Toponomastica femminile racconta il suo 2015
di Barbara Belotti e Livia Capasso
Tante sono state, nell’anno che sta finendo, le iniziative di Toponomastica femminile per dare visibilità a donne meritevoli: concorsi, convegni, progetti scolastici, mostre, seminari etc. Un’idea è possibile averla sfogliando i due calendari visibili sul sito di Vistaprint: http://www.vistaprint.it/vp/ns/my_account/doc_view.aspx?alt_doc_id=T9W12-M3A89-8T3&xnav=MyAccount
Partiamo dalla scuola.
Il Comune di Roma ha inserito nell’offerta formativa del 2015 due nostri progetti: Orienteering lungo sentieri di parità dedicato alle scuole primarie e Sulle vie della parità @ Roma, destinato alle superiori.
Il primo, ha voluto dare visibilità al femminile attraverso due diversi giochi: il Memory Street e il Gioco delle sagome. L’iniziativa si è conclusa il 27 maggio con una gara di Orienteering, curata dalla FISO, lungo i sentieri femminili di villa Pamphili. Tutte le classi partecipanti hanno ricevuto l’attestato di “Super Toponomasta”.
La seconda proposta, rivolta ad adolescenti, è partita dalle assenze femminili nell’odonomastica cittadina e ha portato le/gli studenti a proporre nomi di rilievo da attribuire alle piste ciclabili cittadine, avviando così una “buona pratica” di confronto con le istituzioni locali. Il 4 giugno si è tenuta la cerimonia di intitolazione dei sette tratti del percorso ciclabile Ponte Milvio-Castel Giubileo ad altrettante partigiane attive nella Resistenza romana (proposta del liceo romano “Socrate”). Il 28 ottobre si è svolta la cerimonia di intitolazione di una seconda pista, i cui percorsi nel Parco Ciclopedonale Monte Ciocci-Monte Mario sono stati dedicati a sette delle ventuno Madri costituenti (proposta dell’Istituto d’istruzione superiore “Pertini–Falcone”). Il 7 novembre, infine, sulla prima pista intitolata dalle classi, è stata organizzata, dalla sezione Anpi “Martiri de La Storta” del Municipio XV di Roma, in collaborazione con Legambiente e Toponomastica femminile, una “Pedalata Resistente” lungo le rive del Tevere.
Tra le numerose attività scolastiche merita di essere segnalata, per i suoi sviluppi imprevisti e aperti, l’iniziativa “Lettere di partigiane” realizzata a Catania. Nata da un laboratorio di scrittura creativa collegato a proposte di intitolazioni a partigiane, ha prodotto un libretto di dieci lettere immaginarie scritte da ragazze della Resistenza ad amici, amiche, innamorati, familiari. Presa in carico dalla compagnia teatrale dell’Istituto d’istruzione superiore “Vaccarini”, la performance viene riproposta nelle piazze e nei teatri, continuando a diffondere la cultura della memoria femminile attraverso il riconoscimento odonomastico. L’Istituto “Vaccarini” ha inoltre ospitato il seminario di studi “Didattica della differenza e Toponomastica femminile” organizzato in collaborazione con FNISM e il distretto Sicilia di FIDAPA il 16 gennaio scorso. Il Convegno porta chiaro il segno della strada intrapresa dalla scuola di Toponomastica femminile: la centralità della formazione docente condivisa con il mondo dell’associazionismo femminile e con l’Università, che ha voluto accogliere l’esperienza nei “Laboratori di genere” dell’Ateneo catanese.
A Lodi il 24 gennaio è stato organizzato l’incontro “Verso la parità”, in collaborazione con FNISM, UST e le città di Lodi e Codogno, affiancato da una mostra sulla toponomastica femminile del lodigiano. Tra giugno e settembre, sempre a Lodi, si è svolta l’iniziativa, “Donne al centro”, che ha visto coinvolte, oltre a Toponomastica femminile, anche la sezione lodigiana di Se non ora quando?, Donne & Donne di Sant’Angelo Lodigiano e IFE Italia. E da Lodi sono partite le targhe artistiche destinate alle prime tre sale di Villa Gaia (una vecchia dogana di Pavia in cui realizzare un ostello della gioventù e un housing sociale per accogliere donne indigenti, mamme sole con bimbi piccoli, donne vittime di violenza) inaugurate il 23 dicembre: Ipazia (sala astronome), Artemisia (sala artiste), Virginia (sala letterate).
