II Convegno Provinciale rodigino di Toponomastica femminile
di Giulia Penzo
Grazie Lendinara!
Così si apre il II Convegno Provinciale di Toponomastica femminile, organizzato dalla professoressa Rosanna Beccari, docente di lettere e latino al Liceo “Paleocapa” di Rovigo e referente della provincia di Rovigo per Toponomastica femminile, svoltosi presso la Sala Consiliare del Palazzo Municipale del Comune di Lendinara.
L’incontro, pensato per presentare alla cittadinanza la “Proposta di un itinerario di genere a Rovigo” realizzato dagli studenti del suddetto liceo e vincitore al concorso nazionale Toponomastica Femminile 2015, si è aperto con i saluti delle Istituzioni. Presenti tutte le autorità di Lendinara: il Sindaco, Luigi Viaro, l’Assessora alle Pari Opportunità, Sandra Ferrari, la Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune, Sebastiana Giliberto, che hanno sostenuto la docente nell’idea di riproporre a Lendinara la mostra di Polesella “Tracce Femminili in Polesine” e del Convegno stesso.
L’Assessora Ferrari ha sottolineato l’importanza del lavoro dell’associazione Toponomastica femminile nel ricordare donne importanti della storia locale: l’amministrazione cittadina, sensibile a tale tematica, ha appena intitolato una rotatoria alla scrittrice Giannetta Ugatti Roy, sepolta proprio a Lendinara.
Gabriella Zanirato ha portato i saluti della presidente Club Soroptimist di Rovigo, Francesca Marruco. Tra gli intervenuti ricordiamo Cinzia Malin, vicepresidente Fiab Amici della Bici di Rovigo, organizzatrice dell’iniziativa di successo Pedalare sotto le stelle di agosto con l’itinerario politico-civile tutto al femminile (a cura della professoressa Beccari), e il Prof. Lino Segantin, direttore della prestigiosa rivista culturale Ventaglio 90, che a breve riporterà un articolo sull’itinerario proposto al convegno.
A portare i saluti della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Rovigo, una visita a sorpresa: la neo eletta Presidente, Raffaela Salmaso, ha annunciato in anteprima l’evento organizzato per il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Il convegno è iniziato con il coinvolgente intervento di Maria Pia Ercolini, Presidente nazionale di Toponomastica femminile, capace di cogliere gli umori del pubblico presente, costituito per lo più da rappresentanti delle istituzioni, tra le quali l’Assessore alla Pubblica Istruzione Francesca Zeggio e il Presidente del Consiglio comunale Renzo Dainese, attenti alle innovazioni nel pensiero e nella didattica: il futuro della nostra società si gioca con le nuove generazioni. Scelte del passato si possono cambiare, l’immaginario maschile non è poi così a favore degli stessi maschi, imbrigliati da una parvenza di potenza, messa a dura prova dall’attuale organizzazione sociale, in cui invece necessita la capacità di adattamento e flessibilità. L’invisibilità femminile nelle strade, nei monumenti, nella segnaletica stradale, vuole continuare a perpetuare un mondo inesistente, poiché la presenza femminile è dappertutto, sia nella storia locale sia nella Grande Storia e Toponomastica femminile si occupa proprio di far emergere quello che attualmente è invisibile: attraverso i censimenti, le mostre, gli eventi pubblici e le campagne, come “Partigiane in città” e “Largo alle Costituenti”, vuole riportare alla luce le storie delle donne che hanno partecipato alla Resistenza e alla stesura della nostra Costituzione, ma non solo, cerca di porre l’attenzione verso quelle donne dimenticate che pure hanno contribuito alla storia del loro paese, inteso come territorio d’appartenenza.
Maria Pia consegna a Rosanna Beccari il dono del “Memory street a Rovigo”, un gioco da effettuare nelle scuole della provincia, che consiste nell’abbinare le carte raffiguranti volti di donne con le corrispondenti carte che raffigurano la targa della strada a loro intitolata nei vari comuni del Polesine.
Il Convegno continua con la relazione di Giulia Penzo, referente per il Veneto di Toponomastica femminile sul IV convegno nazionale dell’associazione, svoltosi dal 18 al 20 settembre 2015 presso la Libera Università di Alcatraz, una struttura socio-culturale fondata da Jacopo Fo nel 1981, situata nella splendida frazione umbra Santa Cristina di Gubbio (PG).
