La vita è un lungo atto di separazione.
di Anita Tania Giuga
Rientrando, dopo l’ultima telefonata. Alla fine della decima resa. Così stanco che anche la maniglia aveva un peso maggiore del solito. La stanza immersa in una penombra irreale. Il silenzio come cornice della pioggia imminente. Nemmeno i nostri cani sono venuti a salutarmi.
Ho buttato le chiavi nella ciotola dell’ingresso
Immaginate il senso di attesa che precede il temporale. Le pareti che sembrano già inzuppate, il vento che fa mulinare le foglie, gli uccelli che smettono di parlarsi
Io ti lascio andare amore mio, ci sarà tempo per capire. Le lacrime sono state piante. Le carezze ci hanno lasciati da anni e troppa acredine ha increspato i nostri pomeriggi. Così, ti canto la migliore delle nostre canzoni. Non smettere di ballare: sei bellissima quando lo fai da sola, quando nessuno ti guarda. La vita è un lungo atto di separazione, ma il corpo è l’unico mezzo che abbiamo per incontrarci. Ho la mia libertà e tu la nuova acconciatura.