Di grande successo “Pedalare sotto le stelle”, itinerari politico-civili in bicicletta legati alla riscoperta delle vie dedicate alle donne e organizzati a Rovigo il 7, il 21 e il 28 agosto.
La mostra itinerante “Tracce femminili in Polesine”, realizzata da studenti del Liceo Scientifivo P. Paleocapa di Rovigo per il concorso Sulle vie della parità, tra marzo e settembre ha raggiunto le località di Polesella e Lendinara. Quest’ultima cittadina, inoltre, in novembre ha ospitato il II Convegno provinciale di Toponomastica femminile nella sala consiliare del Comune.
L’8 marzo si giunge all’intitolazione di una piazzetta del Corso del Popolo di Chioggia alla Senatrice Lina Merlin. Con la parallela presentazione del volume di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto “La vita per un’Idea. Lina Merlin Costituente della Repubblica”, parte la richiesta, sostenuta dall’Associazione Moderata Fonte, per un busto nel Senato dedicato alla prima Senatrice Merlin.
A Padova, in aprile, Toponomastica femminile organizza in collaborazione con il CIRSG (Centro Iterdipartimentale Ricerche e Studi di Genere) e gli organismi di parità dell’Università di Padova (GUG, Commissione Pari Opportunità, Osservatorio di Ateneo per le Pari Opportunità) il seminario “Siamo le parole che usiamo”. La timida presenza femminile nelle intitolazioni e le definizioni delle targhe stradali e l’analisi di come i media veicolano l’immagine femminile hanno fatto da sottofondo al dibattito sull’uso del linguaggio di genere che si è concluso con proposte di azioni e operatività futura per allineare linguaggio grammaticalmente corretto con la presenza femminile nelle professionalità. Ancora a Padova, in settembre, Toponomastica femminile partecipa alla Notte delle Ricercatrici organizzata dal CIRSG dell’Università presso la Libreria delle Donne con un intervento dal titolo: Cartelli stradali: che genere di segnali?
Il 2015 ha visto il successo editoriale di “Camicette Bianche”, una ricerca storica condotta da Ester Rizzo sul rogo che il 25 marzo 1911 colpì la Triangle Waist Company di New York, una fabbrica di camicette alla moda in cui lavoravano centinaia di giovani donne immigrate provenienti in gran parte dalla Russia e dall’Italia. Delle 146 vittime, 129 erano donne di cui 38 italiane. L’8 dicembre 2015 al libro è stato assegnato il premio “I. Buttitta” destinato ai saggi storici. Dal volume, accompagnato fin dalla premessa da una specifica campagna toponomastica, sono nate nuove intitolazioni alla memoria di quelle sfortunate operaie, un doveroso riconoscimento che le amministrazioni comunali dei paesi di origine hanno rivolto loro: sette i comuni siciliani (Capaci, Cerami, Erice, Marineo, Sciacca, Sperlinga e Vittoria), uno pugliese (Casamassima) e uno lucano (Armento).
Nel mese di maggio è stato pubblicato il primo numero della collana editoriale Le guide di Toponomastica femminile. Curato da Mary Nocentini, “Albano Laziale. Tracce, storie e percorsi di donne”, ricostruisce la storia del piccolo centro laziale attraverso i suoi palazzi e i suoi monumenti, colmando il vuoto della storia femminile di un territorio che pure ha visto nel tempo una presenza elevata di donne.
