Perche’ Amore e’ Vita. Nonostante tutto.
Bisogna avere molto vissuto,e non certo in senso anagrafico, per amare un film stupendo come “La Corrispondenza” di Giuseppe Tornatore.
Bisogna aver amato, perduto, bisogna aver provato quell’attimo di smarrimento che ti prende quando pensi di fare una telefonata per raccontare quella cosa proprio “a quella persona” e un secondo dopo ti accorgi che non puoi piu’ farlo…perche’ l’hai persa.
Bisogna sapere cosa vuol dire il ricordo di un profumo che ritrovi per caso su un abito o, peggio ancora, addosso ad una delle tue di cose.
Per amare un film cosi, rimanendone inchiodati col cuore in gola alla poltrona del tuo cinema,bisogna aver riso, scherzato, condiviso .
Bisogna essersi capiti, profondamente e fino al fondo dell’anima con qualcuno.
Un film che ti prende in mille modi, che alterna il linguaggio della comunicazione multimediale oggi talmente presente da rendere una frequentazione quasi surreale anche fra chi “ c’e’ per davvero” e, poi, la carta, quello che si scrive..si tocca ancora.
La bellezza delle buste di carta rosse spedite dal protagonista che vengono sfiorate, strappate o accarezzate . Film di assenze che sembrano non colmarsi mai e di rinascite sofferte .
Non e’ un film facile “La corrispondenza” . Narrazione di amore e di perdite,d i lutto che si elabora con la presenza quasi ossessiva del ricordo attraverso una rivivere forzato di quello che non e’ piu’ .
Quello che si cerca e nello stesso tempo angoscia e trattiene in qualcosa che non potra’ mai piu’ essere e, a volte,soffoca al punto che se ne vorrebbe anche scappare.
Presenza perduta , in questo caso, di Ed l’astrofisico per Amy la giovane studentessa.Presenza che arriva nella foglia che vibra sul vetro, nel riflesso di un volto nel lago, nelle cose sfiorate per ritrovare gesti fasti insieme, nella camicia che trattiene ancora il suo profumo .
Gesti che ben conosce chi “ha perso” qualcuno di importante, chi sia stato scavato nell’anima e si senta brancolare nel buio dell’ assenza di quella complicita’ del vivere vissuta sche appare irripetibile .
Ma la Morte fa parte della Vita ,e’ norma,regola banale e insormontabile.
L’assenza da’ valore e ricchezza alla presenza ,lapalissiano concetto nella sua preziosa verita’.
Il ciclo quindi si compie. Ed continuera’ ad esserci, con il suo amore ..oltre il web, oltre gli sms organizzati e oltre ogni possibile predisposto contatto .
Continuera’ ad esserci comunque nell’Amore, quello che ha dato ad Amy e che Amy ha fatto crescere e vivere.
Non e’ certo questo film il racconto di un” amore 2.0”.., tutt’altro.
Il pc, il cellulare…tutta la tecnologia usata mostrata ed ostentata in fondo sono solo mezzi.Mezzi per mostrare un Amore che non molla e vuole evolversi dal lutto alla gioia di essere stato vissuto oltre la Morte stessa. Solo mezzi ,solo perche’ oggi puo’ essere anche cosi una presenza. Ma il protagonista e’ l’Amore e quello che ti lascia .
Inutile sottolineare la musica di Morricone ,la bravura dei protagonisti (Jeremy Irons e Olga Kurylenko),la fotografia stupenda .Quello che conta e’ la storia. Storia di sentimenti profondi,che rubano l’anima e te la fanno rinascere.
Perche’ Amy, alla fine, capira’ che quell’immenso Dolore, quella immane devastante sofferenza che le annulla e “toglie il perno alla sua vita “facendogliela sembra
re senza senso e’ tale perche’ proprio altrettanto grande era quell’Amore.
Quello resta ,quindi,e si scioglie nel sorriso finale mentre apre l’ultimo rosso biglietto di Ed. Quello resta
“La mente umana”dice nel suo messaggio finale Ed ,il professore astrofisico,alla sua Amy “non potra’ mai capire l’infinito come non potra’ mai capire l’amore” e, mentre cerca di trovare una chiusura originale e non banale ad uno dei suoi messaggi piu’ sentiti, alla fine ci dice che non riesce che a dire un banale , rivoluzionario nella sua semplicita:’ “Ti amo”.
“Solo” ti amo.
Perche’ l’Amore resta,
Ti svuota , ti fa sentire solo o ti manca.
Ti fa felice o ti appesantisce il cuore quando allunghi una mano e trovi quel vuoto che non sai piu come riempire.
Ma dopo il Dolore rimane l’Amore .
Banale , ma e’ cosi.
“Corrispondenza” che arriva e resta.
Come quelle grandi buste rosse spedite da Ed a Amy.
Buste chiuse,misteriose simboliche. Buste che arrivano anche a tutti noi da chissa’ dove e quando meno ce l’aspettiamo o siamo pronti.
Come l’Amore.
La corrispondenza
Un film di Giuseppe Tornatore. Con Jeremy Irons, Olga Kurylenko, Simon Anthony Johns, James Warren, Shauna Macdonald. continua» Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 116 min. – Italia 2015. – 01 Distribution uscita giovedì 14 gennaio 2016.
1 commento
Sottoscrivo il giudizio da film straordinario, centrato sull’amore. Mi permetto di aggiungere che la straordinarietà del lavoro di Tornatore sta anche nel fatto di esser riuscito a rendere unico, originale e grandioso un soggetto – storia che di base sarebbe banale : la storia di una relazione intima tra professore e giovane alunna, cosa c’è di più scontato ai nostri tempi? Eppure Tornatore ha raccontato e trasmesso emozioni, attrazione e fascino senza mezza scena di sesso, ma ha saputo trasferire molta più tensione erotica lui ( grazie al grandioso Jeremy Irons, impareggiabile e ineguagliabile in questi ruoli e pure grazie alla giovane brava attrice) attraverso sguardi, sorrisi e carezze ai monitor , che mille altre più sofisticate scene tra lenzuola di seta. Il film sdogana anche la solita tecnologia onnipresente e alienante, la rende utile a fini “nobili”. Qualcuno che ha visto il film con me ha detto che Ed è stato un gran egoista, persino sadico nei confronti della povera Amy. Dipende dalla sensibilità individuale, a me è parso Straordinario con la S maiuscola e sì, forse al limite dell’ossessività ma appena ne ho percepito la sfumatura, l’esagerazione, subito lui ha, ancora una volta come per magia, colto il mio disagio di spettatrice – partecipe ed ha avviato il suo ultimo video … Commossa da tanta grandiosa maestria e bellezza, sono uscita dal cinema e non faccio che parlarne..