Racconto delle esperienze e i ricordi della madre e delle maestre di Carmen Ragghianti, grande professionista della danza, arte che unisce tutte le culture.
ARTEDIPARTE. CON VOCE FORTE E CHIARA
…così parla il talento che ti guida fra le difficoltà della vita. Ecco il racconto delle esperienze e i ricordi della madre e delle maestre di Carmen Ragghianti, grande professionista della danza, arte che unisce tutte le culture.
Un incontro piacevole, davanti a una tisana. Capita che s’intraveda in una persona, al primo sguardo, una sorta di magia. Carmen Ragghianti, che qui vedete con Amedeo Amodio in L‘après-midi d’un faune, è più che una ballerina o una maestra di danza. È danza. Lo capisci dalla luce del suo volto, da come cammina. Una disciplina così interiore e profonda, eppure così rapida a diffondersi nell’aria, come un profumo. Di un incontro così intenso, non potevo non scrivere a voi, care lettrici e cari lettori di Dol’s, cui stanno a cuore, come a noi, le molteplici forme in cui si esprime e si dona il talento delle donne.
Qui di seguito per voi qualche stralcio della nostra conversazione:
Carmen, mi puoi parlare delle fasi più significative del tuo percorso di formazione come ballerina?
Ho avuto la fortuna di iniziare i miei studi alla scuola di ballo del Teatro alla Scala. La direttrice di allora era Esmée Bulnes, grande maestra, con un rigore professionale unico. Allora la scuola di ballo aveva la sua sede ancora all’interno del teatro e questo dava a tutte noi Spinazitt – stuzzicadenti, così venivano chiamate le piccole allieve della scuola di ballo del Teatro alla Scala per la loro magrezza – la possibilità di respirare le magiche atmosfere del teatro e di seguire da vicino le prove e gli spettacoli del corpo di ballo. In seguito agli scambi culturali tra il Teatro alla Scala e il teatro Bolshoi, di Mosca ho avuto l’occasione di poter proseguire i miei studi parallelamente ai corsi del Teatro alla Scala. Alla scuola di ballo del teatro Bolshoi, di Mosca la mia maestra era l’allora direttrice della scuola del Bolshoi, Sofia Nicolaevna Golovkina, esigentissima, grande maestra della scuola russa, con due meravigliosi occhi azzurri. A Mosca vivevo nell’internato della scuola di ballo del Bolshoi. Quegli anni sono certamente stati fondamentali per la mia formazione professionale ma rappresentano per me anche un’esperienza unica dal punto di vista umano. Una tappa importantissima nella mia formazione professionale è stato poi anche il corso di perfezionamento presso il teatro Bolshoi, dove ho potuto studiare con un mito della grande scuola russa Marina Timofeyevna Semyonova che è stata allieva di Agrippina Vaganova. Grazie a lei ho potuto assaporare il profumo dell’arte del balletto nella sua forma più pura e incontaminata. In anni più recenti ho seguito al Teatro alla Scala il corso biennale di formazione per maitre de ballet. Un arricchimento importante per poter svolgere il mio lavoro ora dietro le quinte.
Ricordi il momento preciso in cui hai deciso che da grande avresti fatto la ballerina?
Sì, mi ricordo benissimo. E’ un ricordo tenero e molto personale. Devo premettere che la casa dei miei genitori era sempre inondata di musica. Mia mamma aveva grande cura dei miei capelli e per pettinarli soleva mettermi in piedi su una sedia. Appena era terminata la pettinatura, amavo inventarmi delle danze su quella seggiola. Desideravo diventare una ballerina… essere una ballerina. Mia mamma, che era una sognatrice e agiva sempre di intuito, ha percepito la mia passione per la danza e assecondando il mio desiderio mi ha poi iscritto alla scuola di ballo del Teatro alla scala. Di questo la ringrazierò sempre. Grazie a lei il mio sogno di bambina è diventato la realtà quotidiana della mia vita… della mia esistenza.