Tante le mostre fotografiche allestite in tutta Italia. Ricordiamo “Partigiane in città e Costituenti”, inaugurata l’8 marzo nella splendida cornice del Castello Mediceo di Melegnano; “Strada alle donne” dal 7 al 24 marzo a Ravenna, presso la Sala espositiva di via Berlinguer 11, composta di fotografie delle targhe femminili e voluta in concomitanza con la pubblicazione del volume omonimo sulle biografie delle protagoniste odonomastiche della città; dal 1 al 13 maggio, in occasione del Maggio dei Monumenti 2015, l’esposizione “Napul’è” tenuta nel complesso monumentale di San Severo al Pendino, a pochi passi dalla Cattedrale di Napoli (in occasione del vernissage si è esibito il coro polifonico femminile “Levis Cantus” che dal 2016 diverrà Associazione amica di Toponomastica femminile). Tra marzo e agosto si è svolta la mostra itinerante “La rete delle strade delle donne in Puglia”, mentre esposizioni fotografiche si sono tenute anche a Giulianello, Bassiano, Cori e Aprilia in provincia di Latina, dove in più occasioni si è parlato di temi e di attività didattiche legati alla toponomastica femminile, e, per restare nel Lazio, ad Albano Laziale, Ariccia e Colonna, in provincia di Roma.
Il 1 aprile a Cagliari si è parlato di “Memoria del femminile attraverso lingue e linguaggi”, proponendo alla cittadinanza anche una prima mostra fotografica sulla toponomastica femminile.
Il 5 marzo Trieste inaugura la mostra sulla toponomastica femminile locale. Tre mesi dopo la città ospita una seconda esposizione, che ha per tema le intitolazioni della vicina Slovenia: una selezione di foto da sei città d’oltre confine, per far conoscere alcune figure di rilievo della cultura slovena. La mostra, che vedrà un’altra tappa in città e nella vicina Prosecco, in ottobre viene esposta anche a Lubiana.
Dal Nord-Est al Nord-Ovest: nel capoluogo piemontese, tra novembre e dicembre, una mostra fotografica dal titolo “Le strade della parità a Torino”, grazie all’interesse manifestato dal CIRSDE, trova spazio presso il Campus Luigi Einaudi del Lungo Dora.
Il 29 maggio, presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università Roma Tre, si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso “Sulle vie della parità”, giunto alla sua seconda edizione, organizzato in collaborazione con FNISM e anche quest’anno patrocinato dal Senato della Repubblica. Sono stati premiati 30 istituti scolastici e 300 studenti, dalle scuole primarie all’Università, provenienti sia da Roma e zone limitrofe, sia da L’Aquila, dalle province di Avellino, Terni, Campobasso, Torino, Bergamo, Imola, Lodi, Modena, Cagliari, Bari e Reggio Calabria; nutrito il gruppo della Sicilia con scuole di Messina, Catania, Noto, Marsala e della provincia di Ragusa.
Nella stessa giornata è stata inaugurata la mostra “Donne e lavoro” ai Musei Capitolini, nella sala espositiva al quinto piano della Centrale Montemartini. Oltre a un ricco repertorio fotografico di targhe stradali dedicate a letterate, poete, giornaliste, politiche, scienziate, artiste, educatrici, sono stati presentati documenti, foto d’epoca, rappresentazioni di opere d’arte e immagini relative al tema del lavoro femminile. I pannelli, realizzati dalle associate di tutta Italia, sono il frutto di molteplici e complesse riflessioni sulle tante “comunità femminili”, da quelle lavorative a quelle confessionali, da quelle politiche a quelle sociali, che dimostrano l’impegno delle donne, costantemente presente seppure in forme diverse e in continua evoluzione.
Dal 18 al 20 settembre si è svolto il IV Convegno nazionale di Toponomastica femminile dal titolo “Lavoratrici in piazza”, ospitato quest’anno nello splendido scenario naturale della Libera Università di Alcatraz in località Santa Caterina, non lontano da Gubbio. Nel corso della prima giornata è stato possibile visitare a Perugia il laboratorio di tessitura Giuditta Brozzetti e quello delle vetrate artistiche Moretti Caselli, esempi di imprenditoria femminile del territorio umbro nei quali si fondono tradizione e modernità.
