La Medicina di genere non è la Medicina delle donne : bisogna arrivare ad una Una Medicina genere -specifica che tenga conto che il bambino non è un piccolo adulto, che la donna non è un sosia dell’uomo e che l’anziano ha caratteristiche mediche ancora più peculiari.
di Annamaria Bernardi
Nel 1998 la World Health Organization (WHO) lanciava un allarme sulle differenze di genere che portava l’attenzione sul genere femminile. Le iniziative di studio e di investimento, portavano a rinverdire l’attenzione sulla discriminazione, anche sanitaria ed assistenziale, nei confronti della donna.
L’appello della WHO è stato recepito per cui da allora sono comparsi studi scientifici che mettono in evidenza le diversità di sintomi nelle delle malattie nelle donne, la diversa risposta alle cure farmacologiche, anche in rapporto alle variazioni ormonali a cui vanno incontro nel corso della sua vita fertile e dopo la menopausa.
La Medicina Genere – Specifica è lo studio di come le malattie differiscano tra uomo e donna in termine di prevenzione, segni clinici, approcci terapeutici, prognosi, impatto psicologico e sociale.
Apparato cardiovascolare: arterie coronarie più piccole, con l’avanzare dell’età e specie sopra i 65 anni aumento del rischio di infarto e malattia ischemica coronarica. L’incidenza di infarto dopo i 75 anni è superiore a quella degli uomini e ,con una maggiore mortalità perla comorbilità, (età più elevata, prevalenza di fattori di rischio diabete, ipertrigliceridemia o sindrome metabolica). Fino a 6-7 anni fa il trattamento della Coronaropatia e in particolare dell’INFARTO dimostrava disparità di trattamento fra uomo e donna. Uso ridotto delle procedure di rivascolarizzazione nella donna il trattamento con stent vedeva fino a pochi anni fa il 70 % di utilizzo nel maschio e solo il 30% di utilizzo per le donne (minore aggressività, presenza di sintomi aspecifici misconosciuti, ritardo nella diagnosi, concomitanza di fattori di rischio di GENERE). IL recente studio OCTAVIA (2014) dimostra che i risultati immediati e a distanza dell’impianto di stent medicati di nuova generazione sono ugualmente efficaci nei due sessi, confermando che le donne debbano avere eguale ed immediato accesso alla coronarografia e alle procedure salvavita di angioplastica primaria durante l’infarto miocardico acuto.
Sistema nervoso: Il cervello femminile, è più piccolo, ha più quantità di sostanza grigia. Il ridotto trofismo costituisce un fattore di vulnerabilità e si associa allo sviluppo di patologia mentale.
Disturbi depressivi: Donne 41,9% Uomini 29,3% Anoressia e bulimia Donne 95% Uomini 5%. La variabilità nei livelli degli estrogeni che hanno un affetto neurotrofico,può spiegare la maggiore vulnerabilità del sesso femminile.
Apparato respiratorio: i polmoni sono più piccoli, Nelle donne adulte l’asma è più frequente che nei maschi: nella fase pre-mestruale gli attacchi aumentano per effetto degli estrogeni..In menopausa si ha un peggioramento del respiro specie nelle donne sovrappeso. Il fumo ha aumentato i tumori polmonari + 15% nelle donne, e raddoppiato il rischio di infarto Tumori: prevalenza e caratteristiche in certi tipi di tumori: 34% mammella e polmone ( in aumento), 15% del colon + nei maschi sopra i 65 anni.
Efficacia /tossicità dei farmaci chemioterapici e terapia biologica mirata studiata prevalentemente sul maschio. Studi sperimentali su farmaci oncologici. Donne arruolate solo sul 34,2% dei trials.
Tiroide: regola il metabolismo, la patologia tiroidea incide più nella donna che nell’uomo colpendo circa il 6,4 % di quelle di età tra i 30 ed i 59 anni, fino al 50% non diagnosticata per assenza di sintomi. La prevalenza aumenta con l’età e dopo la menopausa si accompagna ad un ingrandimento della ghiandola (gozzo) e ipofunzione tiroidea e rallentamento del metabolismo e obesità. Il carcinoma della tiroide registra un incremento annuo nelle donne del 6,2% La percentuale di malignità negli interventi di tiroide è aumentata dal 15% nel 2000 al 43% nel 2013 con rapporto 3/1 M:F.
Sindrome metabolica: prevalenza nella donna sopra i 65 è rappresentata da obesità e distribuzione viscerale del grasso corporeo, Trigliceridi elevati, colesterolo HDL basso, ipertensione arteriosa, tolleranza al glucosio alterata, diabete e insulino resistenza, colesterolo totale elevato, aumento di 3-4 volto il rischio cardio-vascolare.
Apparato osteoarticolare: osteoporosi:è un problema di salute pubblica; colpisce 1 donna su 2 ma anche 1 uomo su 8 dopo i 50 anni. Una malattia in cui le ossa diventano fragili e si fratturano più facilmente. Le fratture di solito si hanno a livello del femore, della colonna vertebrale e del polso. In questo caso la differenza è a svantaggio del maschio.
