“Suburra”, certo, è un pugno nello stomaco. Ma va visto. Assolutamente.
Anzi, non è solo uno, ma tanti pugni nello stomaco.
Colpi sordi che si susseguono davanti allo svelamento di “qualcosa” che sai bene possa esistere, esiste anzi, ne ascolti l’eco dalle notizie dei media ma in realtà, in realtà non ne conosci appieno la durezza.
La totale e concreta potenza ed influenza nella vita proprio, magari , di dove abiti tranquillamente .
“Suburra” è un pugno nello stomaco, ripeto, ma va visto.
Va visto per quello che racconta e per “come” lo racconta.
Una Roma avvolta nel buio di una pioggia imperterrita che scroscia durante quasi tutte le scene.Una pioggia che potrebbe lavare e “portare via “ma alla fine,invece, diventa fango, fango su cui cadono anche protagonisti che sembravano invincibili.
Mafia , malaffare, la criminalità più efferata in un panorama buio ma unito alla luce abbagliante di certi saloni e corridoi dei palazzi della politica romana e vaticana.
Scene lente e intense quasi come un fermo immagine che , senza parole,ti descrivono un mondo e quello stesso mondo fanno diventare tuo.
Durante il film mi sono voltata , ogni tanto , a guardare i volti degli altri spettatori .
Era evidente una sorta di forza che stesse schiacciando tutti sulle proprie poltrone, rendendo attoniti ,gli occhi sgomenti e aperti sulle stesse emozioni che passavano sullo schermo.
Questo credo sia il risultato più importante di un film come Suburra.
Film che non è solo denuncia ma anche profonda descrizione di certe tragedie umane volute e ineluttabili in un mondo dove ogni mezzo giustifica un fine raggiunto sulla pelle di comunità intere, che siano un quartiere,una cittadina come Ostia,la Capitale o l’Italia tutta.
Favino, Amendola, Germano, Borghi ma anche le due protagoniste femminili Scarano e Gorietti, tutti, tutti gli interpreti al meglio e guidati magistralmente da un lungimirante Stefano Sollima regista del film.
La colonna sonora poi, bellissima, degli M83,che si adagia sulle scene come il battito stesso dei nostri cuori che guardano e di quello dei protagonisti .
Insomma, esci dal cinema con la consapevolezza che Suburra esiste e ce l’hai intorno.
Suburra, sub urbe.
Sotto la città…quel luogo, quei luoghi, ovunque , dalla antica Roma in poi che vivevano una volta a latere ma oggi più che mai, invece , contigui al potere che questo produce.
Luoghi di incrocio fra malavita , criminalità, corruzione .
Su tutto poi, la presenza di un Vaticano protagonista silenzioso, importante e attentissimo con tutte le contraddizioni vistose che abbiamo ogni giorno sotto gli occhi.
Insomma, Suburra come luogo purtroppo anche vicino a noi ormai.
Tante Suburra piccole o grandi vicine agli apparentemente intoccabili luoghi dove in tanti di noi abitiamo, credendocene immuni.
Non è esagerare. Solo Realtà di cui prendere atto e, possibilmente, ripartire.
Perché quella pioggia simbolica, quella scrosciante e continua che scorre in tutte le scene non porta via, non lava da sola.
Film che fa aprire gli occhi Suburra.
Voltare lo sguardo da un’altra parte, parlando di retorica o di esagerazioni da film non serve ,non si può’ più’,soprattutto ora che l’esperienza di ogni giorno ci sorprende con vicende che superano drammaticamente ogni fantasia.
Non serve, salvo esserne complici, anche solo negando che le suburra nostrane esistono e che condizionano il nostro quotidiano.
“Suburra” contribuisce ad aprire gli occhi.Di tanti e, oggi, questo non fa che bene.
Grazie ,quindi,a Stefano Sollima e a chi ha prodotto questo film .
• REGIA: Stefano Sollima
• SCENEGGIATURA: Stefano Rulli, Sandro Petraglia
• ATTORI: Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Antonello Fassari, Jean-Hugues Anglade, Adamo Dionisi