Spesso la bellezza non sta nella ”griffe”. Quelle che non ci stanno.
di Maria Elena Abbate
Qualche tempo fa riflettevo su un punto che riguarda la nostra “civiltà”. Con una cara amica, di ritorno da un matrimonio a Firenze, cercavamo una bustina portaoggetti in un outlet.
La mia amica ha infatti l’abitudine di portare con sé vari oggettini che le servono durante le giornate in ufficio e la sua vecchia bustina s’era rovinata. Entrate in un negozio di grande marca (Prada tanto per non far nomi), dopo un po’ ne scoviamo una che sembra fare al caso suo. In plastica rosa lavorata effetto tela, con il caratteristico marchio e pochi dettagli: una cerniera dorata e un ciondolino.
Troviamo il cartellino del prezzo. 65 (sessantacinque) euro. Una bustina simile, se non identica, al mercato di Ferrara costa sì e no tre euro. Se spulci bene, sulle bancarelle trovi anche il ciondolino identico a quello “originale” (verosimilmente fatto nella stessa fabbrica in estremo Oriente, come del resto la bustina).
Alla Prada, la fattura della bustina da vendere all’outlet costerà 50 centesimi. Mettiamo che costi anche uno o due euro. Invito chi voglia cimentarsi con la matematica a calcolare il mostruoso ricarico applicato su questi insignificanti oggetti. Gli altri accessori esposti erano sulla stessa falsariga: portachiavi, portafogli, portadocumenti, tutte ciofeche vendute a caro prezzo. Si ha un bel parlare di “esperienza d’acquisto” e altre palle di marketing.
La verità è che ci fregano alla grande. E il negozio era pieno di gente, tanto che la direzione distribuiva numeri eliminacode all’entrata. Ovviamente la bustina è rimasta dov’era. Io da parte mia ho trovato, poco tempo fa, una deliziosa borsa in tessuto a fiorellini nuova di zecca ad un pomeriggio di baratto con amiche e conoscenti. Zero firme, zero soldi, zero Prada. E per merenda ognuno portava qualcosa. A questo pensiero mi sento molto meglio.
Maria Elena Abbate è nata nel 1975 ed è quindi felicemente quarantenne. Si occupa di traduzioni specialistiche in ambito legale e ambientale e tiene corsi aziendali di francese. Crea bigiotteria per passione ma i suoi interessi al di fuori del lavoro sono tantissimi. Scrivere articoli di critica sulla società odierna è uno di questi.