La menopausa? È questione di calcolo.
Molte di noi non sanno che si può sapere – con estrema certezza – quando giunge l’età della menopausa. Me lo ha spiegato la ginecologa Raffaella Depalo, responsabile del Centro di procreazione medicalmente assistita del Policlinico di Bari, la quale ha sottolineato che è solo questione di calcolo matematico. Non trovate che sia rivoluzionario rispetto agli stereotipi che affollano le nostre convinzioni?
‘Basta eseguire una ecografia e con un prelievo di sangue si può fare la conta degli ovuli rimanenti e conoscere quando il nostro sistema riproduttivo si esaurisce. Ecco l’equazione: livelli ormonali (ormone antimulleriano – AMH) = numero degli ovuli ed età anagrafica = qualità degli ovuli residui’, sottolinea Raffaella Depalo.
La donna nasce con una riserva ovarica di 2milioni di ovuli che – man mano che cresce – diminuisce fino a raggiungere il numero di 300/400mila. A partire dalla pubertà e per tutta la durata della vita fertile, ciclicamente matura un ovulo per volta, e solo 300/500 di questi giungono a maturazione. ‘La riserva ovarica è un sistema dinamico che si impoverisce a causa del reclutamento ciclico dei follicoli contenenti l’ovulo, lo scadimento della qualità di quest’ultimi incomincia intorno al 31^ anno di vita. Per cui, il massimo del potenziale riproduttivo per quantità e qualità si ha fino al 30^ anno di età’, aggiunge la ginecologa.
In virtù del principio legato alla variabilità biologica femminile si può stabilire che le donne – che alla nascita hanno un maggior numero di follicoli – esauriranno più tardi la riserva ovarica, ciò malgrado la qualità dei loro ovuli peggiorerà inesorabilmente dopo i 35 anni. Mentre le donne che nascono con un patrimonio ovulare più scarso andranno incontro ad una menopausa precoce. A questi vanno aggiunti altri fattori che possono ridurre precocemente il numero di follicoli, come – per esempio – gli interventi chirurgici sull’ovaio (endometriosi). ‘Questi sono casi per i quali la procreazione medicalmente assistita (PMA) non è in grado di agire sulla qualità degli ovuli, ma solo sul reclutamento e sulla crescita simultanea di più follicoli. Perciò la PMA non è una terapia per l’invecchiamento ovarico’.
La scienza fornisce gli strumenti per indagare la quantità di riserva ovarica che rimane ad una donna che in età adulta decide di realizzare una maternità o per sapere se è vicina alla menopausa. ‘L’utilizzo di marcatori quali il dosaggio di AMH e la conta ecografica follicolare consente di accertare la quantità di ovociti ancora a disposizione’. (segreteria@mariellacolonna.com)