Rosa Genoni rappresenta una pietra miliare nello scenario dell’emancipazione femminile, soprattutto per la Valtellina , sua terra d’origine. Se ne è parlato al convegno di Toponomastica femminile a Milano
di Melissa Rigoli
Rosa Genoni, Nata da una famiglia di umili condizioni nel 1867, ebbe come musa ispiratrice la zia sarta la quale, a Milano, le offrì l’occasione per esprimere quell’estro così creativo che la porterà a diventare la pioniera del Made in Italy nel campo della moda femminile fino a vincere il “Gran Premio della Giuria Internazionale per le Arti Decorative” durante l’Expo 1906.
Le sue creazioni coerenti con la sua idea di donna libera ed emancipata, mettono fine a tutte quelle costrizioni come busti e stecche che in passato volevano probabilmente immobilizzare la donna in una “forma” fissa.
Ma la sua lotta per l’emancipazione femminile non si è certo fermata alla libertà di movimento facilitata dal nuovo stile da lei lanciato, bensì Rosa si è impegnata in prima persona per la tutela della donna lavoratrice e grazie alla sua tenacia e caparbietà, dopo aver interrotto una brillante carriera come stilista, per scendere nelle piazze europee al fine di “far guerra” alla Grande Guerra del 1914, viene ammessa nel 1915 al “Congresso Internazionale delle Donne” presso l’Aja.
Impegnata su tutti i fronti , non ha esitato, sacrificando il proprio tempo libero a fare della moda uno strumento di riscatto per le ragazze svantaggiate, insomma donna e genio al cento per cento.