Bookcity a Miano al Mudec. In anticipo rispetto al solito, per inserirsi nel calendario degli eventi legati a Expo in Città, ha avuto luogo lo scorso weekend (22-25 Ottobre 2015) Bookcity, una serie di eventi dedicati al mondo del libro e alla cultura.
Mi sono diretta in Via Tortona 56, ingresso sia del nuovo museo Mudec, sia degli spazi recuperati della cosiddetta “area ex-Ansaldo”; lì una presentazione di alcuni testi poetici della rivista letteraria online Inkroci, che si occupa di letteratura e cinema nata nel 2009 in versione cartacea e dal 2013 online (www.inkroci.it il sito italiano; www.inkroci.com la versione in inglese).
La redazione, oltre a essere formata in maniera mista da persone di Milano e persone di Brescia, è composta sia di uomini che di donne; così come collaboratori e autori rappresentano entrambi i generi. Tutti uniti dall’interessa per la letteratura in tutte le sue sfaccettature e declinazioni e da competenze specifiche nel campo culturale.
L’incontro di sabato 24 Ottobre, nello specifico, ha avuto come protagoniste le donne, in ruoli differenti. Anna Anzani, nel ruolo di componente della redazione e presentatrice della rivista e delle varie fasi dell’evento; le attrici dei corsi di Pantagruele Teatro in veste di lettrici di alcuni testi, e la poetessa e traduttrice Silvia Accorrà, che ha letto un testo da lei scritto e aveva tradotto alcuni componimenti delle due autrici irlandesi anch’esse protagoniste dell’evento; infatti Inkroci collabora con l’Irish Writers Centre, di cui accoglie alcuni testi.
Anche per questo acquista senso il titolo “Border Crossing”: travalicare le frontiere sia a livello geografico sia con l’atto della traduzione sia, più in generale, con il processo di traduzione dal pensiero alla parola scritta che qualsiasi atto di creazione letteraria implica.
I testi letti sono stati “Mi ha quasi ucciso un sogno” di Silvia Accorrà, “Da Cape Town a Strand, terza classe” di Afric Mc Glinchey, “La coda della tigre” e “Tomografia assiale computerizzata” di Angela Carr.
Di cosa parlano questi testi? Poesie e brevi racconti, si sa, si possono prestare a molteplici interpretazioni…ma quello che si evince, che passa, al di là delle impressioni di chi legge, è la varietà di argomenti; il ventaglio di sfumature del reale, o del non-reale, di cui si parla o che queste donne sono in grado di cogliere. Silvia Accorrà ci parla della dimensione del Sogno; della percezione incerta del tempo; di che rischi possa implicare il nostro modo di rapportarci ad esso; della visione che si ha di se stessi.
McGlinchey descrive un viaggio; non importa dove e non importa verso dove…un viaggio con tutto ciò che può comportare: la varietà della gente che si condensa in un vagone, il gusto dell’osservare e dell’ascoltare, la sensazione di smarrimento e solitudine; il bisogno di essere rassicurati, anche solo da una “voce fuoricampo” o da uno sconosciuto.
Angela Carr si occupa di un argomento sociale, come la fase di declino successiva al boom economico irlandese (la Tigre celtica, appunto) e di qualcosa di più personale: un esame medico, il cui esito può generare inquietudine ma anche pensieri sognanti e di evasione.
Il sogno, il tempo, il viaggio, la disillusione di una società, la paura della nostra fragilità; e altri significati che ogni lettore o lettrice percepirà soggettivamente: di questo ci parlano queste donne, immerse nella dimensione esistenziale, in quella sociale, in quella psicologica e più intima. Non più, o quantomeno non solo, in quella emotiva e sentimentale.
I testi e brevi biografie delle autrici sono disponibili ai seguenti link:
http://www.inkroci.it/cultura_cinema/lettere-a-b-c-d/racconti-brevi_silvia-accorra.html
http://www.inkroci.it/cultura_cinema/racconti-irlandesi/afric-mcglinchey-3-poesie.html
http://www.inkroci.it/cultura_cinema/racconti-irlandesi/tre-poesie-di-angela-carr.html