo non possiamo decifrare. Possiamo invece tradurre il volumetto acquistato nel bazar del museo in cui leggiamo: “Dovete imparare che i vostri diritti sono nati con voi. Non pensate che il governo, o un uomo, o vostro marito, possa darvi dei diritti. Sono dentro di voi, dovete solo metterli in atto”. Tali parole contrastano con le donne incontrate in questo ricco pezzo di mondo, donne coperte, vestite di nero, alcune con il niqab, ma ci piace pensarle libere e fiere dentro, nel cuore, nel cervello e nell’anima.
Uscendo dal museo ci sentiamo pronte a perderci nel vicino “souk delle spezie” tra aromi penetranti e colori sgargianti. Rincontriamo le donne di Dubai e abbiamo adesso una consapevolezza in più: sotto quei veli si nascondono alcune donne fiere e coraggiose.