Il titolo di quest’anno “Lavoratrici in piazza” individuava il tema principale nel lavoro femminile. Il Convegno nazionale è riuscito a raccogliere varie testimonianze, a partire dalla presentazione del libro “Camicette bianche” di Ester Rizzo, giornalista e socia di Toponomastica femminile, che riporta in luce l’episodio dell’incendio della Triangle Waist di New York, la “fabbrica delle camicette bianche”, avvenuto il 25 marzo 1911, in cui centoventisei operaie rimasero uccise. Di queste, 38 erano italiane: Ester Rizzo ne ha ricostruito il profilo, a partire dagli atti di nascita, visitando i loro paesi di origine, intervistando i familiari, seguendole nel viaggio verso gli Stati Uniti, fino al momento della tragedia. Una tragedia associata alla Giornata dell’8 marzo, che qui viene riletta in una luce nuova, vicina alla verità storica.
Nel 2015 la macchina organizzativa dell’Associazione ha messo in moto varie iniziative territoriali e nel Convegno di Alcatraz sono emerse sia le progettualità in corso, sia quelle future, condivise in quattro tavoli di lavoro, accompagnate da altrettante mostre fotografiche: Didattica e toponomastica, Lavoro femminile: tra memoria e futuro, Toponomastica femminile in Italia e all’estero, La Dea madre: un fil rouge dal matriarcato al post-femminismo.
Proprio su quest’ultimo tavolo di lavoro ha portato il suo contributo la coreferente per il Veneto Nadia Cario con la relazione “Alla scoperta delle archeologhe”, un excursus sull’importanza dei contributi femminili alla scienza e alla storia dell’archeologia. Queste “pioniere dell’archeologia”, riferisce Nadia Cario, hanno riportato a galla la presenza cancellata del femminile nella storia, arrivando con il contributo di Marija Gimbutas a rileggere le radici prime dell’Europa, per tutto il paleolitico ed il neolitico, in una civiltà policentrica, egualitaria, pacifica, legata ai cicli della vita, con un simbolismo religioso strettamente connesso al femminile. In questa civiltà predominava la figura di una grande Dea (sono stati rinvenuti più di duemila manufatti, tra cui centinaia di statuette in pietra, avorio e terracotta di figure femminili, databili dal 6300 al 2000 A.C.).
Angela Alessandra Milella, referente di Toponomastica femminile per la provincia di Verona è quindi intervenuta su «La polis borghese: modelli e ruoli sessisti nella comunicazione. Un progetto di toponomastica nelle scuole superiori di Verona» e «Montenegro: il fascino delle donne da raccontare». Angela ha sottolineato l’importanza del lavoro didattico rivolto alle nuove generazioni contro gli stereotipi, attraverso una riflessione e un’analisi critica per prendere coscienza dei condizionamenti sociali che continuamente interiorizziamo senza accorgerci. Come docente in un istituto veronese ha coinvolto le sue e i suoi studenti aprendo il blog PubblicAnti, con l’intento di studiare la presenza di genere nelle forme di comunicazione di massa, dai primi anni del Novecento ai giorni nostri, segnalare le pubblicità irrispettose e i prodotti commercializzati da quelle marche che per vendere si servono di pubblicità sessiste.
A chiudere gli interventi, la referente rodigina Rosanna Beccari con «L’avventura di toponomastica femminile a Rovigo. Le attività svolte nel territorio polesano e sviluppi futuri». Ha ringraziato l’Amministrazione di Lendinara per l’attenzione e la sensibilità dimostrata nell’organizzazione del Convegno e della mostra “Tracce femminili in Polesine”, itinerante da Rovigo fino a Polesella per arrivare a Lendinara, in ben due collocazioni, con l’inaugurazione il 5 settembre presso il “Giardino d’Inverno” della Casa Albergo per Anziani e poi nel Palazzo Municipale. Il Sindaco ha ribadito l’importanza di questa mostra, esprimendo la volontà di riproporla anche presso la sala della Biblioteca comunale. Un successo incredibile per Toponomastica femminile! Ad accompagnare la professoressa le due studenti del Liceo Paleocapa hanno letteralmente ammaliato il pubblico con la loro esposizione sulla proposta dell’itinerario di genere, vincitore al concorso “Sulle strade della parità – 2015” di Toponomastica femminile.
Visto l’entusiasmo, in attesa del prossimo convegno provinciale, non ci resta che invitare tutte e tutti i cittadini polesani a visitare la bellissima mostra, arricchita dalla sezione “Archeologhe” curata da Nadia Cario.