Al sud città più smart e più vivibili: parola di amministratore.
La prospettiva è semplice tanto da apparire rivoluzionaria e mette d’accordo amministratori pubblici, aziende e cittadini: rendere le nostre città più belle, accoglienti e soprattutto rispettose dell’ambiente e di chi le abita. Puntare alle Smart city, città a misura di cittadine e cittadini, sostenibili, vivibili, e soprattutto funzionali da un punto di vista ambientale. E di conseguenza contrastare inquinamento e atteggiamenti nocivi per l’ambiente.
Questa tendenza si accompagna ad un cambiamento di scenario nella gestione amministrativa delle nostre aree urbane come è emerso durante il convegno “Le città del futuro e le questioni ambientali” presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” Sala degli Atti Parlamentari del Senato in Piazza della Minerva a Roma.
Amministratori, associazioni, imprenditori del mezzogiorno d’Italia si sono dati appuntamento per tracciare le linee di questo nuovo corso in una iniziativa promossa da Ingreen, realtà calabrese di monitoraggio ambientale formata da ingegneri, architetti, designer, informatici ed economisti che integra i servizi d’ingegneria tradizionale con le nuove tecnologie per l’ambiente.
Nel linguaggio e nelle prospettive evidenziate, il convegno ha mostrato un sentire comune agli amministratori pubblici che amministrano le città del sud Italia, con una classe dirigente nuova e giovane, che guarda alle proprie realtà cercando di coniugare la storia del proprio territorio con uno sguardo all’Europa, in uno scambio di esempi positivi e modalità di lavoro moderne.
L’incontro, moderato da Leonardo Iacovelli, ha puntato l’attenzione sul rapporto tra le stringenti questioni ambientali fatte di problemi di degrado urbano o inquinamento, di tutela del patrimonio artistico e paesaggistico, con le nuove modalità di gestione che passano per procedure più snelle e l’uso di nuove tecnologie, con due obiettivi evidenti: migliorare la qualità della vita e consentire la diretta collaborazione della cittadinanza per costruire e rafforzare il concetto di “bene comune”. Il tutto con una prospettiva di lungo periodo legata al piano di rilancio voluto proprio dall’Unione Europea con Agenda 2020 che parla di programmazione e sviluppo.
Nel suo messaggio di saluto la vice presidente del Senato Valeria Fedeli ha precisato che gli “ strumenti che la politica può mettere in campo per risolvere le criticità sono molti, a partire dalla massima valorizzazione delle nuove tecnologie per la gestione della mobilità, del welfare, della sanità, del risparmio energetico. Credo sia fondamentale, – scrive la senatrice – da questo punto di vista, il concetto di Smart city, che ci aiuta a mettere in un circolo virtuoso l’innovazione, la green economy e la digitalizzazione, con ottimi risultati anche in termini di semplificazione amministrativa e di accesso rapido dei cittadini all’informazione, alla conoscenza, ai servizi.”
E dai sindaci e amministratori meridionali presenti all’incontro arriva la conferma di uno sforzo comune che punta a dare un volto più moderno ma anche più umano alle nostre città, cercando di superare resistenze e pastoie burocratiche che a volte hanno rallentato se non fermato del tutto il percorso di ammodernamento. Un volto ben diverso rispetto a quello legato solo alla cronaca.
Come nelle parole del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che traccia il ritratto di una città attenta al suo litorale con un progetto che monitora l’erosione costiera; alla riduzione dell’inquinamento urbano con le mense scolastiche a chilometro zero che da un lato esaltano le produzioni locali e dall’altro eliminano la presenza di tir e camion nel centro cittadino; a progetti contro l’inquinamento delle luci, con edifici ammodernati secondo i nuovi standard di consumi e strade illuminate con sistemi con scarse emissioni inquinanti.
E ancora la città di Lecce, che attraverso le parole dell’assessore al’innovazione Alessandro Dellinoci, si presenta come una città in cui è forte la volontà di superare un lavoro impostato su risposte alle emergenze o basato sull’attesa di finanziamenti e che vuole puntare invece ad una prospettiva di programmazione a lungo termine.
Interessante il progetto “Innovazione e sviluppo” presentato dalla provincia di Salerno attraverso il suo coordinatore Roberto Deluca, che delinea un nuovo percorso nato dalla considerazione e dalla consapevolezza della mancanza in tanti casi di un collegamento tra i vari attori dello sviluppo, che oggi vengono coordinati dall’ente provinciale, visto come interlocutore di area vasta e quindi come soggetto in grado di programmare le nuove linee di sviluppo locale.
Il convegno ha raccolto anche le testimonianze del settore aziendale partendo da Ingreen, start up innovativa calabrese che lo ha promosso e che abbina ricerca e innovazione, come ha detto nella presentazione l’amministratore Fabio Maria Fonte, collaborando con le Università e il sistema della ricerca scientifica. O con la presenza di Giuseppe Meduri, responsabile Affari Istituzionali Centrali di Enel Italia, azienda italiana leader nel settore energia impegnata nel processo di ammodernamento e di riduzione di emissioni nocive.