Trapianti d’organo: vi è un minor numero di donne in lista d’attesa per trapianto. I trapianti vengono fatti più sui maschi che sulle donne. Dal 2004 al 2014 sono stati fatti dal NIT ( Nord Italian Transplant) 6986 trapianti di rene di cui solo il 35% su donne, trapianti di cuore 1580 di cui il 24% su donne, 4821 trapianti di fegato di cui 27% su donne, questo per motivi immunologici che individuano nella donna più probabilità di rigetto specie se pluripara.
Farmacologia: le donne sono più esposte a reazioni avverse anche gravi, perché fanno un maggior consumo di farmaci, differenze farmacocinetiche e farmacodinamiche. perchè la sperimentazione dei farmaci veniva fatta prevalentemente su soggetti di sesso maschile ( uomini di 70 kg Dati di Farmacovigilanza 2012). Al momento pochi farmaci riportano indicazioni su differenze di genere nelle loro schede tecniche o foglietti illustrativi . Solo criteri di Evidence Based Medicine (EBM) possono garantire la scelta corretta della terapia farmacologica per uomini e donne. Una migliore conoscenza delle influenze correlate al sesso/genere riguardo all’attività farmacologica potrà in futuro permettere di “ confezionare Farmaci su misura”
Cosa ci si attende dalla Medicina di genere: Il mondo della ricerca di base e clinica è fortemente chiamato dalla epidemiologia a conoscere le differenze di genere, ad impostare percorsi di diagnosi, prevenzione e trattamento personalizzati sulla persona. Il mondo della comunicazione viene stimolato a sottolineare le ineguaglianze dell’ approccio medico. Alle Istituzioni è richiesto un impegno programmatico.
Il medico deve integrare le competenze specialistiche in una visione più vicina alla realtà del singolo soggetto. Sono già avviati nuovi studi che stanno colmando le differenze di trattamento nelle cure (per aspirina, ACE inibitori e sartanici e farmaci antidepressivi)
Cosa finora si è fatto: Nel 1998 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato il primo allarme alle Nazioni. In Italia nel 1999 è nato il Gruppo di lavoro “Medicina Donna Salute” Nel 2003 un’équipe di specialisti del Ministero della Salute ha formulato le Linee-guida sulle sperimentazioni cliniche per la variabile uomo/donna Nel 2007 il Ministero della Salute ha approvato il progetto ”La salute delle donne”cui partecipano Istituto Superiore di Sanità,(AIFA), l’Agenzia per i Servizi Sanitari e la Società Italiana di Farmacologia. Nel 2008 la Facoltà di Medicina di Tor Vergata di Roma ha istituito il primo Master in medicina di genere Attualmente in tutta Europa sono presenti solo 4 Cattedre in Medicina di Genere (Helsinki, Berlino, Parigi e Padova) aumentano le pubblicazioni di studi clinici “Gender oriented” Nel 2011 l’AIFA ha istituito un Gruppo di lavoro sui Farmaci di Genere . L’Istituto Superiore di Sanità ha organizzato il 31/10/2013 un Convegno “La Salute di Genere: una proposta per il futuro”,. Nel 2012 ha pubblicato il “Manifesto del Progetto sulla medicina di genere” Sono sorte Società Scientifiche e Associazioni a sostegno
SOCIETA’ ITALIANA SALUTE MEDICINA DI GENERE (SISMG), SOCIETA’ EUROPEA PER LA SALUTE E MEDICINA DI GENERE (ESGHM) CENTRO STUDI NAZIONALE Salute e Medicina di Genere Padova (Giovannella Baggio Pres ), AsDonna Associazione Salute Donna Gruppo di lavoro di donne: ricercatrici, psicologhe; ONDA Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna.
Nel 2015 il Ministro della Salute Lorenzin ha aperto un blog ufficiale (www.leamichedibeatrice.it) dedicato alla salute della donna. Il problema peraltro è sentito in tutta la Comunità Scientifica Internazionale come dimostrato dall’intensa attività della Food and Drug Administration (FDA in USA), dell’Agenzia Canadese dei Medicinali (HEALTH Canada) e dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) che stanno cambiando le linee Guida internazionali e ancora in Germania, in Austria, Israele, Svezia.
A questi si uniscono le Associazioni femminili ( Soroptimist, Donna e salute, Salute e Genere,Woman to be..) che stanno facendo conoscere agli operatori sanitari, lle donne e a tutti i cittadini le problematiche della Medicina di genere per aiutare la Medicina a cercare la cura specifica per ogni individuo fino a giungere alla Salute su misura . La Medicina di genere non è la Medicina delle donne : bisogna arrivare ad una Una Medicina genere -specifica che tenga conto che il bambino non è un piccolo adulto, che la donna non è un sosia dell’uomo e che l’anziano ha caratteristiche mediche ancora più peculiari.
Annamamaria Bernardi
PROFESSIONE: Primario emerito Nefrologia e Nutrizione Clinica (Rovigo) già Professore a c. Università di Padova, Responsabile Nazionale per la Medicina di Genere Soroptimist International