Quali sono i tuoi consigli per le giovani e i giovani che volessero intraprendere questa professione?
Ognuno di noi è diverso. Ognuno di noi deve percorrere la propria strada. In questo senso è difficile dare dei consigli generali. L’unica cosa che mi sento di dire è che l’impulso interiore ha una voce forte e chiara e ascoltando quella voce non ci si perde mai. Certamente ognuno di noi per realizzare i propri sogni ha dovuto, deve e dovrà affrontare degli ostacoli. È inevitabile. L’ostacolo però non fa altro che fortificare; non indebolisce mai. Con questa convinzione nel cuore la fiamma della speranza non si spegne mai e gli orizzonti si allargano.
Cosa consigli alle lettrici e ai lettori che vogliano conoscere meglio il mondo della danza?
Il mondo della danza ha mille sfaccettature. È un piccolo universo in continua evoluzione. Oggi le diverse forme di danza confluiscono e si arricchiscono a vicenda. La danza abbraccia tutte le culture, tutti i generi, è traversale… unisce. Per gli appassionati di danza, e sono tanti, c’è una vastissima offerta di spettacoli che io personalmente amo seguire dal vivo. La danza si può gustare però anche in dvd, vedendo ballare artisti unici e indimenticabili del balletto classico e moderno. Il dvd è la memoria della danza. La memoria di un’arte che vive nel momento in cui viene eseguita. Anche youtube è una videoteca ricca con filmati di danza… con filmati preziosissimi di oggi e di ieri… ci si possono trovare grandi rarità storiche come la morte del cigno con Anna Pavlova, spezzoni del fauno con Vaslav Nijinsky o un brevissimo frammento con Isadora Duncan….ma anche giovanissimi ed eccezionali danzatori di hip hop che con energia dirompente eseguono e inventano le loro danze sulle strade delle bidonvilles ….
La danza può essere un’attività amatoriale adatta a tutte le donne? Quali potrebbero essere i suoi benefici? Esistono controindicazioni?
La danza è una porta aperta a tutti. Penso che siamo tutti ballerini. Il nostro cuore quotidianamente danza di gioia e di dolore. La danza nasce con il ritmo del battito del cuore. E’ naturale danzare. Si tratta solo di reimparare ciò che abbiamo disimparato. Vorrei però aggiungere che è importante studiare la danza in strutture qualificate… la corretta impostazione è fondamentale per il futuro ballerino professionista ma anche per l’amatore… solo così è possibile affinare un’arte…. Potersi approcciare ad un’arte… Che richiede tanta autodisciplina, perseveranza e sopra ogni altra cosa passione.
Non un’arte elitaria, staccata dalla quotidianità, ma un’esperienza fondata su un comune sostrato umano, che dev’essere coltivata con tecnica finissima, ma vive in tutte noi. Questa la concezione della danza di Ragghianti. Ballare è espressione essenziale di quel talento squisitamente femminile – rappresentato in tutti gli esseri umani di qualsivoglia genere – che è necessario promuovere soprattutto nelle donne e nelle ragazze. Con fiducia nelle proprie capacità, le giovani possono sviluppare tutte le proprie attitudini creative, i saperi e talenti artistici, e le donne di ogni età sono in grado di partecipare attivamente alla produzione e fruizione artistica in tutte le sue forme.
Anche soltanto con l’immaginazione, danzate, donne, danzate…
1 commento
Precisazioni:
La fotografia che ritrae Carmen Ragghianti e Amedeo Anodio è tratta da una coreografia di quest’ultimo.
Carmen Ragghianti desidera chiarire che la danza è una porta aperta a tutti, a uomini e donne, indiscriminatamente. Preghiamo quindi i lettori e le lettrici di ascrivere i commenti finali e l’appello rivolto alle donne unicamente alla responsabilità dell’autrice.