Nella seconda giornata l’itinerario di genere ha raggiunto Terni: dal museo Archeologico, che ha ospitato una sezione della mostra Donne e lavoro, alla Biblioteca Centrale, che ha esposto le targhe delle letterate, fino a raggiungere la giovane Casa delle donne. Il convegno umbro è ruotato intorno a quattro tavoli di lavoro dedicati a Didattica e toponomastica; Lavoro femminile: memoria e futuro; Toponomastica femminile in Italia e all’estero; La Dea madre: un fil rouge dal matriarcato al post-femminismo.
Nel corso delle serate Jacopo Fo ha intrattenuto le/gli ospiti con chiacchierate sul tema dell’educazione al sentimento come prevenzione della violenza. Durante le giornate di lavoro sono stati presentati gli Atti dei due convegni precedenti (Palermo e Torino).
Il 16 ottobre si è svolto un altro convegno, questa volta milanese, dal titolo “In nome delle donne: le vie della memoria e del futuro”. Hanno collaborato all’organizzazione dell’evento il gruppo di Toponomastica femminile di Milano e quello di Lodi. Agli interventi della mattinata ha fatto seguito, nel pomeriggio, una passeggiata nel centro di Milano sulle tracce di donne memorabili.
Sempre a Milano, ma nel mese di settembre, va ricordata la partecipazione di Toponomastica femminile agli Stati generali delle Donne, nel Palazzo di Lombardia e in Expò; si è trattato della tappa conclusiva, per il 2015, di un lungo lavoro che ha visto presenti e attive, in più occasioni, alcune socie coinvolte sia nell’organizzazione degli Stati generali stessi sia nell’elaborazione di contributi scritti e nell’allestimento di mostre.
L’elenco dei luoghi ospitali di mostre, presentazioni, interventi connessi alle tematiche dell’associazione non si esaurisce qui. Oltre a diverse sedi romane, ricordiamo Ancona, Ausonia (FR), Bologna, Brindisi, Imola, Nembro (BG), Pavia, Pesaro, Pescara, Pescia (PT), Scanzorosciate (BG), Tivoli, Vittoria (RG).
Ricordiamo infine alcune attività di formazione.
Il seminario Grammatica e sessismo (II edizione), svoltosi presso la macroarea di lettere dell’Università di Tor Vergata il 23 e il 25 febbraio, ha registrato anche quest’anno la nostra presenza. La partecipazione è stata davvero significativa, tanto da rendere auspicabile una terza giornata. Gli interventi sono diventati saggi di un volume omonimo, pubblicato nel corso dell’estate.
A Formia si è concluso il corso di formazione Linguaggi di genere. L’apparente neutralità del comunicare rivolto a docenti e studenti e aperto alla cittadinanza. Le attività, iniziate nel precedente anno scolastico, sono state progettate e realizzate con la Federazione Nazionale Insegnanti (FNISM), grazie al sostegno della Regione Lazio e del Comune di Formia.
Per concludere, si segnala la partecipazione al progetto Soroptimist-Miur, proseguito fino a maggio in modalità blended learning, con interventi e relazioni di numerose docenti del gruppo di Toponomastica femminile.
BREVE PROFILO
Nata nel 1949, laureata con lode alla “Federico II” di Napoli in Lettere con indirizzo storico-artistico, ha insegnato Storia dell’arte in vari Licei, dal Nord al Sud del paese. Attualmente risiede a Roma, e coltiva molteplici interessi, coniugando la passione per la Storia dell’arte alle rivendicazioni femministe. Cofondatrice dell’associazione “Toponomastica femminile”, partecipa a progetti didattici per diffondere una cultura di parità tra le giovani generazioni, scrive articoli per testate giornalistiche sulle donne a cui i comuni italiani hanno dedicato o dovrebbero dedicare strade, interviene come relatrice a convegni, organizza mostre sul tema della memoria femminile. Presiede la giuria del Concorso nazionale “Sulle vie della parità”. Mantiene rapporti con le Istituzioni per rivendicare una parità di diritti anche nella odonomastica cittadina.
Per piattaforme elearning ha preparato un corso completo di Storia dell’arte e varie lezioni sull’arte di genere. Ha scritto e pubblicato due romanzi, Fotoricordo per una smemorata, in parte autobiografico, e “Donne in trincea”, una raccolta di racconti che hanno per protagoniste donne, eroine del quotidiano.